Durigon vede salvini e si dimette. Sottosegretario travolto dal caso ‘parco Mussolini’

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Durigon annuncia le dimissioni da sottosegretario all’Economia, dopo un incontro con Salvini. L’esponente leghista non ha resistito alla bufera innescata dalla sua proposta di tornare al vecchio nome del parco di Latina, dedicato al fratello di Mussolini fino al ’43. 

 ‘Un processo di comunicazione si valuta non in base alle intenzioni di chi comunica, ma al risultato ottenuto su chi riceve il messaggio: è chiaro che, nella mia proposta toponomastica sul parco comunale di Latina, pur in assoluta buona fede, ho commesso degli errori. Di questo mi dispiaccio e, pronto a pagarne il prezzo, soprattutto mi scuso. Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità “fascista”, nella quale non mi riconosco in alcun modo. Non sono, e non sono mai stato, fascista. E, più in generale, sono e sarò sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra: sono cresciuto in una famiglia che aveva come bussola i valori cristiani’. Così, Claudio Durigon, nella ‘lettera aperta’ con la quale annuncia le sue dimissioni da sottosegretario all’Economia. E continua: ‘Mi dispiace soprattutto che le mie parole, peraltro lette e interpretate frettolosamente e superficialmente, abbiano potuto portare qualcuno a insinuare che per me la lotta alla mafia non sia importante. È infatti vero esattamente il contrario: la legalità, e il contrasto alle organizzazioni criminali, sono per me dei valori assoluti, nei quali credo profondamente. Per questo, anche se le mie intenzioni erano di segno opposto, mi scuso con quanti, vittime di mafia (o parenti di vittime di mafia), possono essere rimasti feriti dalle mie parole. O, per essere più precisi, da una certa interpretazione che è stata data alle mie parole. E sottolineo che le mie scuse in questo senso, in particolare alle famiglie Falcone e Borsellino, e a quelle degli agenti di scorta caduti insieme a loro, sono sentite e profonde (come sentita e profonda è, per me, la convinzione nel valore della legalità). È per questo che mi indigna veramente il fatto che qualcuno, forzando il senso delle mie parole, mi abbia accusato di mancanza di rispetto e di ingratitudine nei confronti dei giudici Falcone e Borsellino. Che invece, per me (e per moltissimi della mia generazione), sono non solo due figure eroiche, ma anche dei modelli di etica, di civismo, di senso dello Stato. Anche per questo, sono disgustato da alcuni media che mi hanno addirittura accostato ai clan rovistando nella spazzatura al solo scopo di infangarmi’.

Durigon tiene a spiegare il senso della sua proposta. “Come indica chiaramente il mio cognome, io sono figlio, e nipote, di veneti immigrati, tanto tempo fa, nel Lazio e in particolare in quel dell’attuale Latina. Sono dunque nipote di ‘coloni’ – scrive –  italiani di tutta Italia che hanno partecipato a una grande opera, civica e civile al tempo stesso, di recupero di un territorio del nostro Paese che fu, per troppo tempo, svantaggiato e inabitabile. Mi riferisco alla bonifica dell’Agro Pontino”. Nella “mia mal formulata proposta – spiega –  io avevo a cuore solo l’idea di ricordare questa storia così intensa”. “Non ho mai chiesto – insiste – ‘l’intitolazione del parco al fratello di Mussolini’, bensì semplicemente il ripristino del suo nome originario” che  “fa parte della memoria della città”. “La mia vera colpa è che non mi dimentico di essere ‘figlio’ della bonifica pontina. Tutto, in quelle terre, rimanda a una storia che invece un certo tipo di “politicamente corretto” vorrebbe rimuovere per sempre, mette nero su bianco. 

“Le dimissioni di Durigon sono tardive ma finalmente sono arrivate. Adesso parliamo di futuro, legalita’, sviluppo, bene comune. Facciamo iniziare il secondo tempo per Latina”. Cosi’, su Twitter, il sindaco di Latina Damiano Coletta. 

“Sono finalmente arrivate le dimissioni del sottosegretario Durigon. Come Movimento 5 Stelle avevamo prontamente denunciato l’incompatibilità con la permanenza nell’incarico di governo per chi aveva proposto di rimuovere l’intestazione del parco pubblico di Latina alla memoria di Falcone e Borsellino per restituirlo alla memoria del fratello di Benito Mussolini”. Così, su facebook, il leader del M5S Giuseppe Conte. “Abbiamo insistito per questa soluzione- spiega- non per accanimento nei confronti della persona, ma perché la buona politica non può esistere se separata dall’etica pubblica. Chi ricopre funzioni di governo non può calpestare la memoria delle vittime della lotta alla mafia e disconoscere il fondamento antifascista della nostra Costituzione repubblicana. Il Movimento 5 Stelle- conclude Conte- sarà sempre impegnato a mantenere alta la soglia dell’ethos pubblico, perché questa è la necessaria premessa affinché i cittadini possano nutrire fiducia nelle istituzioni”. 

Matteo Salvini ringrazia “l’amico Claudio che “a differenza di altri lascia la poltrona per amore dell’Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra”. Non solo: “Contiamo che questo gesto di responsabilità e generosità induca a seria riflessione altri politici, al governo e non solo, che non si stanno dimostrando all’altezza del loro ruolo”, aggiunge 

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