Carceri, Fdi incontra i sindacati della polizia penitenziaria

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Un momento di ascolto organizzato dal Dipartimento Legalità, Sicurezza e Immigrazione di Fratelli d’Italia oggi in Senato per raccogliere istanze, richieste e osservazioni da parte dei sindacati della Polizia Penitenziaria.

A dare voce ai rappresentanti sindacali di Cosp, Sappe, Uspp e Cnpp sono stati Andrea Castellano, vice responsabile nazionale del Dipartimento, Ylenia Lucaselli, deputato di FdI, e i senatori Alberto Balboni e Isabella Rauti.

Per Isabella Rauti, vicecapogruppo vicario di FdI in Senato, “non è da oggi che FdI ha iniziato questo percorso di interlocuzione con il mondo della Polizia Penitenziaria e delle sue organizzazioni sindacali.

Un nostro ordine del giorno, approvato in Aula, prevedeva nuove assunzioni per incrementare l’organico del Corpo. Inoltre abbiamo contribuito in modo determinante all’approvazione della legge che destina il 5 per mille anche alla Polizia Penitenziaria.

Non è una fase facile per le carceri italiane, con fenomeni di radicalizzazione e rivolte organizzate, e anche per questo abbiamo deciso di dare voce a chi nelle carceri, fra mille difficoltà, opera in prima fila”.

Secondo il senatore Balboni “oggi gli agenti della Polizia Penitenziaria sono detenuti più degli stessi detenuti, entrati nel mirino di certe forze politiche solo per essere oggetto di attacchi e denigrazioni.

Oggi siamo qui per ascoltare le loro rivendicazioni e dare un seguito a impegni presi, compreso quello di fornire alla Polizia Penitenziaria la dotazione dei taser”.

Ylenia Lucaselli ha puntato l’indice sulla situazione dell’edilizia carceraria “che verte in una situazione che rende oggettivamente difficile la convivenza fra agenti e detenuti in una situazione di estremo disagio quotidiano”.

Molte le osservazioni delle realtà sindacali presenti all’incontro. Prima fra tutte la difficoltà ad espletare il proprio lavoro in una condizione di sovraffollamento dei detenuti cui corrisponde una carenza di organico cronica. A fronte di una esigenza di 54mila agenti, oggi le carceri italiane vedono una presenza di 36mila genti.

La richiesta dei sindacati è quella di far scorrere la graduatoria per l’assunzione di almeno altre 18mila unità fra uomini e donne, considerando anche l’età avanzata di molti agenti che presto li porterà al pensionamento.

Ed è soprattutto sugli organici e sulla necessità di procedere a riforme del sistema della giustizia e carcerario che si è concentrata l’attenzione delle sigle sindacali presenti all’incontro, riforme che vadano oltre le difficoltà e i paletti posti spesso da una burocrazia farraginosa.

Senza contare il numero delle aggressioni subite, 3700, dagli agenti negli ultimi anni, di 157 suicidi negli ultimi venti anni fra gli agenti, sintomo di un disagio che nelle carceri viene da lontano.

Tutti i rappresentati sindacali presenti hanno invocato un tavolo permanente di confronto e sottolineato come, all’interno degli istituti penitenziari, il taglio progressivo delle risorse abbia portato ormai ad una situazione che non ha più controllo e in cui spesso ci si trova di fronte a situazioni di autogestione delle carceri da parte degli stessi detenuti, di cui attualmente il 38 per cento sono stranieri.

redazione@corrierenazionale.net

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