Scuola in presenza? Sul web si teme un ritorno della Dad

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Si discute di green pass, didattica a distanza e vaccini, molto meno di aule e tamponi. Il Ministro Bianchi rassicura sulla gestione di eventuali focolai, ma il sentiment è molto negativo. Politici del centro-destra attivissimi sui social

AGI – È ripartito l’anno scolastico 2021-2022 e 4 milioni di studenti in tutta Italia sono tornati in aula. “E’ una gioia grandissima – ha commentato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, aggiungendo – la scuola sarà l’ultima cosa che chiuderà nel Paese, se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe”, stabilendo, così, il definitivo abbandono della didattica a distanza generalizzato, sperimentata nel precedente lockdown. Eppure in Alto Adige, dove l’anno scolastico è iniziato lunedì 6 settembre, alcune classi sono già in Dad dopo aver accertato alcuni casi di positività al Covid-19 tra alunni e professori.

Inoltre l’Unione degli Studenti ha organizzato un’azione sotto il Ministero dell’Istruzione, disponendo delle macerie, rappresentanti lo stato della scuola pubblica. Dall’analisi risulta anche che l’obbligo vaccinale spaventa più del Green pass, ma in generale in rete i livelli di disapprovazione e rabbia per le limitazioni delle libertà personali, raggiungono picchi fino al 90%, nelle conversazioni.

Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo analizzato le parole e gli argomenti presenti sul web all’interno delle conversazioni sulla scuola, in presenza: l’associazione più stretta è con il Green pass, con la Dad e con i vaccini. Tutto il personale scolastico deve possedere il certificato verde, e per accedere ai locali di qualsiasi istituzione educativa e formativa, anche i genitori degli alunni devono esserne provvisti, ad esempio per accompagnare i figli o anche solo per portare un libro dimentico.

Sono invece praticamente assenti le discussioni sugli ampliamenti degli spazi, sulle aule scolastiche e sui tamponi. 

Proprio la Dad è guardata con grande timore soprattutto dai genitori degli studenti; sembra che nessuno voglia ripetere la situazione vissuta durante il lockdown, col rischio di deficit formativo degli studenti per le complicazioni causate dalla didattica a distanza.

Eppure nonostante le rassicurazioni, il sentiment sul ministro Bianchi da parte dell’audience è prevalentemente negativo: la sentiment analysis mostra valori di rabbia e disapprovazione per le sue dichiarazioni, che superano il 90% tra tutte le emozioni ricavabili all’interno delle conversazioni sulla scuola. Secondo la prevalenza dell’audience analizzata sul web, ci sarebbero troppe contraddizioni e complicazioni nell’attuale impostazione degli accessi scolastici, e nella gestione complessiva della didattica in presenza.

 

Le conversazioni vedono come protagonista Claudio Borghi della Lega, il più menzionato dagli utenti quando si parla di vaccini e Green pass. In generale, gli account riferiti ai politici appartenenti al centro-destra sono i più coinvolti e sollecitati, producendo alti livelli di interazioni. Sulla discussione inerente i limiti delle libertà personali per le persone sprovviste di certificato verde, oltre a Borghi, sono Meloni e Salvini i riferimenti principali degli utenti.

Invece quando il focus tematico si stringe sull’andamento del Covid-19 e sulle curve dei contagi, il ministro Roberto Speranza e l’account ufficiale di Palazzo Chigi sono gli account con i quali gli utenti cercano di interagire.

Allargando l’analisi delle conversazioni con riferimento alla scuola e ai temi ad essa associati, in generale è assente la discussione sull’andamento della curva dei contagi nel Paese. Genitori, insegnanti e alunni si concentrano sugli aspetti pratici come gli ingressi negli istituti scolastici e sulla piattaforma digitale per i controlli dei Green pass, oltre che sui vaccini e sulla DAD.

* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte. Giornalista, content editor: Massimo Fellini

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