“Il successo del Pnrr è nelle mani di tutto il Paese”, ha detto Mario Draghi

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Il premier all’assemblea dei sindaci a Parma invita a una cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione per una stagione che sarà un’occasione di sviluppo, progettazione, idee  

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© Palazzo Chigi 
– Il premier Mario Draghi all’assemblea dell’Anci a Parma 

Il successo del Pnrr è nelle mani di tutto il Paese. Nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione “c’è bisogno della cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione”, uno sforzo che “deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, Ministeri”. 

Mario Draghi viene accolto dai sindaci riuniti a Parma per l’assemblea della loro associazione con una standing ovation. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, lo definisce amichevolmente ‘SuperMario’, dopo aver assicurato la massima disponibilità dei primi cittadini alla realizzazione di tutti i progetti.

E il presidente del Consiglio ricambia la stima, ringraziando i primi cittadini per il lavoro svolto nei mesi difficili della pandemia e assicurando loro che saranno “al centro della stagione che abbiamo davanti”.

Una stagione che sarà, dice, “un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future”.

La fase di attuazione del Piano è già avviata, assicura e annuncia che nelle prossime settimane il Governo ha in programma una serie di incontri in molte città italiane per confrontarsi con i sindaci sulla sua realizzazione.

Tutti i Comuni, anche quelli più piccoli, dovranno operare per trasformare il Pnrr “in opportunità di crescita”, ribadisce prima di ricordare che l’esecutivo ha adottato misure per semplificare “le procedure di affidamento dei contratti pubblici”, ha varato norme per accorciare “i tempi di realizzazione anche coniugando la fase progettuale con quella esecutiva” e ha messo a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale. 

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© Palazzo Chigi 
Il premier Mario Draghi e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro 

“Almeno mille esperti aiuteranno gli enti territoriali ad attuare il Piano”, sottolinea. I progetti di rigenerazione urbana già approvati sono 159 per un investimento di 2,8 miliardi di euro. Il 40% è destinato a interventi nel Sud – spiega Draghi –: 2 mld sono destinati alla riqualificazione edilizia residenziale pubblica, “per rendere i quartieri delle città più inclusivi e migliorare la qualità delle abitazioni”, 600 mln sono stati indirizzati al potenziamento del trasporto extraurbano, altri 700 “per rendere più funzionali le stazioni ferroviarie nel Mezzogiorno e riqualificare le aree in cui si trovano. Nel complesso – continua – sono stati già ripartiti tra gli enti territoriali 21,6 miliardi per interventi infrastrutturali”.

Ci sono poi gli interventi “per migliorare l’edilizia scolastica e rafforzare l’offerta formativa, anche per venire incontro alle esigenze delle giovani famiglie”, per “la costruzione di nuove mense e palestre nelle scuole, a cui destiniamo 1,3 miliardi”, e il piano da 4,6 mld “per gli asili nido e le scuole dell’infanzia, con l’obiettivo ambizioso di creare 228 mila nuovi posti”.

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© Palazzo Chigi 
Il premier Mario Draghi a Parma per l’assemblea dell’Anci 

Insomma, insiste, “gli impegni sono chiari. Ora tocca a tutti noi” realizzarli. Un impegno che ricade anche sui sindaci, ripete, che come soggetti attuatori dovranno gestire quasi 50 mld di euro del Piano e che grazie “alla credibilità di abili amministratori” rappresentano “l’unità dell’Italia, nella sua magnifica diversità”.

Di queste qualità, conclude, “oggi più che mai non possiamo fare a meno”.

Anche Roberto Fico dal palco dell’Assemblea sottolinea il ruolo fondamentale che avranno nei prossimi mesi i Comuni per “il successo non soltanto del Pnrr ma dello stesso percorso che il nostro Paese ha intrapreso verso la transizione ecologica e quella digitale e, più in generale, verso un modello di sviluppo sostenibile”, dice il presidente della Camera, che auspica un rafforzamento della “collaborazione tra tutti i livelli di governo ed in particolare un dialogo sistematico tra il Parlamento e i comuni”. AGI

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