Il Bari soffre ma supera il Latina con tre gol degli attaccanti

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Non c’erano bei ricordi col Latina. Assolutamente. Non era il caso di vendicare quella doppia gara di qualche anno fa che vide al Bari sbarrata la strada alla serie A nonostante fosse già fallita, eravamo, e siamo, convinti che era meglio proseguire nel percorso senza badare al passato, del resto la verità, si sa, abita nelle proprie coscienze e non sul terreno di gioco. Diciamo che, forse, era il caso di non guardare al passato e di concentrarsi nel presente, cosa che ha fatto questo Bari che ha centrato la terza vittoria consecutiva al cospetto di una squadra, quella pontina, che proveniva da ben tre vittorie conseguite in quattro gare con l’intervallo di una sconfitta e che, dunque, metteva un po’ di apprensione. Ma il Bari, come sempre soffrendo, ha avuto la meglio anche perché dopo occorrerà fare i conti con un trittico terribile che vedrà i biancorossi alle prese con Avellino al Partenio, col Taranto al San Nicola e col Palermo ai piedi del Monte Pellegrino. L’obbligo era di insistere, di fare risultato a tutti i costi quanto meno per tenere a debita distanza il Palermo.

Fiducia alla squadra di Andria con Antenucci e Paponi ma anche con un ritrovato D’Errico.

Primo tempo con poca precisione da parte del Bari, almeno per una buona mezzora, molti gli errori in fase di impostazione, scarso il tentativo di fare pressing.

La squadra presta il fianco alle ripartenze del Latina che per fortuna si spengono nella difesa barese sia pure con qualche affanno.

I biancorossi fanno fatica a trovare spazi, anche per merito dell’atteggiamento dei pontini che si muovono bene nei reparti chiudendo ogni velleità di gioco del Bari che non riesce ad entrare in partita. Botta fa fatica a saltare l’uomo, le fasce latitano, dal centro il gioco non si confeziona, tanto che è proprio il Latina ad andare vicino al vantaggio con Ercolano dopo una ripartenza tre contro due, ma il pallone termina di un soffio alto sulla traversa.

La squadra sembra avere meno freschezza, meno gamba rispetto alla gara di Andria tanta è la fatica per organizzare un’azione degna di tal nome.

Finalmente si vede il Bari che cambia marcia: occasione con Maita che ruba palla fuori area e sferra un tiro che il portiere devia con difficoltà in corner.

Da qualche minuto il Bari si muove meglio, propone più gioco in modo ordinato, migliori i movimenti tanto che al 32′ va in vantaggio con un gol confezionato ancora coi due in attacco: Botta serve Paponi che dal fondo propone un assist per Antenucci il quale dal dischetto del rigore fa gol.

Poi un errore lezioso di D’Errico consegna il pallone al Latina che con un suo uomo tira in porta e Frattali con un mezzo miracolo sventa la minaccia.

Comincia male per il Bari il secondo tempo perché il Latina al 4′ trova il pareggio con Di Livio. Niente paura, c’è subito una reazione: al 19′ con un gran cross di Botta, che sembra rinato nel secondo tempo, mette la palla sulla testa di Paponi che con un gesto tecnico notevole porta in vantaggio il Bari. Ancora una volta la coppia Antenucci-Paponi lascia il segno.

Il Bari concede ancora campo al Latina che con un calcio di punizione dal limite si rende pericoloso, ma per fortuna la barriera respinge.

Frattali salva ancora il Bari su un tiro di Carletti che calcia a botta sicura neutralizzando il tiro. La squadra concede ancora troppo ai pontini e non riesce a dare l’affondo necessario per chiudere la partita.

Il Latina se la gioca a viso aperto, non si arrende, il Bari non è messo bene in campo, non riesce a gestire bene il vantaggio, anche Maita sembra un po’ avulso dal campo, meno brillante oggi, fa fatica a proporsi. E allora cominciano i giochi di prestigio di Mignani che pesca dal cilindro i soliti cambi: dentro Marras e Mallamo per dare freschezza al gioco.

La gara comunque è bella, vibrante, molto intensa. Vincere oggi è troppo importante, occorre stringere i denti e soprattutto guadagnare campo evitando di concederglielo ai laziali, e pressare.

E proprio a due minuti dalla fine una gran giocata di Maita smarca Marras che con un chirurgico diagonale chiude la partita siglando il terzo gol scrollandosi di dosso ogni paura. Del resto una grande squadra soffre, magari rischia qualcosa, ma poi chiude la partita.

Certo, c’è stata una flessione sia nel primo tempo che nel secondo, non è stata confermata la gara di Andria, del resto non tutte le gare si possono giocare nello stesso modo, in campo c’era il Latina, un buon avversario, che si è impegnato molto non come quelle che giocano la gara della vita ma quanto è bastato per rendere la vita difficile al Bari, una squadra frizzante con buone individualità e con un buon Di Livio, degno figlio di cotanto padre sia nelle movenze sia nell’aspetto fisico.

Non tutte le gare possono essere perfette, né identiche, qualcosa è venuto a mancare, forse il centrocampo non ha retto alla pressione laziale, però il potenziale offensivo barese ha sopperito alle omissioni perché tre gol coi tre attaccanti sono un ottimo bigliettino da visita ed un eccellente risultato.

Il duo Antenucci-Paponi colpisce ancora, dunque, e curiosamente, al di là del fatto che abbiano segnato insieme, c’è sempre lo zampino ognuno di loro nei gol, diciamo che si compensano. Sono i nuovi gemelli del gol? Chissà, forse è presto per dirlo anche se hanno oltre 70 anni in due, però la loro prestazione ha detto che si può fare affidamento sull’usato sicuro col quale, a quanto pare, non si sbaglia mai, si vede che sono giocatori che hanno un passato glorioso, Antenucci appare fresco, vivo, alla fine lo abbiamo visto rincorrere un avversario, dare una mano in copertura, insomma riteniamo che il numero sette sia assolutamente imprescindibile nel gioco del Bari.

Mignani ha mandato in campo, curiosamente, la stessa formazione di Andria: chissà che non abbia chiuso il cerchio anche se ad Avellino dovrà fare a meno di Scavone sperando che l’indicente a Mazzotta sia di lieve entità.

Peccato, anche se la squadra ha soluzioni interessanti nonostante in difesa si hanno gli uomini contati. Adesso si dia il via al trittico terribile. Il Bari ha i numeri per uscirne indenne.

Massimo Longo

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