Con Omicron il rischio di ospedalizzazione è più basso

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Due studi, uno sudafricano e l’altro inglese, confermano che la nuova variante causa sintomi più lievi rispetto alla Delta anche se si espande più rapidamente.

AGI – Chi si contagia con la variante Omicron del coronavirus ha meno probabilità di finire in ospedale e ammalarsi gravemente rispetto a chi si ammala di Delta: è la buona notizia che arriva da uno studio realizzato dal National Institute for Communicable Diseases su dati sanitari raccolti in Sudafrica e Danimarca. “In Sudafrica, l’epidemiologia è questa: Omicron si sta comportando in modo meno grave“, ha confermato Cheryl Cohen, uno degli autori dello studio.

Non è chiaro, secondo gli scienziati, perché si osservino casi meno gravi e comunque l’esperienza del Sudafrica, che ha una popolazione molto giovane, potrebbe non tradursi in modo analogo in altri Paesi (in Sudafrica l’età media e’ di 27,6 anni mentre in Italia è di 47,3).

Lo studio comunque ha stabilito che, tra le persone risultate positive nei mesi di ottobre e novembre, i casi di Omicron avevano l’80% in meno di probabilità rispetto ai casi Delta di finire in ospedale (dati ovviamente ‘bilanciati’ in base a fattori come età,, condizione di salute precedenti, eventuali contagi precedenti).

I ricercatori allertano in ogni caso che comunque, considerato l’elevato grado di contagiosità, la variante Omicron rischia ugualmente di mettere sotto pressione i servizi sanitari. 

Uno studio analogo realizzato in Gran Bretagna sostiene che il contagio da Omicron causa sintomi più lievi e meno gravi rispetto alle varianti precedenti e rende anche meno probabile il ricovero in ospedale. Per lo studio, il primo britannico condotto su casi reali e firmato da Neil Ferguson, lo scienziato i cui modelli epidemiologici indussero il premier Boris Johnson a firmare i precedenti lockdown, Omicron ha fino al 45% di probabilità in meno di causare il ricovero in ospedale rispetto a Delta.

 

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