Dopo il pessimo finale dello scorso campionato preceduto da un avvio di anno balbettante fatto da vittorie ma anche di balorde sconfitte casalinghe e fuori casa cui culminò quel finale di campionato terribile, il Bari di quest’anno ha dovuto fare i conti con una radicale rifondazione, diciamo una rivoluzione tecnica mantenendo però la colonna portante salda con il nuovo DS Polito che ha mostrato idee ben chiare sin dall’inizio, DS che è riuscito a portare a Bari gente di qualità e di spessore.
Di certo nessuno si aspettava di terminare questo anno con sette punti di distacco dalla seconda dal momento che si proveniva da un inizio stagione allarmante per via dei tanti contagi covid che hanno frenato la preparazione di Storo, causa per la quale Mignani non ha potuto inculcare le sue lezioni tattiche a tutta la squadra, ed il timore era proprio che il Bari potesse iniziare male la stagione, ed invece ha saputo rialzarsi subito incominciando il campionato in condizioni ottimali, merito senz’altro dei preparatori e degli addetti ai lavori che hanno curato i dettagli. A ciò vada ad aggiungersi che molti giocatori sono arrivati a fine mercato e lo stupore è ancora più netto. Diciamo che i giocatori sono stati bravi a far subito gruppo intorno all’allenatore genovese rendendosi disponibili a tutto ciò che chiedeva.
Un anno negativo per Antenucci che aveva perso lo smalto dell’anno precedente ma che a partire dalla nuova stagione è sembrato decisamente cambiato e tornato agli standard del primo anno. A ciò vada ad aggiungersi il salto di qualità dei “senatori” come Frattali e Maita che fin qui hanno disputato un eccellente parte di torneo. Dispiace per Di Cesare che a metà girone di andata ha dovuto fermarsi per un serio infortunio ma anche lui, fino a quel momento, ha dato il suo contributo alla causa. Ma, più in generale, tutta la rosa è parsa all’altezza, Mignani ha potuto usufruire di tanti bravi giocatori che, una volta gettati nella mischia, hanno cambiato le sorti (in positivo) del risultato. Anche le panchine di Antenucci e di D’Errico, per quanto inaspettate, hanno dato il loro frutti.
Non era affatto facile per qualunque DS allestire una squadra nuova di zecca potando giocatori deludenti e poco utili al gioco di Mignani, insomma, rifare una seconda rivoluzione era un rischio perché si sa che le rivoluzioni, normalmente, non rendono come dovrebbero, vedasi la rivoluzione post serie D e soprattutto quella dell’anno successivo con Auteri e Carrera in panchina. Dunque grosso dei meriti va proprio a Polito.
Certo, laurearsi campioni d’inverno, non vuol dire aver vinto il campionato, bisogna ancora lottare duramente gestendo bene il vantaggio. Ora, a prescindere dal momentaneo primato, le cose stanno andando nel modo giusto. Da gennaio inizia il girone di ritorno che, sulla carta, sarà molto più difficile del girone di andata dovendo, il Bari, recarsi a Monopoli, a Catanzaro a Torre del Greco, dove al Bari non gliene va bene una sin dalla serie D, a Foggia e a Taranto dove sicuramente ci attenderanno col coltello tra i denti.
All’andata eravamo all’inizio, e, se vogliamo, la rosa era contata avendo pochi ricambi, ora i tempi sono cambiati. Bisogna iniziare il girone di ritorno concentrati, sereni e con la consapevolezza di essere una squadra matura con personalità, che può dettare legge dappertutto e con chiunque. I tempi di Francavilla e di Castellammare occorre metterseli alle spalle, certo che si metta in preventivo qualche sconfitta, per le quali non sarà il caso di far drammi. Ma sia ben chiaro che non ci si deve accontentare perché, parafrasando Bukowski, “è così che si diventa infelici”.
Un po’ tutte, da tre anni a questa parte, quando incontrano il Bari si impegnano al 200% salvo poi ridimensionare l’impegno con le altre, tutte le pretendenti giurano e spergiurano di essere in grado di rimontare i biancorossi, tutte hanno provato a seppellire il Bari ma non sapevano che era un seme fertile. Sono convinti di questo? Meglio, sarà più gustoso vincere il campionato con pochi punti di distacco, sarà più atroce, per loro, la perdita del campionato per uno-due punti. Volete mettere vincerlo all’ultima giornata quando Avellino, Palermo, Catanzaro e compagnia cantando saranno a pochi punti dal Bari? Sapete come si roderanno il fegato? Sarà più avvincente e gustoso. Anche se, ovviamente, tutti ci auguriamo che il Bari stacchi il biglietto della B un mese prima. Del resto, diceva Jacques Vergés che “una società senza delitti purtroppo è inconcepibile come una roseto senza rose”.
E allora forza Bari, coraggio, andiamo a riprenderci la vita, terra, la luna e l’abbondanza. Sei padrone del tuo destino.
Ché questa pandemia ci lasci per sempre e nel contempo speriamo che il nuovo anno porti a tutti un po’ più di serenità, questo è l’augurio che facciamo a tutti i tifosi.
Massimo Longo