Quirinale, il voto e le manovre

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“Casellati? È la seconda carica dello Stato, non ha bisogno di essere candidata… Pera, Moratti e Nordio sono nomi all’altezza”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, prima di andare nei suoi uffici a Montecitorio, a proposito della corsa al Quirinale. E aggiunge: “Spero che Conte e Letta non si fermino ai no. Il mio tentativo è quello di dialogare”.

“Qualcosa si e’ mosso”, “rispetto agli scorsi giorni c’e’ un passo avanti importante. Noi abbiamo presentato la rosa e da parte del centrosinistra non c’e’ stata una chiusura pregiudiziale”. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, intervistato dalla La Stampa, conferma che per il Carroccio Draghi deve restare a palazzo Chigi e spiega che il centrodestra puo’ far passare un suo candidato. Molinari afferma che dopo la reazione non pregiudiziale del centrosinistra “ci si puo’ sedere attorno a un tavolo e discutere”, “i leader si vedranno finalmente. Dubito che si possa arrivare in fretta a una soluzione, credo che si iniziera’ a ragionare dalla quarta votazione”. Ma il centrodestra potrebbe imporre un proprio candidato? “Vediamo come andra’ l’incontro tra i leader. Sappiamo che il centrodestra parte da un vantaggio e la possibilita’ di far passare un nostro candidato c’e’. Ma e’ prematuro parlarne”. Mentre Draghi deve restare “assolutamente” a palazzo Chigi: “E’ difficile pensare che qualcun altro possa tenere insieme questa maggioranza, specie con la campagna elettorale in vista. Vedo che anche il Pd inizia a pensarla cosi’, e’ un sentimento sempre piu’ diffuso”.

Il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte ha fatto durante il vertice M5s-Pd-Leu anche una sua rosa di nomi candidabili per il Quirinale che, a suo avviso, si apprende in ambienti M5s, potrebbero essere condivisi con gli altri partiti. Rosa che comunque e’ stata tenuta coperta perche’ durante il vertice si e’ deciso di non contrapporre formalmente dei nomi a quelli del centrodestra .

“Vedremo domani quanti voti prenderà il candidato del centrodestra”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di #cartabianca su Rai3. “Pare abbiano scelto Carlo Nordio – aggiunge -, quindi domani la destra dovrebbe votare per lui mentre la sinistra, e anche noi, dovremmo votare scheda bianca. Vedremo come andrà, vedremo quanti voti avrà Nordio. E’ immaginabile che stia attorno ai 450 voti”. “Letta dice ‘chiudiamoci a chiave e troviamo un nome’, ma può anche darsi che la destra faccia un ragionamento diverso e dica ‘siccome siamo belli compatti, noi presentiamo la presidente del Senato’ alla quarta votazione quando si abbassa il quorum. L’alternativa è che si trovi, alla quarta o alla quinta, un nome che vada bene a tutti che può essere Casini o Draghi, o anche un altro sia di centrodestra che di centrosinistra”, conclude Renzi. 

 La giornata serve al centrodestra a prendere tempo e rivendicare un “diritto di prelazione”, con i nomi di Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio, al centrosinistra a evitare di spaccarsi subito. E’ il lavoro di Enrico Letta, che in mattinata gioca di sponda con Matteo Renzi, per bloccare il nome di Franco Frattini, possibile punto di saldatura tra Salvini e Conte, bocciato in quanto troppo ‘filorusso’ mentre esplodono le tensioni al confine con l’Ucraina. La tentazione diventa per il centrosinistra contrapporre una terna di centrosinistra a quella degli avversari: Letta lo preannuncia a Tajani. Ma al termine di un tesissimo vertice durato due ore tra il segretario Pd, il leader M5s e Roberto Speranza si riesce a tenere una linea unitaria: vengono bocciati i tre nomi (Moratti tentava alcuni 5 Stelle) e si chiede un vertice con i leader del centrodestra per provare a ragionare su una soluzione unitaria. L’auspicio e’ che Salvini, Tajani e Meloni depongano a loro volta le armi e non si contino nella terza votazione, chiedendo ai loro gruppi di scrivere sulle schede il nome di Nordio. A quel punto nel centrosinistra dovrebbero a loro volta decidere se votare un nome come Andrea Riccardi, affrontando il rischio di contarsi, o continuare con le schede bianche. 

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