La settimana della moda ‘spinge’ le prenotazioni negli hotel di Milano

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“Il Governo ci faccia lavorare come all’estero, tolga il Super Green pass prima del 31 marzo”. Così all’AGI il presidente di Federalberghi Milano, Maurizio Naro.

Maurizio Naro, presidente Federalberghi Milano

AGI – La Settimana della moda femminile, partita il 22 febbraio a Milano, porta in città buyer da tutto il mondo e sebbene i numeri dell’affluenza non siano ancora quelli pre pandemia, gli effetti di questa folla glamour si sentono anche sulle prenotazioni alberghiere. Che continuano però ad arrivare all’ultimo minuto, creando un day by day difficile da gestire per gli hotel.

“Oggi, rispetto alla data del 14 febbraio l’occupazione è salita del 50% ed oltre. E’ molto probabile che gli hotel 5 stelle abbiano un’occupazione vicina al 60/70% in quanto destinazione privilegiata per questo tipo di manifestazione” ha detto all’AGI, Maurizio Naro presidente di Federalberghi Milano, commentando i dati che prendono in esame l’occupazione media degli hotel 4 stelle business, dal 21 febbraio al 2 marzo.

Bene ma non benissimo. “Purtroppo c’è netta differenza tra 4 e 5 stelle per la moda e per hotel del centro città e gli altri quartieri. Ci sono 4 stelle che lavorano al 30% in questo periodo, quando durante i periodi per pandemia il martedì e il mercoledì, anche senza eventi, avevano occupazioni medie superiori all’80%“. Ecco perché, secondo il presidente di Federalberghi Milano, sarebbe utile allentare le restrizioni anti contagio, su tutte l’obbligo del super certificato verde.

Certo “noi dobbiamo essere ottimisti” ma “Al Governo chiediamo adesso di poter lavorare con le stesse condizioni che hanno i nostri colleghi francesi, spagnoli, svizzeri, greci. E quindi – spiega Naro – auspichiamo che il green pass rafforzato per accedere agli alberghi sia tolto prima del 31 marzo.

Ieri sono state eliminate alcune restrizioni per l’accesso in Italia dal 1 marzo ma questo allentamento – conclude – deve riguardare anche tutte le attività legate al turismo e quindi alberghi, ristoranti, musei e trasporto pubblico”.

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