Pressing del centrodestra e del M5s sul governo

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Sul tavolo oltre al fisco c’è la riforma del Csm, il ddl concorrenza e le altre riforme. Il presidente del M5s Conte e il segretario dem Letta si sono incontrati per discutere della guerra in Ucraina, dei provvedimenti per il sostegno alle famiglie e alle imprese e del percorso verso le amministrative

© Giuseppe Nicoloro / Agf
– Giuseppe Conte e Antonio Tajani

“Per il centrodestra il fisco è tutto”. Lega e Forza Italia non intendono mollare la presa sulla legge delega fiscale. Salvini e Tajani dovrebbero vedersi prima di incontrare il premier Draghi la prossima settimana per sciogliere i nodi sul tavolo.

La Lega tira dritto, “non vogliamo rompere ma per noi la legge delega così è invotabile”, il ‘refrain’.

FI vuole evitare una crisi ma ha già lanciato un avvertimento all’esecutivo: il partito azzurro sulla battaglia sulla casa non cederà e sarà lo stesso Berlusconi a ribadirlo durante la kermesse azzurra che si aprirà domani.

Il convincimento è che il problema sia politico, che siano troppi i nodi aperti – oltre al fisco c’è la riforma del Csm, il ddl concorrenza e le altre riforme sul tavolo – e che quindi il presidente del Consiglio deve scendere a patti.

“Deve trattare – osserva un ‘big’ del centrodestra – e farci capire se vuole arrivare a fine legislatura perché altrimenti il governo rischia di andare a sbattare”.

Nemmeno 24 ore dopo il via libera del Cdm al Def – con tanto di appello di Draghi ai partiti affinché siano responsabili e puntino all’unità d’intenti con l’esecutivo – la tensione non diminuisce.

Con l’ipotesi in campo di un embargo del gas russo aumenta la preoccupazione delle forze politiche della maggioranza che continuano a chiedere uno scostamento di bilancio.

Il governo – osserva un membro dell’esecutivo – potrebbe anticipare in estate alcune misure della legge di bilancio ma ha già fatto sapere che si muoverà nel perimetro dell’Unione europea. Ma non è solo il centrodestra ad andare in pressing nei confronti dell’esecutivo. Anche il Movimento 5 stelle chiede con insistenza al premier di agire al più presto.

Oggi c’è stato un incontro tra il presidente M5s Conte e il segretario dem Letta. Al centro del colloquio – hanno fatto sapere fonti M5s e Pd – i principali temi dell’agenda a partire dalla guerra in Ucraina e i provvedimenti per il sostegno di famiglie e imprese e il percorso verso le amministrative.

Secondo quanto si apprende si sarebbe parlato anche di legge elettorale, con la richiesta del Movimento di accelerare per un sistema proporzionale. Del resto ieri i pentastellati in Commissione Affari costituzionali hanno chiesto di affrettare i tempi.

Ma è stata soprattutto la situazione economica il piatto forte del menù del pranzo di lavoro. Per il Movimento 5 stelle, spiegano fonti parlamentari pentastellate, i cinque miliardi previsti non sono abbastanza, da qui la richiesta – spiegano le stesse fonti – affinché anche il Pd si faccia carico di un’azione concordata e non sia schiacciato sul governo.

Letta è tornato a sottolineare il clima di collaborazione con Conte dopo le incomprensioni dei giorni scorsi sulla questione dell’aumento delle spese militari (dossier affrontato dal presidente pentastellato questa mattina con i presidenti di commissioni Difesa M5s con l’obiettivo di compattare il partito).

Per l’avvocato pugliese altre sono le priorità, da qui la richiesta avanzata a Draghi dell’importanza che ci siano soluzioni in tempi stretti e non continui rinvii.

Nei giorni scorsi Conte aveva chiesto all’alleato rispetto per le posizioni politiche M5s, illustrate anche al premier Draghi, sulla necessità di privilegiare in questa fase l’emergenza economica e di utilizzare risorse per i problemi quali il caro energia e il caro carburante.

Un pressing in questa direzione arriverà pure dalla Lega che al Senato sul dl taglia-prezzi chiederà maggiori margini di manovra.

Il governo è comunque pronto ad intervenire per fare tutto ciò che è necessario, ha spiegato ieri il presidente del Consiglio Draghi.

“Con il Def abbiamo annunciato ieri la disponibilità del governo e la consapevolezza del disagio sociale che il prolungamento di questa situazione di alti prezzi dell’energia e di inflazione in generale, soprattutto sui beni alimentari, può provocare. La disponibilità c’è, bisogna muoversi su diverse strade”, ha aggiunto oggi, rilanciando la necessità di arrivare ad un tetto del prezzo del gas.

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