Decisione storica: gli Stati Uniti revocano una serie di sanzioni contro Cuba

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Alcune novità inerenti le questioni trattate nella nostra: Intervista a Marco Papacci, Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, pubblicata su Stampa Parlamento lo scorso 12 maggio. L’allentamento delle restrizioni interessa in particolare le procedure di immigrazione, i trasferimenti di denaro e i collegamenti aerei. Il governo cubano accoglie con favore “un piccolo passo nella giusta direzione”, pur considerandolo di “portata limitata”. Misure volte ad allentare gli ultradecennali rapporti tra Cuba e Russia, nel momento critico della guerra in Ucraina?

Una varietà di interpretazioni.

La decisione rischia di innescare un acceso dibattito poiché l’argomento è politicamente sensibile negli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha annunciato lunedì 16 maggio la revoca di una serie di restrizioni nei confronti di Cuba, paese sotto l’embargo di Washington dal 1962. Secondo dichiarazioni del Dipartimento di Stato, l’amministrazione Biden ripristinerà in particolare un programma congelato da diversi anni, che ha facilitato le procedure di immigrazione per i membri della stessa famiglia. Promette inoltre di velocizzare le procedure di visto all’Avana.

Gli Stati Uniti elimineranno anche il tetto di 1.000 dollari (950 euro) per trimestre e per mittente/destinatario, che finora ha limitato i trasferimenti di denaro a Cuba, e autorizzeranno anche le spedizioni di denaro al di fuori della famiglia. Tuttavia, il Dipartimento di Stato precisa che questi flussi finanziari non devono “arricchire” persone o enti che violano i diritti umani. Questo tetto è stato deciso dall’ex presidente Donald Trump, che ha adottato una serie di misure contro Cuba durante il suo mandato. Le sanzioni finanziarie contro personalità o entità cubane restano valide, tuttavia, ha affermato l’amministrazione Biden.

Il governo USA aumenterà anche il numero di voli tra gli Stati Uniti e l’isola, autorizzando il servizio verso città diverse dall’Avana. Autorizzerà anche alcuni viaggi di gruppo, attualmente vietati.

Le possibili conseguenze.

Questi annunci, subito salutati come un passo iniziale, seppur minimo, nella giusta direzione dal governo cubano, sono il risultato di una revisione della politica americana nei confronti del regime comunista, lanciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Non si esclude che si tratti a livello tattico di una mossa con l’intenzione di incrinare l’asse storico L’Avana – Mosca, per ridisegnare gli assetti globali a seguito della crisi ucraina.

Le misure annunciate lunedì sono inerenti la situazione umanitaria a Cuba , ma rappresentano la possibilità di sviluppare opportunità economiche per i cubani, ha affermato un alto funzionario dell’amministrazione statunitense. La suadenza yankee basata sul fascino del dollaro trova conferma?

All’Avana, il ministro degli Esteri, Bruno Rodriguez, ha ammesso che si tratta di misure gradite ma che non modificano in alcun modo il blocco, né le principali misure di assedio economico adottate da Trump. In sostanza la politica USA verso l’isola caraibica non varierebbe, ma le timide aperture paiono incontrare la disposizione del suo governo ad entrare in una dialogo rispettoso e paritario con il governo degli Stati Uniti.

Il presidente democratico Joe Biden sta veramente cercando di conseguire un delicato equilibrio tra il desiderio dichiarato di sostenere il popolo cubano e incoraggiare le sue aspirazioni democratiche, da un lato, e la fermezza contro il regime comunista, dall’altro? Difficile a dirsi, dopo che nell’estate del 2021 ha condannato la repressione delle principali manifestazioni a Cuba e ha preso una serie di sanzioni contro i funzionari cubani.

Alcune polemiche in casa democratica, ma non solo.

Il tema delle relazioni con Cuba è dai tempi della rivoluzione di Castro politicamente rovente negli Stati Uniti, che ospitano una vasta comunità di immigrati di origine cubana. Forti perplessità sul pericolo evidente inviare il messaggio sbagliato alle persone sbagliate al momento sbagliato e per le ragioni sbagliate sono ad esempio state subito sollevate da Bob Menendez, presidente della commissione Affari esteri del Senato, eppure un membro, come Joe Biden. .

L’opposizione conservatrice, da parte sua, è stata a lungo strettamente organica alla critica virulenta del regime comunista. Marco Antonio Rubio, politico e avvocato statunitense, membro del Partito Repubblicano e senatore federale per la Florida, ha così accusato l’amministrazione Biden di vantare nelle sue fila sostenitori del regime comunista di Cuba. Rubio, per assecondare il suo elettorato della Florida, dove la maggioranza della diaspora cubana risiede negli Stati Uniti, ha anche affermato che la decisione del governo ha rappresentato un accenno di ritorno alle politiche fallimentari di Obama su Cuba.

Durante il suo mandato, Barack Obama, di cui Joe Biden era vicepresidente, aveva in effetti adottato una politica di maggiore apertura nei confronti dello stato centroamericano, che aveva consentito una breve ripresa delle relazioni tra i due Paesi.  Ad un paese diviso fra falchi e colombe, forse meglio al deep, state questo non andò per il verso giusto.

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