Con il saggio “Colpita al cuore: analisi del fallimento dell’art.1 della Costituzione” ( Edito da Castelvecchi) Bertinotti aveva vinto l’edizione 2020 del Premio ideato dall’avv. Antonella Sotira.
Nella proclamazione del Premio, svoltasi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, il Presidente Emerito aveva chiesto all’artista Francesco Misuraca la versione “grezza dell’opera”, preferendo la forma basculante e non verniciata del simbolico libro con l’omino in bilico alla ricerca della legalità. Per averla è stata necessario attendere il rientro in Italia dell’artista e pertanto la consegna del Premio, da parte del giovane studente del Liceo Mamiani Ernesto Hermes Frangipane e del Direttivo IusArteLibri è slittata alla fine di maggio 2022.
Una cerimonia intima per la quale è stata riservata la Libary Hall del Ristorante Simposio e che si è conclusa con il perfettoconnubio fra diritto e convivialità, con una pranzo a base di pesce e bollicine delle Langhe, per pochissimi eletti del Direttivo IusArteLibri: la giornalista Flaminia Marinaro, l’A.D. di Cisal Servizi Francesco Greco, l’entusiasta giovane premiante ed il docente e patron di casa Ivano Daffinà.
La motivazione della sentenza emessa dal Collegio E-lettori di giuristi e cittadini si sostanzia in un P.Q.M. , ossia nella formula del “comandiamo ” che non ci siano più “diritti colpiti al cuore” sanciti solo per estetica costituzionale ma concretamente negati ai cittadini.
“Ai gloriosi tempi che hanno portato alla redazione della nostra Carta Costituzionale, sono seguiti gli attuali ingloriosi anni che hanno tradito gran parte dei Valori Costituzionali e determinato il fallimento del presupposto su cui è fondata la nostra Repubblica: il LAVORO”. Questo in sintesi il messaggio del saggio del Presidente Fausto Bertinotti. Se oggi venisse chiamato un costituzionalista, da una qualsiasi parte del mondo, a soggiornare nel nostro Paese e gli fosse chiesto di riformulare l’articolo 1 della Costituzione in modo che corrisponda alla realtà presente, cosa scriverebbe? Volendo aderire alla dura verità dei fatti non potrebbe che sancire che l’Italia è una Repubblica «fondata sul mercato». La costituzione materiale che ha preso corpo nell’ultimo quarto di secolo ha eroso le basi della Carta e, infine, ne ha prodotto il rovesciamento. Ma chi sono gli assassini della Costituzione e dell’articolo 1, che ne è l’architrave? E come è potuto accadere che abbiano avuto mano libera? Nel tentativo di rispondere a tutti questi interrogativi, il saggio ripercorre la storia d’Italia – e del lavoro – partendo dai «trenta anni gloriosi» iniziati con la promulgazione della Carta del ’48 per arrivare al Jobs Act del governo Renzi. L’analisi storica riporta in auge il concetto di dignità del lavoratore che si declina dal diritto ad una retribuzione adeguata e sufficiente al compito generale di promuovere la eguaglianza e la libertà sostanziale dei cittadini in linea con le battaglie di civiltà del Premio IusArteLibri.