Tagli, scioperi e ritardi. L’estate caldissima del trasporto aereo

Economia & Finanza

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L’avvio delle vacanze estive potrebbe trasformarsi in un viaggio da incubo per molti passeggeri in Europa. Le compagnie si ritrovano schiacciate tra carenza di personale ed aumento dei costi, a partire da quello del carburante.

© Baris Seckin / Anadolu Agency via AFP – Passeggeri all’aeroporto di Fiumicino

 

AGI – Grandi compagnie e scali strategici che riducono preventivamente il numero delle partenze. Voli cancellati a poche ore dall’imbarco. Disguidi in aeroporto con lunghe code al check in. Il primo sciopero europeo in programma per chiedere migliore condizioni contrattuali al colosso low cost Ryanair.

Nelle prossime settimane l’avvio delle vacanze estive potrebbe trasformarsi in un viaggio da incubo per molti passeggeri in Europa. Dopo due anni disastrosi per il trasporto aereo, a causa delle necessarie restrizioni legate alla pandemia di Covid che ha portato ad una riduzione drastica del traffico aereo mandando il settore in crisi, la riduzione dei contagi e il venire meno delle restrizioni in quasi tutti i Paesi ha riportato le persone a viaggiare. Solo alcune destinazioni hanno raggiunto i livelli di traffico pre pandemia ma il trend appare in via di consolidamento.

Solo che il mercato del trasporto aereo, provato dalle perdite degli ultimi due anni, al momento fatica a stare al passo con la domanda, schiacciato tra carenza di personale ed aumento dei costi di gestione, a partire da quello del carburante.

E allora nei giorni scorsi Lufthansa, il gigante tedesco, ha annunciato che taglierà circa 900 voli a luglio per il weekend da e per gli hub di Monaco di Baviera e Francoforte, a causa della carenza di personale. Si tratta del 5% dei posti normalmente disponibili per la prenotazione nei fine settimana. La compagnia ha ammesso di non essere ancora in grado di soddisfare tutta la domanda.

Non va meglio per Swiss Air, che ha annunciato tagli: a luglio e agosto il numero di voli tra Berlino e Zurigo sarà ridotto da 48 a 44 a settimana. Eliminato anche un volo a settimana tra Zurigo e San Francisco. Stessa politica per Brusselsair che tra giugno e luglio ha sforbiciato 148 voli.

Situazione analoga nello scalo londinese di Gatwick, dove il numero di voli giornalieri sarà ridotto a 825 a luglio e 850 ad agosto, rispetto ai 900 degli anni, a causa della carenza di personale. L’aeroporto specifica di aver preso la decisione per aiutare i passeggeri a “sperimentare uno standard di servizio piu’ affidabile e migliore”.

Intanto, sulla scia della mobilitazione di 6 giorni indetta dai sindacati spagnoli in Ryanair ed Air Malta, in settimana le organizzazioni dei lavoratori di Italia, Francia, Portogallo e Belgio si sono unite per una prima mobilitazione colletiva di 24 ore sabato 25 giugno. Una mossa che ha trovato la dura reazione verbale del Ceo della compagnia, Michael O’Leary, che ha bollatto l’iniziativa come opera di “sindacati di Topolino”.

 

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