Dal quotidiano spagnolo EL PAÍS un’ultima ora del conflitto in Ucraina, che, nonostante la sua sensazionalità, non pare tuttavia avere profonda significanza strategica e militare
Le truppe russe si sono ritirate da Snake Island (Isola dei Serpenti), un isolotto al largo della costa meridionale dell’Ucraina che è stato conquistato dai russi già il primo giorno dell’invasione a causa della sua posizione strategica.
Il ritiro è stato annunciato nelle scorse ore sia dal ministero della Difesa russo, che parla di un “gesto di buona volontà” per consentire alle esportazioni di grano ucraine di partire, sia dal governo di Kiev, che parla invece di “una vittoria militare”.
E’ a questo punto difficile interpretare, sulla base delle contrapposte logiche propagandistiche, se il ritiro sia davvero stato il risultato di una decisione russa o sia stato piuttosto determinato dall’esercito ucraino, il quale dalla scorsa settimana dispone di apparati missilistici a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti.
Ben altri gli eventi paiono essere che al momento davvero contano. Sul terreno, la Russia continua intanto la sua offensiva a est, concentrata nella città di Lisichansk, l’ultima roccaforte della resistenza nella provincia di Luhansk. Mentre, condannato a morte in un tribunale nell’area controllata dalla Russia . Il presidente russo, Vladimir Putin, ha invece reagito al vertice della NATO di Madrid, assicurando che la Russia “risponderà allo stesso modo” se la NATO schiererà le sue basi in Finlandia e Svezia, che sono in procinto di entrare nell’Alleanza dopo che la Turchia ha revocato il suo veto. Il presidente russo ha definito “imperialista” l’espansione della Nato.