Galatro borgo medievale, ricco di sorgenti termali dove visse Barlam il precettore di Petrarca e Boccaccio

Ambiente, Natura & Salute

Di

a cura del critico d’arte Melinda Miceli
Seguendo un itinerario estivo che conduca lontano dalle afose città verso la montagna e i paesaggi tipici del Trentino, nel nostro Sud si può scegliere Galatro, paese calabro antichissimo che trae il suo nome dal toponimo “kàradros” profondo letto di fiume, o semplicemente burrone, poiché sorge su una valle circondata da colline lussureggianti di vegetazione, solcata da fiumi e ricca di acque sorgive incontaminate, circondata da valli ubertose popolate di ulivi, faggi, ontani e acacie.
Queste colline costituiscono le estreme pendici delle Serre Calabre e si estendono fino a 20 minuti dal Mar Ionio e dal Tirreno.
Si mostrano agli occhi del turista come la scenografica visione di una vallata fluviale umanizzata, d’indimenticabile bellezza, cui non è facile abituare l’occhio e costituiscono il più vasto territorio comunale in Calabria in quanto Galatro fu feudo della Chiesa.
Galatro, un comune della provincia di Reggio Calabria, e’ posto alla confluenza del torrente Fermano nel Metramo, che lo divide in due rioni; “Montebello” dal quale Calvario si domina un panorama mozzafiato: oltre a tutto lo snodarsi dei vicoli e delle viuzze e delle scalinate, che si arrampicano sulla collinetta con le case addossate ad essa, la chiesa della Madonna della Montagna, la vallata del Metramo con le sue cascate che ne movimentano il letto, e i ponti che lo attraversano e che lo collegano al rione Magenta posto a sinistra dell’omonimo fiume dove sorgono il Municipio e la Chiesa di San Nicola, il porto di Gioia Tauro e lo Stromboli con il suo inconfondibile pennacchio.
Negli anni 80/90 è sorta una diga che avendo sbarrato il fiume Metramo da un lato, lo ha convertito in lago che seppur artificiale ha tutte le caratteristiche di un eco-ambiente naturale. Il bacino del fiume Metramo ricco ed incontaminato con una notevolissima copertura vegetale rappresenta l’habitat idale per la volpe, il cinghiale, la lepre, la faina, il tasso. Tra le specie aeree di bosco sicuramente il picchio, la gazza, il merlo.
Rilevanza storico- letteraria ha la presenza del monachesimo basiliano, i cui monaci in seguito alle scorribande, riparatisi sul monte Cubasina, eressero un convento dedicato a S. Elia il giovane, sulle cui panoramiche alture si ritirarono spiriti illustri come Bernardo da Seminara, divenuto poi vescovo di Gerace e “Barlaam” maestro di greco e latino di Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio che diedero attraverso la riscoperta dei testi greci, impulso al movimento umanista. Il letterato Giannozzo Manetti fu il primo a menzionare Barlaam nella sua biografia del Petrarca. Furono i monaci dell’ordine di San Basilio i primi a scoprire le proprietà terapeutiche dell’acqua sulfurea salso-iodica che sgorga ad una temperatura di 37° a circa 1700 m dal centro storico di Galatro in una stretta gola granitica detta anche “Gola del Fermano”.
Alla presenza delle sorgenti di acque minerali termali è legato lo sviluppo storico economico del territorio di Galatro e la stessa fa di esso un luogo noto e singolare sin dall’antichità. Una leggenda di un tempietto dedicato alle Naiadi, ritrovamenti archeologici del 1961 nei pressi dello stabilimento termale fanno supporre che già dal VI al V secolo avanti Cristo la zona fosse conosciuta già prima dell’arrivo dei Basiliani e che gli abitanti delle vicine Medma e Hiipponion avessero con ogni probabilità tratto benefici dalle acque del Monte Livia sia nelle forme reumatiche sia contro le dermatosi. Si sostiene da sempre che basta immergersi per pochi minuti e per alcuni giorni nelle calde acque galatresi affinchè gli zoppi e i claudicanti possano appendere le stampelle sugli alberi, prodigio e portento delle miracolose acque termali e minerali.
Il vecchio stabilimento dovrebbe essere trasformato in Museo in quanto sostituito da piu’ di 20  anni da una modernissima struttura alberghiera dotata di ogni confort, sita ad un centinaio di metri dalla precedente, il Karadros Thermae Hotel, vero paradiso di benessere e relax per il turismo termale dotato di 2 piscine e il percorso Kneipp più lungo d’Europa, fino a pochi anni fa luogo di relax di diplomatici, sportivi e turisti a caccia dell’insolito del contatto con la natura e le sorgenti. Oggi si attende che le terme e l’hotel possano riprendere a lavorare con il ritmo di prima, tornando al loro splendore di luogo di cura e di eventi come sfilate e le selezioni di Miss Italia.
D.ssa Melinda Miceli Critico d’arte

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