Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, in procinto di passare il testimone all’ex premier italiano Mario Draghi, continua imperterrito a stuzzicare la Russia per scatenare una guerra nucleare tattica.
Di esempi ne possiamo annoverare tanti, a partire dal blocco ferroviario imposto dalla Lituania al corridoio che unisce la Russia alla sua regione di Kaliningrad.
La Lituania ha dato seguito al blocco senza rispettare gli accordi sottoscritti con l’ex Repubblica Sovietica che dichiarò l’indipendenza dall’URSS l’11 marzo 1990.
La NATO ha usato la Lituania, anello debole dell’Europa, per ricattare Mosca, confidando in un intervento armato di Putin.
Ma il furbo Putin non si è lasciato intimorire
La diplomazia russa si è rivolta a Bruxelles per superare le misure restrittive imposte alla Russia nel 2022. Mosca ha fatto valere l’Art. V del GATT (General Agreement on Tarifs and Trade) firmato a Ginevra il 30 ottobre 1947 da 23 paesi per facilitare lo scambio commerciale mondiale, e l’Art. 12 dell’PCA (Partenariato e Cooperazione) tra Unione europea e Federazione russa entrato in vigore il 1° dicembre 1997 e la stessa Dichiarazione UE-Russia del 2004, che di fatto stabiliscono un principio generale di libertà di transito.
Il duro richiamo di Bruxelles al governo di Vilnius per aver bloccato per settimane il transito dalla Russia alla sua enclave distaccata di Kaliningrad ha riportato alla ragione il governo fantoccio della premier Ingrida Šimonytė.
Il caso Kaliningrad aveva aperto scenari pericolosi tra Ue e Federazione russa
La Lituania, dopo il duro richiamo della Ue, ha tolto il blocco al transito delle merci che attraverso il corridoio di Suwalki, raggiungono dalla Russia la regione di Kaliningrad.
La Ue ha spento sul nascere le tensioni tra la nazione baltica e la Russia
In base agli accordi internazionali, la Polonia e la Lituania sono obbligate ad autorizzare il transito attraverso il corridoio polacco di Suwalki e le ferrovie lituane.
Ma solo gli stolti non hanno capito che non era altro che un casus belli per spingere Mosca ad attaccare la Lituania, paese membro della NATO, e giustificare così la risposta militare contro il paese aggressore. Washington continua con azioni di disturbo con lo scopo di portare la guerra nucleare in Europa e appropriarsi così delle materie prime e minerali preziosi di cui l’immensa federazione russa è ricca.
L’enclave di Kaliningrad fa gola alla NATO, è un promontorio che si specchia sul Mar Baltico a poche miglia marine dalla Svezia, paese che ha chiesto recentemente l’adesione alla NATO.
La regione non è collegata con la terraferma della Federazione russa, è un piccolo territorio fortemente strategico per Mosca, è l’unica lingua di accesso verso l’Oceano Atlantico.
Il capoluogo di regione è la città omonima della Regione, Kaliningrad. La città non ha sbocchi sul mare, l’unico collegamento con la Russia è la ferrovia che attraversa la Lituania. Un corridoio che esiste da quando la Lituania ha chiesto l’indipendenza.
Gli accordi di transito per Kaliningrad sono sempre stati rispettati dalla Lituania, fino alle pressioni ricevute dalla NATO per il rispetto delle sanzioni imposte alla Russia.
Bisogna sottolineare che l’enclave di Kaliningrad ha un’economia passiva totalmente dipendente dalla Russia.
Dal mese di maggio, la NATO e gli Stati Uniti appena hanno compreso che le forze militari russe continuavano ad avanzare in Ucraina orientale, conquistando un’Oblast dietro l’altro, hanno imposto al piccolo Stato baltico della Lituania di bloccare il corridoio che unisce la Russia alla sua regione di Kalinigrad attraverso il territorio lituano, avvalendosi delle sanzioni imposte a Mosca. La Ue non ha impedito alla Lituania di compiere un atto ostile contro la Russia, ha lasciato fare non avvedendosi che si trattasse di un atto ostile contro la Russia.
La Russia stizzita per il sopruso ha chiesto l’immediata revoca del blocco. Il Ministro degli Esteri russo ha dichiarato: “Se nel prossimo futuro il transito delle merci tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio della Federazione Russa attraverso la Lituania non verrà ripristinato completamente, la Russia si riserva il diritto di intraprendere azioni per proteggere i propri interessi nazionali”.
Mosca non scherza, nell’enclave di
Kaliningrad, ha installato batterie missilistiche a corto raggio Iskander, da cui possono colpire le capitali del nord Europa tra cui Londra, Varsavia e Berlino. Lo sperone di Kaliningrad è posto in posizione strategica per le forze armate russe, e questo preoccupa non poco la NATO.
Occuparlo per l’Alleanza, significa impedire alla potente flotta navale russa del Baltico di entrare nell’Oceano e annullare il pericolo sulle capitali europee per gli ICBM Iskander. La particolarità degli ICBM Iskander, sistemi tra i più avanzati e moderni al mondo con un range di 500 km, con cui è possibile raggiungere ogni capitale del nord Europa, è la sua praticità. Sono montati su mezzi militari mobili, questo li rende difficili da individuare, inoltre in pochi minuti ogni mezzo è in grado di lanciare una pioggia di missili. In tutto il territorio dell’enclave di Kaliningrad sono posizionate queste batterie mobili con una potenza di fuoco notevole.
Non bisogna dimenticare che il
sistema missilistico Iskander può essere armato con testate convenzionali, nucleari e termobariche. Arrivati sul target sono in grado di perforare un bunker innescando vasti incendi.
I paesi baltici dell’ex Unione Sovietica, insofferenti verso Mosca e i paesi della Ue nel raggio di 500 km, prima di intraprendere qualsiasi azione ostile dovrebbero pensarci bene.
L’equilibrio tra Ue-NATO e Washington è estremamente precario, il solo alzare i toni dello scontro o mostrare i muscoli può essere fatale. Una guerra nucleare, pur tattica, non gioverebbe a nessuno, si innescherebbe un detonatore che si estenderebbe anche alla Cina con conseguenze catastrofiche.
Il presidente Putin ha messo in guardia la NATO, l’Unione Europea a non superare il confine. La Russia da sola è in grado di poter far fronte contro l’alleanza.
Negli ultimi venti anni Mosca ha rinnovato totalmente le sue forze armate, ha progettato e testato ICBM supersonici ed ipersonici, in grado di colpire in pochi minuti ogni capitale del mondo, dalla più vicina alla più lontana senza essere intercettati. Si è dotata di nuove navi che sono vere fortezze galleggianti, per non parlare di droni invisibili armati di testate nucleari, carri armati e blindati armati di bombe termobariche, sommergibili droni Poseidon a testata nucleare, invisibile dai sistemi satellitari spy sat del nemico. Stazionano nella profondità degli oceani pronti ad essere attivati da remoto.
L’esplosione della testata genera un’onda anomala in grado di seppellire ogni vita umana dalla costa fino all’entroterra. Mosca ha posizionato questi “giocattoli” di morte, al largo di ambo le coste americane e a largo del Regno Unito. Basta un soffio di vento per alimentare un tifone distruttivo.
Prima di intraprendere qualsiasi azione che vada a colpire gli interessi della Russia, bisogna avere chiaro a cosa si va incontro.
La regione di Kaliningrad geograficamente separata dalla Russia e situata sul Mar Baltico, rientra in queste prerogative di importanza vitale per Mosca.
Prima che la NATO lanci un’operazione congiunta di terra, di cielo e di mare contro l’enclave di Kaliningrad, le batterie missilistiche Iskander, avranno raso al suolo le principali città della Polonia, le città industriali motore dell’economia tedesca, la Svezia, la Lettonia, la Lituania, l’Estonia, e gran parte del Mar Baltico. Dall’exclave, la Russia può colpire obiettivi sensibili NATO nel Mar Baltico, e i convogli navali americani. A Kaliningrad i russi hanno installato, almeno quello che si sa, anche batterie Tochka-U (SS-23), e forse anche gli RS-26 Rubezh con una gittata da 2000 a 5800 km. Se così fosse non c’è capitale europea che possa sfuggire ad un attacco missilistico.
Gli analisti militari e l’intelligence americana non sono a conoscenza se Mosca, negli ultimi anni, visto l’importanza strategica dell’enclave abbia fortificato la regione con armi di ultima generazione.
Chiunque tocchi Kaliningrad sappi che le ritorsioni saranno devastanti.
Mosca dispone anche di ICBM intercontinentali come gli RS-24 YARS che possono colpire qualsiasi target nell’emisfero settentrionale del pianeta Terra. L’ICBM RS-24 YARS, viaggia a mach 20 e non può essere intercettato da nessun sistema di difesa antimissile attualmente in possesso degli Stati Uniti o degli alleati.
Ha delle caratteristiche di volo che lo rendono imbattibile, durante il volo di avvicinamento al target effettua continue manovre evasive.
È armato con più testate autonome ognuna delle quali è calibrata per colpire obiettivi diversi. La Russia può contare su un numero considerevole di questi strumenti distruttivi.
Prima di intraprendere azioni ostili contro la Russia bisogna tener presente che ogni RS-24 YARS, può polverizzare vaste aree dell’Europa e del nord America.
Se non bastasse, la Russia può optare per gli ICBM SARMAT, ma questo vuol dire la fine dell’umanità. La NATO e gli USA hanno clamorosamente toppato sull’esito di una guerra nucleare con la Russia.
Se gli Stati Uniti e la NATO, governato da individui assetati di potere, che hanno stracciato ogni trattato di diritto internazionale, credono di poter sconfiggere le forze armate russe in una guerra nucleare mondiale, si sbagliano di grosso.
Faranno lo stesso errore a cui abbiamo assistito con le sanzioni, commissionate per danneggiare l’economia russa ma in realtà hanno solo devastato le nazioni occidentali. Costoro dovrebbero con urgenza ripensare a riaprire un dialogo con Mosca. Se Biden spingesse per uno scontro nucleare, gli Stati Uniti, la NATO e l’Europa, saranno completamente distrutti dal notevole arsenale nucleare russo. Anche se la Russia dovrà subire un attacco di rappresaglia, non sarà devastante come per gli Stati Uniti, la Russia può schierare sistemi di difesa anti-ICBM, di cui gli Stati Uniti sono sprovvisti e una rete fitta di bunker antiatomici.
Cercando di costringere la Russia a una guerra con la NATO, i leader del cartello statunitense (Biden, Obama, Clinton, Nuland, ecc.), stanno portando il mondo intero verso un’Armageddon nucleare che condurrà alla fine dell’umanità intera.
Gli Stati Uniti saranno annientati in caso di una guerra nucleare, e il mondo intero potrà finalmente valutare quanto sia debole il potente e sovradimensionato esercito statunitense.
Il Pentagono non riuscirebbe neppure a vincere una guerra su un solo fronte figuriamoci se si apre anche il fronte Russia-Cina insieme.
Negli ultimi anni il Pentagono più che addestrare gli uomini, ha spostato gli interessi sulla folta schiera di militari transgender che si sono arruolati nell’esercito.
Se non si ristabiliscono presto gli esiti delle elezioni del 2020 e la rimozione dal potere di chi ha vinto con la frode e non è disposto a riconoscere il diritto all’esistenza della Russia, il mondo andrà verso la sua estinzione; al contrario in caso di riconoscimento di Trump come legittimo presidente, i rapporti si normalizzeranno e la Russia tornerà ad esistere come nazione sovrana con i propri interessi e la propria sfera d’influenza.
Maurizio Compagnone
Analista