Per l’economista, più volte ministro delle Finanze, il rischio di andare in esercizio provvisorio non ci sarebbe neppure con le elezioni a fine settembre. Ma lo scostamento di bilancio per 50 miliardi, che il centrodestra immagina, è “inquietante”
di Mauro Bazzucchi
AGI – Anche con le elezioni a fine settembre “i tempi per approvare la legge di Bilancio, in teoria, ci sono ci sono”. Lo afferma, intervistato dall’AGI, l’economista ed ex-ministro delle Finanze in più di un governo di centrosinistra, Vincenzo Visco.
Andando sull’attualità alla domanda di commentare gli “otto punti” del programma del centrodestra illustrati da Berlusconi, Visco risponde: “E’ la solita demagogia, e di fronte a queste proposte mi chiedo se queste persone si rendano conto della situazione. È inquietante”.
Tornando alle dimissioni di Mario Draghi, per Visco “era chiaro che M5s volesse sganciarsi dalla maggioranza e ha fatto questa operazione”.
“Draghi – ha aggiunto – ha usato questa cosa per sollecitare un chiarimento e si è capito, da quello che ha detto nel suo discorso al Senato, che lui ritenesse che i prossimi sarebbero stati mesi inutili per il governo, per responsabilità principalmente della Lega. Ora, in una situazione del genere, con la destra pronta per le elezioni, mi pare che la reazione del Pd sia stata poco meditata: se i progressisti si presentano divisi al maggioritario non prendono nemmeno un seggio. La ragione – conclude – vorrebbe che si facessero almeno degli accordi di desistenza”.