Il patto tra i leader è quello di evitare attacchi reciproci per non dare un vantaggio agli avversari.
AGI – Ora che Calenda ha rotto con il Pd di Letta la reazione nel centrodestra è quella di chiudere qualsiasi spazio al centro. Il leader di Azione? “Non può dirsi terzo, ha cercato l’accordo con il Pd. Non è un’alternativa”, osserva un ‘big’ di FI. La Meloni è ancora più ‘tranchant’: “Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull’altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte”. “A sinistra c’è una confusione totale. È caos e tutti contro tutti”, osserva il leader della Lega Salvini.
Il centrodestra è alle prese con il dossier dei collegi. Oggi altra riunione per definire lo schema legato ai territori. “Possiamo vincerli tutti”, spiega un ‘big’ al tavolo. Il quadro non è ancora definito “ma non manca molto”, si spiega. Poi martedì si chiuderà pure il programma.
Il prossimo presidente del Consiglio “sara’ una proposta che spetta a chi nella coalizione ha preso piu’ voti, naturalmente in accordo con gli alleati. E poi sara’ il capo dello Stato a prendere la decisione definitiva”, ha spiegato il Cavaliere che ha poi avuto parole di apprezzamento sia per Salvini che per Meloni: di Giorgia apprezza “la determinazione e il coraggio”, di Matteo “la capacità’ di parlare agli italiani e anche quella di saper ascoltare”. Il patto tra i leader è quello di evitare attacchi reciproci per non dare un vantaggio agli avversari. Ma il Cavaliere tenendo i toni bassi punta ad evitare pure che arrivi un fuoco preventivo contro la presidente di Fdi.
Sarà comunque l’esito delle elezioni a determinare la distribuzione dei ruoli di governo, il ‘refrain’. Dipenderà anche dalle percentuali, qualora Fratelli d’Italia – ragiona un esponente di primo piano del partito azzurro – anche sopravanzando gli alleati dovesse attestarsi intorno il 20% potrebbe essere la stessa Meloni ad indicare un altro nome. Per Fdi non ci sono alternative, la candidata a Palazzo Chigi sarà la presidente del partito.
“Si sta cercando di evitare che la Meloni abbia un plebiscito ma il patto sottoscritto è chiaro”, osserva un esponente di primo piano di Fdi. Anche nella Lega si rinvia ogni ragionamento: prima si vince e poi si ragiona della premiership. Il convincimento tra gli ‘ex lumbard’ è che sarà proprio il partito di via Bellerio ad avere più consensi. “La Lega ha una squadra di governo capace di coprire tutti i ministeri”, ha detto questa sera Salvini in Valle d’Aosta.