Il Paese ha il record di rinvio al mittente di qualsiasi tipo di ordine e di ogni genere di spedizione.
di Alberto Ferrigolo
AGI – La Germania ha un primato: è la campionessa europea delle restituzioni al mittente sulle ordinazioni commerciali online. Di qualsiasi tipo di ordine e di ogni genere di spedizione. Le ragioni? Non si tratta di un tic o di una inclinazione nazionale. Le cause vanno ricercato nel fatto che le rese sono facili da attuare e per di più sono anche gratuite. Non richiedono esborso di denaro o penali, La consegna non vincola chi la riceve perciò è più semplice rimandare indietro la merce che si è ricevuta.
Il punto debole del meccanismo è che solo un rivenditore online tedesco su dieci richiede commissioni o condivisione dei costi, rispetto altri paesi europei, mentre una seconda motivazione è data anche dai generosi periodi fissati dalle aziende tedesche per poter ritornare indietro il prodotto ordinato. Come non ci fossero dei veri propri limiti temporali, ancorché stringenti. I tedeschi, poi, ordinano molto di più in acconto rispetto agli altri europei. Ciò che rende la resa più semplice rispetto alla consegna in contrassegno, addebito diretto o al pagamento anticipato.
Quanto al contenuto dei pacchi restituiti, la ricerca degli universitari tedeschi ha stabilito che degli 1,3 miliardi di articoli restituiti, il 91% sono per lo più vestiti o scarpe. “I costi medi di trasporto e di elaborazione per spedizione di ritorno sono di 6,95 euro”, ha affermato il capo del gruppo di ricercatori Björn Asdecker mentre in genere i costi per i piccoli rivenditori sono notevolmente superiori a quelli per i grandi rivenditori. Tuttavia, solo l’uno per cento degli articoli restituiti è finito nel cestino. Più del 93 percento potrebbe essere venduto direttamente come nuovo. Il resto viene invece venduto a utenti industriali o casomai donato.
Se secondo le stime dell’Osservatorio MondoRetail gli ordini di e-commerce resi in Germania si aggirano intorno al 53% (dati risalenti al gennaio 2021), per l’Olanda la percentuale è del 52% seguita dalla Francia con ikl 45 e dall’Italia con il 43% a pari merito con la Spagna. E sempre in Italia, secondo MondoRetail, dopo il fashion, tra le categorie merceologiche che annoverano più resi in Italia troviamo l’elettronica (7,5%), i libri (2,2%), i prodotti per bambini e neonati (2,1%), gli accessori auto (1,6%), gli articoli per lo sport ed il tempo libero (1,1%), gli articoli per la casa (0,6%), i DVD e i film in Blu-Ray (0,6%). Tra le motivazioni addotte per la restituzione della merce, la più frequente è legata alla riconsegna di prodotti difettosi o danneggiati (59%).