Dopo l’alluvione che ha colpito le Marche un’altra forte perturbazione minaccia le aree devastate e gran parte dell’Italia.
AGI – Dopo l’alluvione che ha colpito le Marche un’altra forte perturbazione incombe sull’Italia. Una profonda saccatura centrata sul Nord Europa, con asse esteso fin verso il Mediterraneo occidentale, continua a determinare intense correnti umide sud-occidentali in quota, causa di “condizioni di spiccata instabilità sul nostro Paese, con rovesci e temporali, localmente di forte intensità, specie su alto adriatico e basso tirreno”.
L’avviso prevede che dopo “precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lombardia orientale, provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria” arriveranno temporali, sulla Campania” mentre, dalle prime ore di sabato 17 settembre, “precipitazioni di forte intensità sui settori tirrenici di Basilicata e Calabria con fulmini, grandinate e forti raffiche di vento”.
Dalle prime ore di sabato, previsti “venti da forti a burrasca dai quadranti settentrionali su Provincia Autonoma di Trento, Veneto ed Emilia-Romagna, in estensione alle Marche e, dal pomeriggio, ad Abruzzo e Molise, con raffiche momentaneamente fino a burrasca forte o tempesta, in particolare sui settori costieri delle citate regioni adriatiche”.
Dal primo mattino si prevedono “venti da forti a burrasca dai quadranti occidentali, in rotazione pomeridiana dai quadranti settentrionali, su Toscana, Umbria, Lazio e Campania, con raffiche fino a burrasca forte, in particolare su crinali appenninici e settori costieri”.
Dalla tarda mattinata “venti da forti a burrasca, dai quadranti occidentali, su Basilicata e Calabria e sulla Sicilia, specie arcipelaghi delle Egadi ed Eolie”. L’avviso prevede inoltre, dal pomeriggio-sera di sabato, “venti da forti a burrasca nord-occidentali sulla Puglia, con raffiche di tempesta, nel tardo pomeriggio sul Gargano”.
Intanto anche l’Umbria fa i conti con di danni dell’alluvione di giovedì: la frazione di San Bartolomeo, nel comune di Gubbio, è rimasta prigioniera fino al tardo pomeriggio di venerdì a causa dello straripamento del fiume Burano, che scorre a ridosso del centro abitato. L’unica strada di accesso era del tutto ostruita da piante ed arbusti di vario tipo per tutta la sua larghezza, riferiscono i carabinieri del comando provinciale di Perugia, formando una barriera alta, in alcuni punti, anche diversi metri.
La strada è stata liberata dai vigili del fuoco grazie all’intervento dei mezzi di movimento terra del comando di Perugia, permettendo l’accesso ai residenti e alle persone rimaste bloccate in casa di uscire.
Allerta arancione anche dalla mezzanotte di sabato settembre in Umbria, dove le zone più critiche rimangono quelle maggiormente colpite, ovvero Alto Tevere e Chiascio Topino al confine con le Marche.














