Conte: “L’agenda del M5S punto più avanzato del progressismo”

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Intervista dell’AGI all’ex presidente del Consiglio: “Il Reddito di cittadinanza ha protetto oltre 3 milioni di persone dalla povertà”.

di Giovanni Lamberti

© Francesco Fotia / Agf
– Giuseppe Conte

 

AGI – Una difesa a spada tratta del reddito di cittadinanza con la consapevolezza che la misura “va rafforzata”. Giuseppe Conte all’AGI ricorda che “questa misura protegge oltre 3 milioni di persone e il 46% dei percettori sono ‘lavoratori poveri’”.

E allo stesso tempo sferza i ‘governatori’. “Quanto alle politiche attive e ai Cpi (di competenza regionale), 14 Regioni su 20 sono governate dal centrodestra: devono fare di più”, sottolinea. Il presidente M5s illustra le proposte di politica economica del Movimento 5 stelle. Dal salario minimo a 9 euro lordi l’ora alla lotta ai ‘contratti pirata’; “riduzione delle tipologie contrattuali e ripristino del meccanismo delle causali previsto dal decreto Dignità; stop stage e tirocini gratuiti, stabilendo un compenso minimo, taglio totale dell’Irap per tutte le aziende e taglio del cuneo fiscale sia dal lato dei lavoratori sia da quello delle imprese”.

Alle porte un autunno pesantissimo

Ma il discrimine del voto del 25 settembre per l’avvocato di Volturara Appula si può riassumere in questo modo: “Faccio spesso l’esempio della transizione ecologica: questo è il momento di scegliere se stare dalla parte delle fonti fossili, del negazionismo dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento o, come noi, stare dalla parte delle Rinnovabili, del contrasto ai cambiamenti climatici, della protezione dell’ambiente”. Oltre alla volontà di mettere fine “alle paghe da fame” c’è la consapevolezza che “alle porte c’è un autunno che si preannuncia pesantissimo per tante famiglie e imprese”.

Tassazione vera degli extra-profitti

Per questo motivo la richiesta è di puntare “subito una vera tassazione degli extra-profitti delle società che hanno speculato sulla crisi per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e dare ossigeno alle tasche degli italiani. Sul fronte europeo la richiesta è sempre quella di un Energy Recovery Fund, “alimentato da debito comune”, per acquisti e stoccaggi comuni, “una Ue davvero compatta sugli acquisti comuni avrebbe modo di calmierare davvero il prezzo”. Poi – aggiunge l’ex premier – “bisogna intervenire su un fisco più leggero e digitale, creare lavoro stabile e investimenti a costo zero nella transizione ecologica grazie alla stabilizzazione del Superbonus (che intendiamo stabilizzare in un arco temporale di almeno 5 anni partendo da un sostegno statale tramite un’aliquota che cresce a seconda della bontà dell’investimento), degli altri bonus edilizi e della cedibilità dei crediti d’imposta”.

La guerra deve finire

Per quanto riguarda la politica estera l’input è che si moltiplichino gli sforzi “per stimolare la comunità internazionale a costruire la pace in Ucraina: questa guerra deve finire”.

“L’Italia, storicamente Paese di tradizione multilaterale e diplomatica, deve – l’invito dell’ex presidente del Consiglio – essere capofila di uno sforzo a livello comunitario per costruire un vero percorso di pace. Il M5S su questo non arretra: non si può continuare ad alimentare un’escalation militare, per chissà quanto tempo ancora. L’obiettivo deve rimanere la soluzione politica del conflitto e la vittoria politica dell’Ucraina”.

Detrazioni su pagamenti elettronici e Superbonus

Oltre che sulle proposte sul versante economico (“Il Movimento 5 Stelle propone una semplificazione attraverso l’introduzione del cashback fiscale per accreditare immediatamente sul conto corrente dei contribuenti le detrazioni legate a pagamenti elettronici; una libera cessione dei crediti d’imposta sul modello Superbonus, da estendere ad altre agevolazioni che hanno dato un impulso positivo alla nostra economia come Transizione 4.0; infine, una tassazione progressiva che dia ossigeno alle fasce meno abbienti e che aiuti nella annosa lotta all’evasione, per far sì che tutti paghino le tasse”) il presidente M5s si sofferma sul tema delle riforme e dei diritti.

Rivedere Titolo V Costituzione

Sul primo capitolo punta alla riforma del Titolo V della Costituzione “per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali”, su “una maggiore stabilita’ politica con l’introduzione di un meccanismo di sfiducia costruttiva” e sul cambiamento del sistema elettorale in senso proporzionale. Per quanto riguarda il secondo servono – afferma – “alcuni atti legislativi immediati: una norma contro i crimini di odio nei confronti della comunita’ lgbtq+, il matrimonio egualitario, una norma che riconosca le trascrizioni e il riconoscimento di figli e figlie delle coppie omogenitoriali”. Inoltre: “Congedo di paternita’ paritario, valutazione dell’impatto di genere ex ante ed ex post dei provvedimenti, esenzioni per l’assunzione delle donne in gravidanza, inserimento delle donne vittime di violenza tra le categorie fragili ex legge 68/1999. E poi ancora, garantire quote di genere nelle partecipate e negli organismi di governo e prorogare la misura Opzione donna”.

“L’agenda del Movimento 5 Stelle e’ il punto piu’ avanzato del progressismo italiano”, la rivendicazione di Conte.

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