Il Pentagono non può più negare gli UFO

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Gli aumenti di avvistamenti di oggetti non identificati, ha costretto il Pentagono a togliere il velo di segretezza e ad ingrandire l’ufficio preposto ai rilevamenti. Non sono solo più i “cacciatori” amatoriali ad interessarsi del fenomeno UFO, da alcuni mesi anche gli organi di informazione seguono i vari avvistamenti segnalati e da singoli cittadini, e da organismi militari.

Nell’ultimo anno gli avvistamenti di UFO sono frequenti, soprattutto in prossimità di strutture militari

In soccorso degli avvistamenti, il Dipartimento della Difesa può contare su una tecnologia più evoluta rispetto al passato.
Dopo tanti segreti o mezze parole, il Pentagono è stato costretto a rivelare l’esistenza degli UFO “Unknown Flying Object – Oggetto volante non identificato”.
Il Dipartimento della Difesa, ha predisposto i lavori per ampliare l’attuale sede dove operano numerosi esperti militari e civili. Costoro predispongono e catalogano report su ogni singolo caso di avvistamento segnalato.

Se il Dipartimento della Difesa ha ritenuto ampliare il centro ricerche, dobbiamo credere che gli avvistamenti sono molti più numerosi di quelli resi pubblici.
Verso la fine di luglio u.s., il vicesegretario alla Difesa, Kathleen Hicks, coordinandosi con il CEO del DNI “Office Of The Director of National Intelligence”, Avril Danica Haines, ha esteso la dicitura della delega del vice segretario alla Difesa, inserendo: “Airborne Object
Identification and Management Group (AOIMSG) in All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), a seguito della promulgazione del nuovo Dipartimento della Difesa che ha responsabilità più ampie di quelle originariamente assegnate all’AOIMSG, come recita il comunicato stampa del Dipartimento della Difesa.

Ha dirigere il nuovo organismo della Difesa, l’AARO, è stato chiamato il dottor Sean M. Kirkpatrick, capo del pool di scienziati del Centro di intelligence missilistica e spaziale dell’Agenzia per la Difesa.

La mission del nuovo reparto del Dipartimento della Difesa “AARO”, sarà quella di coordinarsi con gli
altri dipartimenti e agenzie federali degli Stati Uniti, al fine di rilevare, identificare oggetti non identificati avvistati all’interno di perimetri militari, o in prossimità di installazioni militari, aree strategiche, basi aeree, basi navali, centri di addestramento, spazi aerei classificati che possono arrecare una minaccia per la sicurezza del paese. Rientrano tra gli oggetti UFO, quelli spaziali, aeromobili, oggetti transmediali o sottomarini.

Fino a qualche hanno fa si pensava che gli UFO fossero solo oggetti volanti, ma il DNI ha documentazione riservata del Pentagono di oggetti bimodali in grado sia di volare che muoversi nell’acqua. C’è un filmato della USNavy di un oggetto ripreso dalla nave da guerra USS Omaha nel luglio 2019 a largo di San Diego. Nel filmato si vede un oggetto sfrecciare parallelamente alla superficie dell’acqua, prima di immergersi nelle profondità.
Al nuovo Dipartimento della Difesa sono demandati delicate mansioni di responsabilità:

1 – Sorveglianza, raccolta dati e reporting
2 – Capacità e progettazione del sistema di rilevamento
3 – Operazioni e analisi di intelligence
4 – Capacità di gestire lo stress e uso del linguaggio criptico nei rapporti con la stampa.
5 – Governance
6 – Scienza e tecnologia

Il Pentagono inizia a guardare con preoccupazione gli UFO, ritenuti una minaccia per la sicurezza nazionale.
Il famoso anchor-man del canale TV Fox News, Tucker Carlson, spesso apre finestre di inchiesta nel suo show focalizzate sul fenomeno UFO in cui indaga sugli avvistamenti. Gli esperti invitati a volte non sanno dare una spiegazione sull’avvistamento. Unica risposta su cui tutti sono concordi, non sono oggetti terrestri.
Al contrario il Ministero della Difesa del Regno Unito, nonostante le pressioni degli organi di stampa che chiedono risposte ai numerosi avvistamenti tra il mare del Nord e il Canale della Manica, non intende investire in un progetto di ricerca.

Non si può attendere oltre, gli avvistamenti nel mondo sono sempre più frequenti. Sarebbe opportuno che gli Stati si uniscano per un progetto comune di ricerca ed essere pronti ad una eventuale minaccia che venisse dallo spazio.

Maurizio Compagnone
Analista

Foto di Thomas Budach da Pixabay

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