Mondo dell’arte in lutto, scomparsa Silvia Ragazzini Martelli

Arte, Cultura & SocietàEmilia Romagna

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“Silvia Ragazzini Martelli era di quelle figure del mondo della cultura e dell’arte che, oltre ad essere di per sé talento a tutto tondo innato e per eredità genetica (discendente da una stirpe di artisti che ha origine nel XVI secolo con i pittori erranti, i fratelli Giovan Battista e Francesco Ragazzini), da grande animatrice della Rassegna Internazionale Padus Amoenus Sissa (PR), aveva fatto e vissuto almeno per due vite“, così commenta il sincero amico, maestro Ettore Gambaretto di Albisola (SV), nel momento della sua scomparsa avvenuta ieri (i funerali si terranno a Palasone, frazione di Sissa, domani 27 settembre alle ore 15).

Per lei, la promozione e la divulgazione erano una dimensione che sul paesaggio dell’arte ricamava tutto il resto, la conoscenza, la curiosità, la relazione, i valori sociali. Quella interdipendenza naturale, necessaria, etica che non concepisce l’arte, appunto, come luogo a parte, elitario e autoreferenziale, ma come bene pubblico. Quindi, “Arte pubblica”  e “Sociurgia” (opera sociale).

Dalla Liguria, ancora giunge la nota commossa dell’artista Simona Bellone, presidente dell’Associazione Culturale caARTEiv di Millesimo (SV), la quale attendeva proprio Silvia lo scorso 18 settembre, in occasione della cerimonia conclusiva del noto Premio nazionale artistico e culturale da lei curato. Forse già per motivi di salute, l’artista non fu presente e dovette delegare la pittrice Cristina Stringhini (Anna Peri), di Cremona, a tenere la sua parte in ricordo dei coniugi, illustri scrittori internazionali, d’adozione Altarese, Aldo Capasso e Florette Morand, a cui era stata a lungo legata da profondi sentimenti di amicizia e ammirazione.

Infine, unendosi al grave lutto, lo scrittore e critico savonese Marco Pennone – anch’egli amico, conoscitore e collaboratore in molteplici e fortunate iniziative della scomparsa -, in tributo alla sua memoria, ne traccia il seguente ritratto.

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La cultura italiana perde una grande donna: Silvia Ragazzini Martelli

di Marco Pennone

Poetessa, scrittrice, saggista, grafica, pittrice, amministratrice pubblica, infaticabile organizzatrice culturale, ma soprattutto donna di squisita sensibilità e di profonda umanità: questa era Silvia Ragazzini Martelli, immaturamente scomparsa la notte del 24 settembre 2022 all’età di 68 anni a causa di un male incurabile. Disponibilità, entusiasmo, generosità: ecco le tre parole che di getto mi vengono in mente pensando a Silvia. Nata a Palasone, frazione di Sissa Trecasali (PR) il 2 giugno del 1954, sin dalla più tenera età scrive e disegna, per una naturale ed innata predisposizione. Proviene da un’antica famiglia, i Ragazzini, che vanta degli Artisti tra i lontani antenati. Frequenta con profitto la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ateneo parmense. Sposa Luciano Martelli, grande appassionato di fotografia, e con lui e dopo di lui anima per ben venticinque edizioni il prestigioso Premio Internazionale “Padus Amoenus”, che la rende una delle operatrici culturali più attive ed apprezzate d’Italia. Silvia Ragazzini Martelli ha partecipato a numerosissimi concorsi letterari ed artistici, riscuotendo una mèsse di premi e riconoscimenti, in Patria e all’estero, il cui elenco riempirebbe pagine su pagine. Ha pubblicato volumi di poesia, narrativa, saggistica ed arte. E’ presente in centinaia di antologie, ha scritto la prefazione per numerosi autori di successo, ha esposto in mostre personali e collettive. Sue opere grafiche e pittoriche si trovano in collezioni private e pubbliche e sono state anche donate ad enti statali, associazioni culturali, chiese, scuole. Si sono interessati di lei importanti critici e giurati, scrittori, giornalisti; quotidiani, riviste, emittenti radiotelevisive ne hanno messo costantemente in luce la figura e l’opera. Fra tutti, ci piace ricordare il giudizio del grande poeta e critico Aldo Capasso  (“nomination” al Nobel per la letteratura), il quale la definì “ottima pittrice” oltre che ottima poetessa. Il Capasso onorò con il ruolo di Presidente di Giuria alcune edizioni del “Padus Amoenus”; e la vedova di Capasso, la “Poetessa Nazionale delle Antille” Florette Morand, non mancò mai di esser presente alle varie edizioni del “Padus”, sino al 2018, un anno prima della sua scomparsa.  Silvia ricordava con affetto che si sentiva un po’ la “figlia adottiva” dei coniugi Capasso; e M.me Florette la invitava costantemente ai vari “Memorial” che organizzò dalla fine degli anni ’90 in onore del marito, in uno dei quali fu premiata al Palazzo della Provincia di Savona da una qualificata Giuria presieduta dal docente universitario e saggista don Giovanni Farris. Nel 2019  l’Atelier d’Arte Gambaretto di Albisola Superiore, con cui Silvia aveva intessuto da alcuni anni un rapporto privilegiato di collaborazione per il “Padus”, la invitò a Savona come ospite d’onore all’evento “Un amore così grande”, dedicato ai coniugi Capasso; e a fine primavera di quest’anno, dopo lo stop dovuto alla pandemia, artisti, poeti, scrittori e musicisti dell’Atelier si sono recati a Palasone per inaugurare il “Museo a Cielo Aperto” presso la storica trattoria della frazione: una giornata indimenticabile, piena di sole, di vento, di entusiasmo, della gioia di Silvia che riabbracciava vecchi amici e ne conosceva di nuovi…

L’arte di Silvia Ragazzini Martelli era come la sua persona: ispirata da dentro e dall’Alto. Ella cercava – sia nei versi che nei colori – di esternare la sua interiorità e di cogliere i segreti eterni ed universali (usiamo le sue stesse parole) di tutto ciò che la circondava. Spesso si lasciava trasportare da intuizioni fantastiche ed oniriche, altre volte da richiami legati al suo vissuto. Amava il Passato, i Grandi Maestri e Poeti, tutto ciò che – nell’Arte come nella Vita – è autentico e sincero. Nelle sue svariate opere ha cercato sempre di seguire una via eclettica, lirica, immaginifica, che fosse lo specchio della sua personalità dolce ma decisa, riflessiva ma pragmatica. Voglio ricordare in particolare l’altissima spiritualità di Silvia Ragazzini Martelli, ferreamente credente, che si manifestava in una infinita serie di Immagini Sacre postate con sincera devozione su “Facebook”. Silvia può veramente dire con San Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione” (2 Timoteo, 4, 7-8). Parafrasando Sant’Agostino, possiamo aggiungere che il sorriso di Silvia non è né spento né lontano, ma è vicino a noi, felice e trasformato, senza aver perduto nulla della bontà e delicatezza del suo cuore…

E salutiamo in conclusione Silvia con un saluto “laico”, derivato dalla letteratura latina, che è anche il titolo di una bellissima poesia di Alda Merini: “Che la terra ti sia finalmente lieve”! Non dimenticheremo mai il tuo sorriso e la tua squisita sensibilità, la tua profonda umanità.

Marco Pennone

Silvia Ragazzini Martelli

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