L’ammissione russa: “Ci siamo ritirati da Lyman”

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Zelensky: “Mollate Putin o sarete uccisi uno ad uno. Pianteremo la bandiera ovunque”. Kadyrov: “Mosca consideri uso nucleare”. Il capo della diplomazia Ue Borrell mette in guardia: “Le annessioni rendono impossibile la fine della guerra”

AGI – Le truppe russe si sono ritirate questo dalla roccaforte filo-russa di Lyman, nella regione orientale ucraina di Donetsk, “verso posizioni più vantaggiose”, per evitare di essere completamente circondate dall’esercito di Kiev.

Lo ha ammesso il ministero della Difesa russo, aggiungendo che il nemico continua la sua offensiva nonostante abbia subito pesanti perdite nel tentativo di riconquistare nuovi territori nel Donbass.

Zelensky: “Dopo Lyman pianteremo la bandiera ovunque”

Dopo la riconquista di Lyman la bandiera ucraina “sarà dappertutto”, promesso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio video serale.

“Questa settimana ci saranno altre bandiere ucraine nel Donbass. Ce ne saranno ancora di più tra una settimana“, ha affermato Zelensky, “cos’è allora uno pseudoreferendum? Ci sono due regioni del Donetsk? Due villaggi di Yampil, nella regione di Donetsk? Ci sono due villaggi di Torske?”. “Il movimento ucraino continuerà. La bandiera ucraina è già a Lyman, nella regione di Donetsk. I combattimenti lì proseguono ancora. Ma non c’è traccia di pseudo-referendum lì”, ha detto ancora Zelensky, “è logico per l’Ucraina. E per il nemico ci saranno sempre più di questi “squilibri”.

L’Ucraina si riprenderà quello che è suo. Sia a Est che al Sud. E quel che hanno provato ad annettere ora, e la Crimea, che è stata definita annessa dal 2014. La nostra bandiera sarà ovunque”.

Zelensky, ha invitato i russi a “risolvere il problema” costituito dal presidente russo Vladimir Putin, altrimenti i soldati impegnati nella guerra contro Kiev moriranno “uno a uno”.
“Hanno già iniziato ad attaccarsi a vicenda: cercano colpevoli, accusando i generali di aver fallito”, ha dichiarato Zelensky, a proposito delle autorita’ di Mosca, “questo e’ il primo segnale di allarme che dovrebbe essere ascoltato a tutti i livelli del governo russo”. “Finché tutti voi non risolvete il problema di chi ha iniziato tutto, di chi ha iniziato questa guerra senza senso contro l’Ucraina, sarete uccisi uno ad uno, diventando capri espiatori, perche’ – non lo ammettete – questa guerra e’ un errore storico per la Russia”, ha concluso il presidente ucraino.

Leader ceceno Kadyrov, Mosca consideri uso armi nucleari a bassa intensità

Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha esortato la Russia a prendere in considerazione l’utilizzo di un’arma nucleare a bassa intensita’ in Ucraina, dopo la notizia del ritiro delle truppe russe da Lyman. In un messaggio su Telegram in cui criticava i comandanti russi per aver abbandonato la citta’ strategica nell’Est dell’Ucraina, Kadyrov, citato dalla Reuters, ha scritto: “Secondo me, dovrebbero essere prese misure piu’ drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nel zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso rendimento”.

Nello stesso messaggio su Telegram con cui ha invitato il Cremlino a utilizzare armi nucleari tattiche in Ucraina, il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, si e’ scagliato contro il comandante del Distretto Militare Occidentale, Alexander Lapin, per il ritiro delle forze russe dalla cruciale citta’ di Lyman e ha poi espresso una critica piu’ generale ai vertici dell’esercito di Mosca, scelti, secondo Kadyrov, in base a logiche “nepotiste”.

“Il nepotismo nell’esercito non portera’ bene”, ha scritto Kadyrov su Telegram, “nell’esercito e’ necessario nominare persone di carattere forte, coraggiose, dotate di principi, che si preoccupano dei loro combattenti, che si strappano i denti per un loro soldato, che sanno che un subordinato non puo’ essere lasciato senza aiuto e sostegno”. “Non c’e’ posto per il nepotismo nell’esercito, soprattutto in tempi difficili”, aggiunge il leader ceceno, le cui forze sono state spesso schierate in prima linea nel Donbass.

Borrell, fine guerra quasi impossibile dopo annessioni russe

L’annessione da parte di Mosca di quattro nuovi territori ucraini occupati rende “quasi” impossibile porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha affermato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell.

L’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhya e Kherson rende “molto piu’ difficile, quasi impossibile, la fine della guerra”, ha dichiarato Borrell al canale televisivo spagnolo RTVE. “La Russia sta perdendo” la guerra, “l’ha persa in termini morali e politici”, ma “l’Ucraina non ha ancora vinto”.

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