La Casa Bianca: “Con i tagli l’Opec+ si allinea alla Russia”

Economia & Finanza

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Produzione tagliata di due milioni di barili al giorno. Una vittoria per Mosca in attesa che scattino l’embargo Ue e il price cap del G7

di Giandomenico Serrao

© Science Photo Library – Barili di petrolio

 

AGI – L’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione di due milioni di barili di petrolio al giorno a partire dal prossimo mese di novembre.

La decisione è stata presa, si legge nel comunicato finale dell’organizzazione, “alla luce dell’incertezza che circonda le prospettive economiche e del mercato petrolifero globale e della necessità di migliorare le linee guida a lungo termine per il mercato e in linea con l’approccio vincente di essere proattivi”.

Aggiornata anche la tempistica delle riunioni con il Comitato di monitoraggio ministeriale congiunto (Jmmc) che si terrà ogni due mesi mentre la ministeriale Opec e non Opec (Onomm) ogni 6 mesi.

“È chiaro che con la sua decisione , l’Opec+ si sta allineando con la Russia”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, dopo che il cartello dei produttori di petrolio ha annunciato una drastica riduzione della produzione. Questa decisione “è un errore”, ha insistito parlando dall’aereo che sta portando il presidente Usa Joe Biden in Florida per un viaggio nelle aree flagellate dall’uragano Ian.

Il presidente Usa Joe Biden ha criticato la decisione dei paesi produttori definendola “miope”, dicendo che il taglio “non era necessario” e aggiungendo di essere “preoccupato”. In una dichiarazione la Casa Bianca fa sapere che “l’amministrazione si consulterà con il Congresso su ulteriori strumenti e meccanismi per ridurre il controllo del cartello sui prezzi dell’energia”.

 

In precedenza John Kirby, consigliere della Casa Bianca in tema di sicurezza, aveva sottolineato come “gli Stati Uniti dovranno diventare meno dipendenti dall’Opec+ e dai produttori di greggio stranieri”.

La Cnn ha riportato che l’amministrazione statunitense avrebbe lanciato nei giorni scorsi una campagna di pressione nel tentativo disperato di dissuadere gli alleati mediorientali dal tagliare drasticamente la produzione. La mossa infatti potrebbe causare un aumento dei prezzi della benzina negli Stati Uniti a cinque settimane dalle elezioni di medio termine.

Per il Wall Street Journal la decisione dell’Opec+ è una mossa della Russia per mettere in difficoltà gli Stati Uniti e l’Occidente. La diminuzione dell’offerta potrebbe comportare un aumento delle quotazioni a livello globale e aiutare la Russia, grande esportatore di petrolio, a sostenere i costi della sua guerra in Ucraina.

Secondo il quotidiano Usa la decisione potrebbe minare anche il piano del G7 di limitare il prezzo del petrolio russo sul mercato globale, parte fondamentale della battaglia economica dell’Occidente contro Mosca. Ci potrebbero essere conseguenze rialziste anche sull’inflazione che le banche mondiali, Fed e Bce in testa, stanno provando a riportare vicino al 2%.

 

 

L’entità del taglio è il maggiore dall’aprile 2020 e va nella direzione di mantenere i prezzi alti dopo sette anni di un mercato relativamente debole.

Dopo aver superato i 100 dollari al barile nei primi sei mesi del 2022 a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, i prezzi sono scesi del 32% negli ultimi quattro mesi, ricorda il Wsj, a causa dei timori di un rallentamento globale, con il Brent, che è andato per la prima volta sotto gli 83 dollari al barile da gennaio. I membri dell’Opec+ hanno tenuto a precisare che le decisioni prese vanno viste come una risposta tecnica a un’economia globale in declino, in particolare in Cina, dove le restrizioni legate al Covid-19 hanno danneggiato la domanda di petrolio.

Ma gli analisti concordano, e in privato i delegati dell’Opec+ lo hanno confermato, che la mossa sarebbe stata una grande vittoria per la Russia, che ha perso circa un milione di barili al giorno di produzione di petrolio dall’inizio della guerra a febbraio. Il 5 dicembre, infatti, scatta l’embargo petrolifero nei confronti della Russia da parte dell’Unione Europea e del price cap del G7.

Il taglio della produzione dell’Opec+ limiterà la perdita di quote di mercato da parte della Russia, hanno affermato i delegati, che hanno riconosciuto uno sforzo senza precedenti da parte dei maggiori produttori di petrolio del mondo per aiutare collettivamente la Russia alle prese con i problemi politici ed economici causati dalla guerra in Ucraina.

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