Il 14 ottobre è stato reso noto uno studio pre-print (cioè ancora non revisionato) condotto dai ricercatori del National Emerging Infectious Diseases Laboratories della Boston University, uno tra i 13 laboratori con il livello di biosicurezza più alto – il 4 – negli Stati Uniti d’America. Secondo quanto pubblicato per primo dal Daily Mail, gli scienziati avrebbero condotto un altro esperimento di “Gain of function” (lett. “Guadagno di funzione”), una tecnica mirata a modificare la contagiosità dei virus attraverso la manipolazione in laboratorio. In questo caso avrebbero sostituito la proteina Spike della variante Omicron del Co.Vi.d./19 con quella più aggressiva del coronavirus individuato a Wuhan a fine 2019.
Omicron S, il mostro creato per uccidere 8 cavie su 10
Il risultato sarebbe stata una nuova chimera chiaramente artificiale, denominata Omicron S, che si è dimostrata molto più letale del patogeno attualmente in circolazione. Questo nuovo ritrovato della ricerca sarebbe stato testato su topi OGM, al patrimonio genetico dei quali sarebbe stato introdotto il recettore umano Ace2.
Secondo quanto riportato nel pre-print (non peer reviewed), otto su dieci ratti infettati con il nuovo virus ingegnerizzato avrebbero perso la vita: questo vuol dire che, mentre nelle cavie la variante Omicron causa un’infezione blanda e non mortale, il virus dell’Omicron S (dalla Spike modificata) provocherebbe invece una patologia decisamente più pericolosa, il cui tasso di letalità è dell’80%1.
I test poco saggi di chi “sta scherzando con il fuoco”
Il Daily Mail, poi, si è occupato di riportare anche le conclusioni tratte ed espresse da alcuni studiosi internazionali di settore. Shmuel Shapira, eminente clinico governativo dello Stato di Israele, ha asserito ad esempio che questi modelli di ingegnerizzazione dei microrganismi dovrebbero essere completamente vietati, affermando che “si sta scherzando con il fuoco”.
Richard Ebright, chimico della Rutgers University nel New Jersey, ha sottolineato la necessità di un maggiore controllo su queste tecniche di laboratorio, definendole “particolarmente preoccupanti”: “Questa nuova ricerca del governo degli Stati Uniti – ha dichiarato – sembra non essere stata oggetto di un’analisi, obbligatoria per legge, sul rapporto rischi-benefici, come del resto le precedenti sperimentazioni sui coronavirus correlati alla SARS e condotti presso l’Istituto di Virologia di Wuhan, che potrebbero aver causato l’epidemia da Co.Vi.d./19”. David Livermore, microbiologo dell’Università dell’East Anglia nel Regno Unito, ha osservato che “data la forte probabilità che la pandemia di Co.Vi.d. abbia avuto origine dalla fuga di un coronavirus manipolato in laboratorio a Wuhan, questi esperimenti sembrano profondamente poco saggi”.
Le autorità che non ammettono i giochi col “guadagno di funzione” e creano favole
La giustificazione per tali esperimenti è sempre la ricerca di strategie “per aiutare a combattere le future pandemie”. Ma i rischi associati sembrano superare di gran lunga i potenziali benefici, in particolare nel caso di una possibile fuoriuscita accidentale di virus artificialmente mutati. Le tecniche di “Gain of function”, che mirano a rendere i microrganismi più aggressivi, sono stati oggetto di critiche per anni e, nel 2014, il presidente statunitense Barack Obama impose una moratoria a proposito, definanziando tali ricerche e facendo sì che i laboratori si trasferissero di corsa in Cina per poter proseguire.
Inoltre l’esperienza ci dovrebbe insegnare che certe sperimentazioni possono essere pericolose e immorali (vedi il Co.Vi.d./19, la cui pandemia ha comportato troppe repentine limitazioni alle libertà individuali, inimmaginabili sino ad ora). È fondamentale che le autorità – purtroppo le stesse che invece portano avanti imperterrite la “favoletta” dell’incrocio tra pipistrello e pangolino e di un virus diffusosi dopo zoonosi – prendano in considerazione le implicazioni etiche e di sicurezza legate a tali “giochi con gli amichetti invisibili”, al fine di evitare potenziali catastrofi biologiche e future pandemie, sia accidentali che pilotate.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Elisabetta Barbadoro del 19 ottobre 2022), Daily Mail, BioRxiv, The Brink (pubblicazione della Boston University).
Canali YouTube: WMUR-TV, DW News, Dr. John Campbell.
Antonio Quarta
Redazione Il Corriere Nazionale