Foto SSC Bari
Davvero una brutta prestazione quella di oggi perché si può perdere, ci mancherebbe, anzi, prima o poi doveva arrivare la sconfitta, ma perdere rinunciando a giocare lascia più di qualche dubbio e molte riflessioni.
E’ strano che il Bari dopo aver distrutto squadre di un certo calibro sia, poi, caduta con un Ascoli qualsiasi senza sei titolari, con una posizione in classifica precaria, con i suoi tifosi che, paradossalmente, han fatto tifo per il Bari così da vedersi cacciato Bucchi, un Bari caduto, peraltro, rinunciando a giocare. No, questo non è accettabile a prescindere, ma è soprattutto incomprensibile. Nessun processo, ci mancherebbe, questo Bari merita solo applausi a scena aperta per quello che ha fatto finora, ma muovere qualche critica costruttiva è lecita.
Antenucci che sbaglia un gol clamoroso, Cheddira un fantasma, Bellomo inconsistente, dei sostituti impalpabili nemmeno a parlarne, insomma.
E’ arrivata, dunque, la prima sconfitta di campionato, forse la più dolorosa perché giocata in casa davanti a 33 mila spettatori gioiosi e fiduciosi.
L’Astro-Bari ritorna sulla terra, è stato bello per otto gare stare nello spazio come l’Astro-Samantha imbattuti quasi sempre vincendo, però questo è il calcio e va accettato, la serie B è così, oggi nessuno si aspettava di perdere, sul risultato c’è poco da discutere, è andata così e i meriti vanno tutti ai marchigiani.
Forse la troppa voglia di vincere, forse le squadre ci guardano in modo diverso, cominciano a conoscerci meglio e a prendere le giuste contromisure, fatto sta che oggi il Bari ha perduto e un motivo ci sarà, occorre prenderne atto, e poi – non dimentichiamolo – il Bari rimane sempre in alto alla classifica, non è in coda. E’ pur sempre al secondo posto e sopra di noi c’è solo la Ternana.
I punti cominciano a pesare, la classifica comincia a parlare, l’Ascoli veniva da una serie no, si parlava di allenatore in bilico, poi queste squadre vengono a Bari con un atteggiamento agguerrito, col coltello tra i denti concedendo poco spazio, senza dimenticare che è assodato nel calcio quando mancano molti titolari chi li sostituisce si impegna al 110% fino a non farli rimpiangere. Il simbolo di oggi è stato il nessun tiro verso Guarna.
Il Bari non aveva giocato un grande primo tempo però si è procurato quattro palle gol e nessuna ne ha avuta l’Ascoli, forse non si sarebbe dovuto cambiare fisionomia nel secondo tempo, qualche cambio forse è apparso affrettato e forse non andava fatto, per esempio l’uscita di Bellomo è apparsa fuori luogo, quella di Antencci e di Cheddira pure, anche se, ad onor del vero, sono apparsi parecchio sotto tono e, forse, le sostituzioni ci stavano tutte, ma in certi casi se si levano proprio i due top player che potrebbero scardinare la partita, tutto diventa maledettamente complicato anche perché abbiamo visto che ai due è sufficiente anche una sola giocata nell’arco dei 90 minuti per far gol, ed invece Mignani ha preferito levarli, evidentemente avrà avuto i suoi buoni motivi.
Bisognava mantenere, forse, l’assetto che fino a Venezia ha apportato punti e vittorie, troppi i cambi quando la gara era ancora aperta, e quando non si riesce a vincere, dice una vecchia legge del calcio, occorre essere in grado di mantenere il pareggio, ed invece il Bari non è stato nemmeno capace di mantenerlo. Forse si paga l’inesperienza di una B sorniona dove non si perdona nulla.
Una gara nata già male con l’infortunio di Maiello, poi si è visto un Bari dagli equilibri diversi soprattutto a centrocampo dove Maita e Benedetti lo hanno fatto rimpiangere non poco, poi si sa che gli assenti hanno sempre ragione. Nel secondo tempo il Bari si è disunito e ha dato la possibilità all’Ascoli di pungere e di punire il Bari.
Quando le gare sono equilibrate la differenza la fanno sempre i dettagli. Forse le motivazioni dei marchigiani erano più forti di quelle del Bari, forse i baresi sono entrati in campo satolli del loro fulgido periodo convinti di fare un sol boccone giocando invece rilassati, anzi, non giocando proprio, chissà, in medio veritas, si dice in questi casi.
E’ andata così, questo Bari ci ha fornito prestazioni che nessuno si aspettava, bisogna sempre applaudirli per quello che stanno regalando ad una città intera ferita da tanti fendenti, però è lecito ed inevitabile trovare spunti di critica perché oggi il Bari le ha meritate tutte e se non lo facessimo saremmo poco credibili.
Massimo Longo