Breve viaggio nelle ‘non segrete’ stanze del palazzo del Presidente della Repubblica dove i leader incontrano il capo dello Stato
AGI – Tutto pronto per l’avvio delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, uno degli ultimi passaggi prima della formazione definitiva dell’esecutivo. Dopo le alte cariche, i presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il capo dello Stato parlerà con i leader dei partiti.
Le sale degli incontri (e altre curiosità)
Sono tre le sale del Quirinale palcoscenico delle consultazioni. Una volta convocati i presidenti di Camera e Senato e le delegazioni dei gruppi parlamentari con i rispettivi leader, il Presidente della Repubblica si appresta a raccogliere questa sorta di ‘confessione laica’ durante la quale ogni partito spiega a porte chiuse e senza riserve qual è la sua volontà per la nascita del nuovo governo. Una volta entrati nel cortile d’onore del Palazzo, le delegazioni entrano nella palazzina Gregoriana e con un ascensore salgono al piano nobile.
Qui vengono ricevuti da Sergio Mattarella nello studio del Presidente, lo studio alla Vetrata, o nella sala degli Arazzi di Lille se il gruppo è troppo numeroso, poi si trasferiscono nella sala del Bronzino e finalmente escono nella Loggia alla Vetrata per rilasciare una dichiarazione. Ma ecco in dettaglio sale e funzioni che fanno da scenografia a uno dei riti istituzionali della Repubblica.
Studio del presidente della Repubblica
In questa stanza, detta anche studio alla Vetrata, oltre alle consultazioni si svolgono gli incontri ufficiali del Presidente della Repubblica con i Capi di Stato ospiti. All’epoca dei Papi, questa era la camera da letto estiva del pontefice, poi quando il Quirinale sembrava dovesse ospitare Napoleone, fu allestita come camera da pranzo dell’imperatore, infine re Umberto I la utilizzò come studio.
L’attuale decorazione risale appunto a fine Ottocentomentre il mobilio risale al ‘700 e all’800, aggiornato grazie ad alcune aggiunte contemporanee, da un Concetto spaziale di Lucio Fontana all’illumminazione di design italiano.
Sala degli arazzi di Lille
In questa sala, attigua allo studio, Mattarella riceve le delegazioni quando esse sono molto numerose e non possono essere accolte dal salottino dello studio. Il nome della sala deriva dai cinque arazzi tessuti nella città francese di Lille all’inizio del ‘700 dedicati a scene campestri.
In origine la sala faceva parte dell’appartamento estivo dei papi, durante l’occupazione francese doveva ospitare la camera da letto di Napoleone Bonaparte e in epoca sabauda era la camera da letto della regina Margherita. Tra le opere moderne aggiunte durante la presidenza Mattarella una scultura di Michelangelo Pistoletto.
Sala del bronzino
Durante le consultazioni ospita le postazioni di lavoro dello staff del presidente Mattarella e una postazione per le delegazioni. E’ qui che una volta usciti dal colloquio con il capo dello Stato, leader e capigruppo sostano per decidere quali dichiarazioni fare alla stampa. La sala prende nome dall’importante gruppo di arazzi commissionati a metà del ‘500 da Cosimo I de Medici tessuti su disegno del pittore fiorentino Agnolo Bronzino.
Erano destinati alla Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio a Firenze e dieci dei venti realizzati sono ancora a Firenze, gli altri vengono esposti a rotazione in questa sala. Oggi la sala è adibita a luogo di incontro del Presidente della Repubblica con i Capi di Stato. Anticamente l’ambiente era noto come “Sala oscura” perché le finestre non comunicano direttamente con l’esterno ma con la Loggia d’Onore; in epoca sabauda fu ridecorata la volta. In previsione della visita di Adolf Hitler del 1938 la sala fu arricchita di marmi e di busti di personaggi della Roma antica, quasi tutti di fattura moderna. Grazie alla iniziativa ‘Quirinale contemporaneo’, nella sala ora è ospitata anche una scultura di Nunzio Di Stefano.
Studio alla vetrata
E’ la sala che affaccia sul cortile d’onore attraverso una vetrata a cinque finestre e che ospita cronisti e fotografi durante le consultazioni. Qui i rappresentanti dei partiti politici rilasciano le dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con il Capo dello Stato. La sala fa parte della villa cinquecentesca costruita da Ottaviano Mascarino per papa Gregorio XIII; in origine era una loggia aperta, fu chiusa nel ‘700 e nel 1908 fu affrescata con dipinti dedicati alle Arti. Otto delle dodici colonne allineate lungo le pareti della sala provengono dalla Cappella Paolina.
Sala degli Scrigni
La volontà di aprire il Quirinale e le consultazione al massimo numero possibile di giornalisti senza rischi per la salute dopo il covid ha fatto aprire anche questa sala come postazione supplementare. Alcune postazioni televisive saranno ospitate nel porticato del cortile d’onore. La sala prende il nome dai cinque scrigni intarsiati esposti su alcune consolle. Nel periodo papale ospitava una piccola cappella e una sala di udienza dove all’alba del 6 luglio 1809 papa Pio VII fu arrestato per ordine di Napoleone Bonaparte.