Quella di Ciriani è una pacatezza che non esclude l’incisività, come dimostrato nelle numerose battaglie parlamentari a colpi di ostruzionismo condotte nell’aula di Palazzo Madama
– Luca Ciriani
AGI – Al neo ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani riconoscono tutti – avversari compresi – doti di grande equilibrio e serietà.
Una pacatezza, quella di Ciriani, che non esclude l’incisività, come dimostrato nelle numerose battaglie parlamentari a colpi di ostruzionismo condotte nell’aula di Palazzo Madama.
Quanto al profilo politico, Ciriani fa parte a pieno titolo della schiera dei fedelissimi di governo della Meloni, al pari di figure come Giovan Battista Fazzolari o Francesco Lollbrigida.
Friulano, classe 1967, Ciriani aderisce da giovane al Msi, per poi seguire Gianfranco Fini nella svolta di Fiuggi e nella fondazione di Alleanza Nazionale, nelle cui file viene eletto prima consigliere comunale e poi consigliere regionale in Friuli del 1998, assumendo la carica di assessore allo sport e alle autonomie locali.
Nel 2008 aderisce al PdL diventa vicepresidente della Regione e assessore alla protezione civile, fino all’approdo nel 2015 in Fratelli d’Italia. L’elezione al parlamento nazionale arriva, da senatore, nel 2018 nel collegio uninominale Friuli-Venezia Giulia – 02 (Udine), e viene eletto capogruppo, prima di essere rieletto lo scorso 25 settembre e di diventare nuovamente capogruppo, ormai uscente in quanto neoministro.