Boris Johnson è rientrato a Londra, pronto alla sfida per succedere a Truss

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L’ex premier britannico avrebbe 100 deputati Tory che lo sostengono. Sunak resta il favorito per Downing Street

di Alessandra Sestito

AGI – Lex primo ministro britannico Boris Johnson e la sua famiglia sono tornati nel Regno Unito, dopo una vacanza nella Repubblica Dominicana. Il precipitoso rientro di BoJo – che non ha ancora annunciato ufficialmente la sua ricandidatura alla guida dei Tory, appena un mese e mezzo dopo le dimissioni causate dagli scandali e le critiche interne – era atteso. Secondo la Bbc, l’ex inquilino di Downing Street ha più di 100 deputati Tory che lo sostengono e dunque può, se vuole, candidarsi alla leadership del partito.

In base alle regole interne, si richiede l’endorsement di 100 deputati per essere sulla scheda elettorale che consente la scelta del dopo-Truss. La gran parte di questi deputati conservatori non ha ancora espresso pubblcamente il proprio sostegno perché al momeno sono solo 54 i deputati che si sono detti favorevoli all’ex premier. Se Johnson riuscisse ad arrivare alla fase successiva, quando saranno gli iscritti del Partito Conservatore a poter votare, ha buone possibilità di battere Rishi Sunak.

Sunak resta il favorito per la vittoria dopo aver superato la soglia dei 100 sostenitori tra i parlamentari conservatori, tra cui Dominic Raab e Sajid Javid. Bojo è ancora sotto indagine da parte del Comitato per gli Standard parlamentari per l’ipotesi di aver mentito in Parlamento.

Non solo rischia di essere sospeso ma persino espulso dal Parlamento perché accusato di aver infranto le regole di condotta ministeriale, mentendo sulle feste a Downing Street durante il lockdown. Gli scandali che lo hanno investito negli ultimi mesi alla guida del governo sono stati così numerosi da generare quel terremoto politico che porto’ alle dimissioni di 54 membri del governo, fra ministri, sottosegretari e affiliati. Un record frutto anche di una pessima performance alle cosiddette elezioni anticipate di circoscrizione (snap election), quando due seggi tradizionalmente conservatori andarono a liberaldemocratici e ai laburisti.

Un secondo mandato per Johnson sarebbe un evento al di fuori di qualsiasi consuetudine nella politica britannica. L’ultima volta che è accaduto qualcosa di simile, è stato 140 anni fa, quando William Gladstone tornò a guidare i liberali. Boris Johnson sembra impermeabile alle critiche che gli piovono addosso, tira dritto per la sua strada, perseguendo esclusivamente la sua agenda politica. Non ha ancora ufficialmente annunciato che si candidera’ e, pare, sia stato fischiato dai passeggeri dell’aereo col quale ha fatto ritorno dai Caraibi dove era in vacanza fino a ieri, dopo essersi imbarcato per primo saltando la fila.

Ma ci sono già speculazioni sui numeri. La sfida finale potrebbe vedere l’ex primo ministro confrontarsi direttamente col suo ex cancelliere dello Scacchiere. Rumors dicono che Johnson abbia provato a trovare un accordo con Sunak per la sua rielezione ma non è chiaro se il tentativo sia andato in porto o meno.

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