Intervista a Stefania Convalle

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Con una narrazione fluida, moderna, attenta e riflessiva, l’autrice Stefania Convalle, ci porta a scoprire Una straordinaria solitudine, un romanzo emotivo che cattura l’attenzione del lettore, coinvolgendolo nella storia. È un romanzo rivolto ai lettori che amano le letture che indagano anche l’indagine psicologica dei personaggi; a chi ama letture non di genere ma che si muovono su vari livelli: intreccio denso di colpi di scena, analisi dei sentimenti e dell’animo umano; a chi ama emozionarsi leggendo un romanzo.

Incontriamo Stefania Convalle:

Buongiorno e benvenuta. Ci parli del suo ultimo romanzo:

“Una straordinaria solitudine” è un romanzo che vuole indagare la solitudine in quanto elemento della vita che, a volte, viene subita e non vissuta come momento importante per conoscere sé stessi.

Una storia d’amore, perché questo sentimento è il filo conduttore di tutte le mie opere; amore inteso come sentimento universale, colto in tutte le sue sfaccettature. Attraverso “Una straordinaria solitudine” ho voluto concentrarmi sul valore dell’amore in quanto sentimento alto, quando supera i propri interessi.

Che segno vuole lasciare con questo suo romanzo nei lettori?

Vorrei che i miei lettori fossero contenti di aver letto una storia nella quale ognuno può immedesimarsi. Spero sempre che quello che resti loro quando chiudono il libro dopo aver letto l’ultima pagina sia un’emozione e la consapevolezza che la vita ci può sorprendere sempre, in qualsiasi istante.

Quando scrive un nuovo libro ha già tutta la storia in mente o la elabora strada facendo?

Quando inizio a scrivere un romanzo non ho nessun progetto narrativo. Come dico sempre nei laboratori di scrittura che conduco da anni, scrivere significa dimenticarsi della testa e abbandonarsi al cuore e alla pancia, cioè alle emozioni. La scrittura programmata è fredda e non dà spazio alla creatività del momento, all’improvvisazione. La testa, a mio parere, deve subentrare nel momento della revisione, non prima. Quando scrivo, entro nella storia, scrivo da dentro e insieme ai personaggi scopro cosa riserva loro la vita. 

Dove trova l’ispirazione per i suoi libri?

Dalla musica. Un must, per me.

Quando ha capito di essere portata per la scrittura?

Non so focalizzare un momento preciso. Giorno dopo giorno, da più di dieci anni, e cioè da quando ho cominciato a fare sul serio, è il feedback che ricevo dai lettori o dagli addetti ai lavori che mi fa pensare che sia la mia strada.

Che cosa significa per lei la “credibilità” da offrire ai lettori?

Semplicemente essere sé stessi, sempre. Nella scrittura ci mettiamo a nudo, e se lo facciamo in modo onesto, il lettore lo avverte, e crede in noi e in quello che scriviamo.

I suoi prossimi progetti?

Portare avanti la mia carriera di autrice, al primo posto. Far crescere anche la mia casa editrice che è una mia creatura nata da zero e fonte di grande orgoglio per me per il percorso fin qui fatto. Infine, riuscire ad approdare al cinema, forse qualche porta si sta aprendo. Forse.

Stefania P. Nosnan

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