Lecce troppo timido, vince la Juve

Fagioli firma la vittoria bianconera. Palo di Hjulmand nel finale

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LECCE – Al Via del Mare vince la Juve: decisivo un gran gol di Fagioli che al minuto 73. Il Lecce difende bene nel primo tempo ma ha rotto l’equilibrio che il Lecce stava mantenendo con le unghie e con i denti, ma con sempre minore lucidità. I salentini nel finale di gara possono reciminare per il palo colpito da Hjulmand con un tiro da limite, ma si quello è stato l’unico nello specchio della porta in tutta la partita.

I bianconeri, giunti nel Salento tra numerose assenze, hanno fatto la loro gara e alla lunga hanno pescato il jolly che ha consentito loro di tornare a casa con il bottino pieno. Il Lecce, di contro, ha impostato la sua partita con il chiaro intento di difendersi per poi cercare di ripartire, ma la seconda parte del piano non è riuscita. Alla fine è maturata la seconda sconfitta di fila, terza delle ultime quattro. I giallorossi restano quart’ultimi, a quota 8, in attesa delle altre partire della 12esima giornata.

Si conferma l’impressione di una carenza di qualità in ruoli cardine e la squadra di Baroni ne sembra anche consapevole: dà tutto nel contenimento, a tratti riesce a fare buone e veloci transizioni, ma nel momento della costruzione del gioco e dell’impostazione di trame nella metà campo avversaria i limiti vengono tutti fuori. Con la Juve, certo, ma anche con il Bologna.

Primo tempo

La gara si sviluppa senza sussulti: il Lecce è concentrato, aggressivo e non lascia varchi di nessun tipo. È di Cuadrado al 27’ il primo tentativo: in tiro cross che si spegne sul fondo. Al 32’ ci prova Rabiot dal limite, ma per Falcone la presa è facile. Sul finale di tempo i bianconeri si rendono più pericolosi: deviato in corner il tiro di Miretti, poi Falcone si oppone al colpo di testa di Rabiot.

Secondo tempo

La ripresa si apre sull’inerzia del finale del primo tempo, nella Juve c’è Fagioli per McKennie: al 48’ il portiere del Lecce blocca in presa un colpo di testa di Gatti sugli sviluppi di un calcio piazzato. I salentini si fanno vedere per la prima volta con un tiro al 52’ di Gendrey, abbondantemente fuori misura. All’improvviso scatta però una fase di confusione per i padroni di casa: al 54’ Gallo complica molto la vita a Falcone con un retropassaggio azzardato e nello specchio della porta, un minuto dopo Pongracic invece di allontanare la sfera se la fa rubare dai piedi, ma per fortuna del Lecce proprio Gallo riesce a sbrogliare la situazione.
La partita diventa ancor più un monologo della squadra di Allegri e l’ingresso di Askildsen per Blin e di Banda per Oudin, al 60’, non sposta gli equilibri. Al 64’ Falcone si oppone al tiro di Milik dal limite dell’area, al 67’ finisce fuori il colpo di testa di Kean, subentrato a Miretti, su cross di Cuadrado. Al 72’ dentro Iling-Junior per Kostic e un minuto dopo i bianconeri passano grazie a Fagioli che, in area, ma da posizione decentrata, decide di tentare la sorte con un tiro a giro: gli va bene perché la sfera colpisce la parte interna del palo e termina in rete.
A quel punto la Juve si preoccupa di gestire e difendere, mentre il Lecce con foga cerca di recuperare: al minuto 82 dentro Di Francesco per Strefezza e Colombo per Ceesay, poi anche Rodriguez per Gonzalez. Nel mezzo l’ingresso di Bonucci per Soulè a rinforzare la retroguardia. La pressione dei salentini si vede, ma non è sufficiente perché manca di qualità. Ci si mette, tuttavia, anche la sfortuna quando il palo respinge in campo.

Recupero

Nei cinque minuti di recupero i salentini provano il tutto per tutto, ma la partita si chiude sulla bandierina del calcio d’angolo: dopo un primo corner il Lecce è pronto a calciarne un secondo, ma per Chiffi non c’è più nulla da recuperare.

Articolo di Gabriele De Giorgi (fonte: www.lecceprima.it)

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