“Resuscitate” in Russia le piante trovate nel caftano di Pietro il Grande

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La grande novità arriva da San Pietroburgo. I resti vegetali, tratti da alcune spine, erano stati individuati durante un restauro e ora, grazie a specialisti botanici, verranno coltivate nel giardino del museo dell’Ermitage
Museo dell’Hermitage

AGI – Importante novità nel giardino dell’Ermitage, dove scienziati russi coltiveranno piante antiche i cui resti sono stati ritrovati in un caftano appartenuto al primo imperatore Pietro il Grande.
Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa ufficiale russa Tass, Mijai’l Piotrovski, direttore del principale museo russo con sede a San Pietroburgo, spiegando che “durante il restauro di un abito dell’imperatore abbiamo trovato delle spine conficcate nel suo caftano, di specie identificate, studiate da specialisti che hanno promesso di coltivarle”.
Il ritrovamento insolito di frammenti estranei è avvenuto appunto durante il restauro del capo appartenuto a Pietro il Grande (1672-1725), poi consegnati al Vavilov Crop Institute per una ricerca approfondita.
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Un gruppo di scienziati ha stabilito che una delle spine era un frammento di lappola campestre – nota anche come Medicago minima, un’erba medica erbacea e arbustiva della famiglia delle Fabacee o Leguminose – e la seconda di una pianta nota come Torilis, un genere di piante della famiglia delle Apiaceae conosciute generalmente come prezzemolo da siepe, originarie dell’Eurasia e del Nord Africa.

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