La linea dura del Viminale contro il rave di Modena

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Da Roma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dato mandato al prefetto di Modena e al capo della Polizia di adottare, raccordandosi con l’Autorità giudiziaria, ogni iniziativa per interrompere il rave party organizzato a Modena e liberare l’area al più presto
Il rave di Modena

 

AGI – Tensione a Modena per il rave party di Halloween iniziato sabato sera in un capannone in disuso che nell’intenzione degli organizzatori dovrebbe proseguire per tutto il ponte di Ognissanti.

Da Roma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dato mandato al prefetto di Modena e al capo della Polizia di adottare, raccordandosi con l’Autorità giudiziaria, ogni iniziativa per interrompere il rave party organizzato a Modena e liberare l’area al più presto. Per analizzare le misure si è riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza Pubblica, in modalità permanente.

Già lunedì, Piantedosi porterà in Cdm, per un primo esame, una serie di misure normative per dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento rispetto a casi del genere. Si punterebbe alla confisca di camion, amplificatori ed apparecchiature musicali, con l’obbligo per gli organizzatori di ripristino dei luoghi danneggiati.

Il rave è in corso nei pressi della fiera di Modena, a due passi dall’uscita dell’autostrada e per motivi di sicurezza nella notte sono state chiuse diverse uscite, sull’A22 a Carpi e Campogalliano, e sull’A1 Modena Nord e Sud. Disagi al traffico sono stati creati dalla contestuale apertura della fiera degli sport invernali Skipass e dal traffico domenicale diretto ai centri commerciali.

Il proprietario del capannone, un ex deposito agricolo, ha presentato denuncia per l’occupazione abusiva. All’esterno i partecipanti hanno piazzato decine di camper e tende.

“Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate: ora si cambia! Complimenti al ministro Piantedosi, avanti così'”, ha twittato vicepremier e leader leghista, Matteo Salvini.

“La decisione del ministro Piantedosi è assolutamente condivisibile”, ha commentato Alfredo Antoniozzi, deputato di Fratelli d’Italia. “Si tratta di raduni in cui si consumano droghe con, a volte, risvolti drammatici per i giovani. Oltretutto è inaccettabile che si occupino spazi pubblici per iniziative di questo genere che producono solo danni ai nostri giovani”.

A favore dello sgombero anche l’Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo SILB: “Quelli dei Rave party sono fenomeni sociali che vanno stroncati sul nascere perché illegali e portatori di problemi di ordine pubblico dai danni sociali ed economici ingenti”.

“Danno incalcolabile all’immagine del territorio, disagio grave ai tanti visitatori e turisti che avevano deciso di trascorrere una o più giornate nel modenese, pregiudizio intollerabile alle nostre attività ricettive, ristorative e commerciali”: dice Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio di Modena.

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