Se non la curi la Sanità non ti cura nemmeno in Puglia….

Puglia

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Entro la fine di novembre saranno approntati i bilanci di previsione per l’esercizio finanziario 2023 per gli enti della PA. I capitoli di spesa sui costi del personale sono sempre stati tra i più discussi in ambito sanitario.


Il comma 268 della legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 indicava i requisiti per la stabilizzazione del personale sanitario e socio sanitario precario in servizio durante l’emergenza Covid, relativamente e soltanto ai profili professionali sanitari.

“La Legge di bilancio incrementava il Fondo sanitario nazionale di 2 miliardi l’anno per tre anni, per potenziare gli interventi delle Regioni e delle Province autonome in diversi settori, tra i quali la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale, la proroga dei rapporti di lavoro flessibile e la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario, il potenziamento dell’assistenza territoriale e lo snellimento delle liste di attesa.”

Il nuovo governo di recente insediamento potrebbe modificare in senso più restrittivo i requisiti? Si ritiene che chi abbia nel frattempo maturati i requisiti dovrebbe avere un diritto acquisito e tutelabile.

Tuttavia l’emergenza Covid di fatto al 31/12/2022 sarà terminata e non verranno più prese in considerazione le assunzioni a tempo determinato di personale con centro di costo COVID, infatti i Piani triennali del fabbisogno del personale PTFP delle strutture sanitarie, riformulati per l’anno 2023, non prevedono più nulla in merito in quelle colonne! Tutto ciò, presumibilmente, in quanto le assunzioni che dovevano seguire alle stabilizzazioni del personale, con i requisiti previsti in materia, o successivamente tramite i concorsi da espletare, avrebbero dovuto portare alla copertura dei futuri fabbisogni di personale in situazioni routinarie ed emergenziali, intendiamoci quelle adeguate ad assicurare i LEA prefissati.

Tuttavia cosa è accaduto nel frattempo: assunzioni bloccate, ricognizioni in totale confusione

La regione Puglia in ambito stabilizzazioni presso il Servizio Sanitario Regionale SSR per l’anno 2022 aveva ben 354 unità con il primo requisito della Legge Madia, e 18 unità con il secondo requisito già maturato alla data dell’11/7/2022, inoltre 192 unità con tali requisiti della citata Legge Madia per la stabilizzazione da raggiungere entro il 31/12/2022, quindi 2.669 unità con i requisiti di cui al comma 268, L. 234/2021 (comma per l’emergenza Covid nella legge di Bilancio 2022) per un totale di 3.233 unità.

Tali assunzioni rappresentano la linfa vitale nelle corsie degli ospedali, negli uffici e negli ambulatori della Sanità pubblica pugliese, considerando la stagione autunnale a cui si va incontro, inoltre, forse, la paventata riduzione delle code di attesa vedrebbe le sue premesse ottimali.

Ferma restando la validità dei dati comunicati dalla Regione, analizziamo tuttavia sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia – n. 78 del 11-7-2022- la colonna con le 2.669 unità dell’emergenza Covid, del comma 268, osservando con perplessità quei numeri. Troviamo infatti svariati profili professionali, ma inaspettatamente non solo professioni sanitarie: l’Asl Bari indica ben 18 unità più 23 unità (41 in totale) di carattere amministrativo.

Possiamo comprendere le 457 unità di Collaboratori Professionali Sanitari Infermieri CPSI dell’asl di Lecce, le 317 al Policlinico di Bari e le 299 dell’ASL Bari che si aggiungono ai quasi 100 CPSI ex legge Madia sempre Asl Bari, tra gli altri, ma restiamo fortemente in dubbio per i numeri delle unità di amministrativi indicati dell’Asl Bari, che già a giugno aveva annunciato solennemente le assunzioni di oltre 500 preziosi precari tra profili sanitari e amministrativi.

Sorge il dubbio che la situazione di stallo senza precedenti non sia solo da addebitare alle coperture finanziarie nel frattempo venute meno, qui il MEF conferma, a probabili errori nei PTFP, ma alla confusione in materia che richiederà una ulteriore ricognizione con conferme delle istanze degli aventi diritto e diniego ai non aventi diritto? Attendiamo fiduciosi visto che in data 28 ottobre è stata annunciata una ulteriore approvazione di un provvedimento di ricognizione del personale in servizio presso il SSR e le Sanitaservice, ultime sopraggiunte.

Intanto il personale, raggiunti i requisiti, per prassi non può più essere assunto presso la stessa struttura del SSR, resta fuori dagli uffici, dagli ospedali o trova altre occupazioni altrove, mentre nelle corsie degli ospedali e nelle stanze degli uffici cosa accadrà? Pensiamo ad una entità come l’AOU Policlinico di Bari attualmente funzionante, con riferimento al personale a tempo determinato, con oltre 400 unità infermieristiche e 300 unità OSS per le quali oltre 600, acquisiti i diritti alla stabilizzazione, stanno restando al di fuori dell’organico. Dovrà pertanto continuare a funzionare con 93 unità infermieristiche a tempo determinato?

Non differirà notevolmente la situazione per l’AOU Policlinico Riuniti di Foggia attualmente con circa 500 unità infermieristiche, con riferimento al personale a tempo determinato: con la prassi del mancato rinnovo allo scoccare dei requisiti si ritroverà ad avere poco meno di 100 unità al lavoro?

Quale la soluzione? Il ricorso alle cooperative per la fornitura di servizi facendo entrare dalla porta di servizio degli uffici di approvvigionamento di gestione delle forniture di beni e servizi chi è dovuto uscire dal portone principale degli uffici del personale di gestione del precariato? Sembra uno scenario plausibile.

fonte https://burp.regione.puglia.it/documents/20135/1910867/DEL_869_2022.pdf/3733df93-963c-9ee2-3343-ba5fba5f6626?t=1657545244528
.(https://www.sanita.puglia.it/web/asl-bari/news-in-primo-piano_det/-/journal_content/56/25619/la-asl-bari-stabilizza-oltre-500-precari).

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