Amazon ha investito oltre 4 miliardi nel 2021 e ha in Italia 17mila dipendenti

Economia & Finanza

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I numeri del colosso dell’eCommerce e dei servizi per le aziende contano 12,6 miliardi di investimenti dal 2010 e una vetrina dedicata a 4.500 Pmi italiane
© ErreBi – Un magazzino Amazon

AGI – Amazon ha investito oltre 4 miliardi di euro in Italia nel 2021, raggiungendo un totale di 12,6 miliardi di euro di investimenti nel Paese dall’apertura di Amazon.it nel 2010. Questi numeri, sottolinea una nota dell’azienda, “evidenziano l’impegno di Amazon a sviluppare il ‘Piano Italia’ anche in uno sfidante scenario macroeconomico con maggiori costi operativi, energetici e di diversa natura lungo tutta la catena del valore”.
Nel 2021 la forza lavoro di Amazon è salita a 14.000 persone e l’azienda ha già creato 3.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nel 2022 per un totale di oltre 17.000 dipendenti a tempo indeterminato in Italia.

“Attraverso gli investimenti nella rete logistica e nella forza lavoro, Amazon intende anche continuare a sostenere le oltre 20.000 piccole e medie imprese che vendono su Amazon, comprese le 4.500 Pmi che utilizzano la vetrina del Made in Italy per esportare i loro prodotti”, sottolinea il comunicato.

Investimenti nell’economia italiana

Nel 2021 Amazon ha aperto diverse nuove sedi. Attualmente ha più di 60 strutture in tutta Italia, sia logistiche che corporate. Inoltre, per sostenere la trasformazione digitale e la ripresa dell’economia italiana, Amazon Web Services (Aws) ha aperto nel 2020 in Lombardia la Regione Aws Europe (Milano), consentendo alle Pmi italiane, alle start-up, alle grandi imprese o agli enti governativi di gestire le proprie attività, archiviare i dati in Italia e servire gli utenti finali con una latenza ancora più bassa.

Aws investirà 2 miliardi di euro entro il 2029 con la Regione Aws Europe (Milano), che a sua volta contribuirà al PIL italiano per 3,7 miliardi di euro entro il 2029. Secondo un nuovo studio di The European House – Ambrosetti, che analizza le grandi aziende in Italia, Amazon è tra le prime cinque aziende private straniere che hanno investito di più in termini di spesa in conto capitale in Italia nel periodo 2019-2021.

“Anche noi, come molte altre aziende, siamo impattati dalle attuali sfide macroeconomiche che comportano un aumento dei costi operativi ed energetici. Il nostro approccio di lungo periodo si traduce nell’impegno a supportare i nostri dipendenti, offrire ai nostri clienti la più ampia selezione mantenendo i prezzi bassi in un contesto di alta inflazione, e a contribuire alle priorità del Paese: occupazione, digitalizzazione, sostenibilità, competenze. L’Italia è una fucina di talenti e di opportunità e siamo lieti di svolgere un ruolo di promozione e di sostegno alla crescita, ancora più importante in uno scenario di incertezza”, afferma Mariangela Marseglia, Vp Country Manager Amazon.it e Amazon.es.

Creazione di posti di lavoro

Secondo lo studio di The European House – Ambrosetti, Amazon mantiene la prima posizione tra le aziende private che hanno creato più posti di lavoro nel Paese nel periodo 2012-2021. Alla fine del 2021 Amazon si è posizionata al quinto posto in termini di occupazione totale tra le aziende straniere che operano in Italia e al 27esimo posto tra tutte le aziende.

Nel 2021, Amazon ha pagato in media 35,8 milioni di euro al mese in retribuzioni ai dipendenti italiani. Un aumento sostanziale rispetto ai 24,5 milioni di euro al mese del 2020, dovuto principalmente alla crescita del numero dei dipendenti impegnati a supportare i clienti durante la pandemia.

A partire da ottobre, Amazon ha aumentato gli stipendi di ingresso per tutti i dipendenti dei magazzini, portando i salari a 1.713 euro lordi mensili. Si tratta di un aumento del 19% rispetto a quelli pagati nel 2018 e dell’8% rispetto al V livello del Ccnl Trasporti e Logistica, a cui si aggiungono gli extra, ad esempio gli sconti per gli acquisti su Amazon.it, l’assicurazione sanitaria e l’assistenza medica privata, che rappresentano un grande balzo in avanti rispetto alla maggior parte dei lavori di primo impiego.

Nel 2021 e nel 2022, Amazon ha ricevuto in Italia la certificazione Top Employer come riconoscimento del suo ambiente di lavoro attento alla diversità e inclusivo, delle opportunità di sviluppo professionale e dei programmi di formazione che vengono offerti ai dipendenti.

Secondo un recente studio di Keystone Strategy, grazie agli effetti indiretti degli investimenti nel 2021 sono stati creati più di 48.000 nuovi posti di lavoro, ad esempio nel settore delle costruzioni, della logistica e dei servizi. Il totale dei posti di lavoro indiretti ha raggiunto la cifra record di 108.000 includendo i 60.000 posti di lavoro creati dalle piccole e medie imprese italiane che utilizzano i servizi di Amazon per far crescere il proprio business e per esportare i prodotti italiani nel mondo.

Ricavi e contributo fiscale

Nel 2021, i ricavi totali delle attività di Amazon in Italia sono stati di oltre 8,75 miliardi di euro (+21% rispetto ai 7,25 miliardi di euro del 2020). Il contributo fiscale complessivo di Amazon – combinando le imposte dirette e indirette – è stato di oltre 751 milioni di euro (+118% rispetto ai 345 milioni di euro del 2020).

Il totale delle imposte sostenute direttamente è stato di oltre 258 milioni di euro (+39% rispetto ai 186 milioni di euro del 2020). Le imposte versate come datore di lavoro ne rappresentano una parte consistente. Tra le altre imposte dirette figurano l’imposta sul reddito delle società, le tasse pagate per l’acquisizione o la costruzione di terreni, la Dst (Digital Service Tax) e i dazi sulle importazioni.

L’azienda ha raccolto e versato ulteriori 493 milioni di euro di imposte indirette (+209% rispetto ai 159 milioni di euro del 2020) grazie alla sua attività in Italia. Si tratta di imposte che Amazon raccoglie dai propri clienti, dai dipendenti e da altre terze parti in ragione delle proprie attività commerciali in Italia, e che versa in loro vece.

Queste includono l’Iva e le imposte pagate dai dipendenti che vengono trattenute da Amazon. L’aumento nel corso del 2021 è stato in gran parte determinato dall’Iva netta. Dal 1° luglio 2021, Amazon raccoglie e versa l’Iva italiana sulle transazioni che coinvolgono venditori esteri. L’Iva viene calcolata da Amazon e riscossa al momento del pagamento.

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