Primo voto del Parlamento, ok a scostamento e Nadef

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  Primo provvedimento del governo Meloni. E le opposizioni hanno risposto votando a favore, in entrambi i rami, della risoluzione sul piano di rientro dal deficit, per cui era richiesta la maggioranza assoluta

di Serenella Ronda

© Atlantide S.N.C. / Agf
– Piazza Montecitorio

 

AGI – Primo voto della XIX legislatura. Camera e Senato hanno approvato lo scostamento di bilancio e la Nota di aggiornamento al Def. Si tratta del primo provvedimento che il governo guidato da Giorgia Meloni ha sottoposto all’esame del Parlamento.

E le opposizioni hanno risposto votando a favore, in entrambi i rami, della risoluzione sul piano di rientro dal deficit, per la cui approvazione era richiesta la maggioranza assoluta.

 

 

Le forze di minoranza, poi, sono tornate a dividersi sulla Nadef: Pd e M5s hanno votato contro, mentre il Terzo polo si è astenuto. Verdi e Sinistra hanno invece votato no su entrambi i documenti. Per il voto è arrivato a Roma anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, tornato senatore dopo 9 anni dalla decadenza a seguito della legge Severino.

I numeri

Lo scostamento, al Senato, ha incassato 183 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astenuti. I voti contrari sono arrivati dai senatori di Sinistra e Verdi. Astenuti i rappresentanti delle Autonomie e il senatore a vita Mario Monti. Alla Camera i voti a favore sono stati 357 e 12 i contrari da parte dei deputati di Sinistra e Verdi. La Nadef a palazzo Madama ha ottenuto 111 voti favorevoli, 69 contrari e 13 astenuti (Autonomie e Monti). A Montecitorio i voti a favore sono stati 218, i contrari 129 e 23 gli astenuti.

L’audizione di Giorgetti

Prima dell’esame in Aula, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato sentito in audizione dalle commissioni Speciali di Camera e Senato. Il titolare del Mef ha confermato la linea del “realismo, che contraddistingue l’approccio adottato dal governo” e che “comporta un attento monitoraggio dell’evoluzione complessiva del quadro nazionale e internazionale, che consente di intervenire tempestivamente laddove ve ne fosse la necessità per fronteggiare i possibili rischi di recessione che potrebbero toccare anche l’Italia”. Dunque, ha aggiunto Giorgetti, “viene confermato un orientamento di politica fiscale selettivo, con priorità ben definite in un quadro di prudenza volto a favorire la discesa del debito, che dipenderà anzitutto da una crescita economica più sostenuta, obiettivo dell’azione del governo anche attraverso lo strumento del Pnrr”.

Le opposizioni

Parole però, che assieme ai contenuti della Nadef, non convincono le opposizioni. “La Nadef è largamente incompleta. Non dice, infatti, quasi nulla sulle politiche di spesa nel prossimo triennio. Il tema viene affrontato in termini generici, un’interpretazione riduttiva, con omissioni rilevanti su fronti importanti come quello della crescita e l’uguaglianza”, osserva l’economista dem Carlo Cottarelli.

Netto il giudizio del responsabile economico del Pd: “Ne ho viste tante, ma non ricordo una nota di aggiornamento così vaga, generica e reticente”, sentenzia Antonio Misiani. Per la presidente dei deputati di Verdi e Sinistra, Luana Zanella, si tratta di una “Nadef inadeguata, che ignora l’emergenza energetica”. Per il Movimento 5 stelle governo e maggioranza stanno affrontando la “tempesta” “con qualche pannicello caldo”, scandisce in Aula la vicecapogruppo pentastellata Alessandra Maiorino.

Il terzo polo

Voce fuori dal coro delle opposizioni il Terzo polo. Spiega infatti Carlo Calenda: “Siamo rimasti positivamente sorpresi dall’equilibrio della Nota di aggiornamento presentata che, di fatto, conferma un orientamento di estrema attenzione ai conti pubblici da un lato e soprattutto il fatto che tutte le risorse in più che noi abbiamo lungamente chiesto vanno sulle bollette. Non si fa menzione di cose stravaganti: pensioni, flat tax ecc… Quindi per ora ci sembra di poter dare, con sospensione del giudizio, un segnale che apprezza il fatto che il governo ha tenuto una linea forse più draghiana di Draghi. Speriamo che non venga stravolta nella legge di Bilancio”.

 

 

E infatti Azione e Iv sia alla Camera che al Senato non solo votano a favore dello scostamento, come le altre opposizioni, ma si astengono sulla Nadef, a differenza di Pd e M5s che votano contro.

La maggioranza

La maggioranza difende le misure del governo: “Dedicare il primo voto della XIX legislatura alla creazione di spazi di bilancio per aiutare famiglie e imprese è una iniziativa significativa che evidenzia gli intenti di questa maggioranza”, rivendica il leghista Claudio Borghi.

 

 

“Il coraggio di questa Nadef è mettere in sicurezza l’Italia e gli italiani. Il coraggio è quello di razionalizzare la spesa e tornare a parlare di investimenti”, sottolinea Ylenja Lucaselli di FdI. Anche Forza Italia esprime soddisfazione, accompagnadola però da una annotazione: “Cominciamo a gettare le fondamenta dell’Italia che vogliamo, compiamo il primo passo per permettere ai cittadini di guardare con maggiore fiducia e speranza nei prossimi mesi”, afferma la capogruppo azzurra al Senato, Licia Ronzulli. “Apprezziamo il senso di responsabilità, serietà e prudenza del governo nelle stime di bilancio”. Tuttavia, incalza, “dobbiamo anche permettere all’Italia di ripartire. E per farlo, questo governo non può limitarsi alla gestione delle emergenze, perché dovrà avere una visione strategica di medio-lungo periodo. In una parola, c’è bisogno di coraggio, a partire dalla riduzione delle tasse”, conclude.

 

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