Per la segretaria generale nell’ex Provincia di Palermo ci sono ‘pecore zoppe’

Politica

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In una lettera invita i dirigenti dell’ente a trovare personale efficiente per sbloccare i progetti legati al Pnrr. E se la prende con i dipendenti ‘perditempo’. E la Cgil interviene: “È una dichiarazione offensiva”

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© Giuseppe Arnone / AGF
– Un ufficio

 

AGI – “No perditempo, no pecore zoppe“. La segretaria generale della Città metropolitana di Palermo in una mail inviata ai dirigenti dell’ente e per conoscenza al sindaco metropolitano Roberto Lagalla, invita con quelle espressioni ‘poco burocratiche’ a trovare personale efficiente “alla luce delle direttive impartite dal sindaco metropolitano finalizzate al rispetto delle tempistiche di aggiudicazione dei progetti finanziati con fondi extrabilancio”.

Occorre “potenziare urgentemente le direzioni gare e contratti”, con personale di “esperienza in materia e, comunque, di buona volontà”. E sicuramente, è la conclusione, “no perditempo, no pecore zoppe”.
palermo dirigente ex provincia no dipendenti perditempo
© Mint Images / AGF

Lavoro in ufficio 

Interviene la Cgil di Palermo: “Si tratta di una dichiarazione offensiva – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – nei confronti di tutti i lavoratori dell’ente e in particolare del lavoratori più anziani che, nonostante tutti i problemi, anche problemi gravi di salute, oltre che di carenze di organico, hanno continuato a dare il massimo di sé in un ente che non fa assunzioni da decenni, dove l’età media è di 60 anni, e che solo adesso sta iniziando a colmare quei vuoti di competenze che esistono, considerate le sfide che abbiamo davanti, a partire dal Pnrr”.

Concludono i sindacalisti: “Ci aspettiamo un atto di umiltà da parte della segretaria generale Antonina Marascia, che riconosca l’errore e chieda scusa ai lavoratori. Chiediamo al sindaco, al quale è stata indirizzata la nota del vertice dell’ente, una presa di posizione forte di condanna per parole che mettono in imbarazzo l’intera amministrazione”.

 

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