La chiave di lettura che unisce i Templari, Guerrieri della luce devoti a San Michele alla Dea Madre, sta nel legame con i santuari dedicati a San Michele; si veda la Sacra e il cosiddetto portale dello Zodiaco, libro di pietra scolpito dalla mano di un Alchimista medievale, il maestro Nicolas. I santuari erano costruiti sulle vette considerate sacre, ritenute abitate da divinità e da creatura Angeliche che vi dimorano.
Venerate come custodi del femminino Sacro erano luoghi di culto energetico, armonia delle due energie, maschile che scende dal cielo e femminile che sale dal basso dalla terra. La Sacra è al centro della linea di San Michele e misteriosamente essendo le cattedrali in questione di almeno 1000 anni fa, congiunge in linea retta santuari consacrati al guerriero di luce San Michele, da Israele all’Irlanda, in particolare l’Abbazia della Valsusa è divisa da 1000 km sia del Santuario sul Gargano Monte Sant’Angelo sia dall’isola-penisola della Normandia Mont San Michel.
L’esoterista francese M. Guinguand scrive: “Le cattedrali dedicate a San Michele hanno proprietà telluriche quasi identiche alle Notre-Dame, ma sono in grado di dominare in particolare le forze negative prima dell’autunno, prima dell’attacco dei draghi dell’inverno e delle forze nere, all’equinozio d’autunno”. Non è un caso che San Michele Arcangelo sia stato il patrono dei Cavalieri Templari, la festività dedicata a San Michele è il 29 settembre, subito dopo l’equinozio di autunno. Il nome Michele deriva dall’espressione Mi-ka-El che significa “chi è come Dio?”. Il comandante delle milizie celesti, dapprima accanto a Lucifero (fratello degli Arcangeli), nella rappresentazione della coppia angelica, rimanendo invece fedele a Dio, si separa da Satana e dagli Angeli ribelli e apostati (un terzo del totale), che precipitano negli Inferi. San Michele Arcangelo l’espressione del guaritore, accompagnatore di anime, nelle rappresentazioni iconografiche è rappresentato in forma di guerriero e tiene Satana sotto i suoi piedi, minacciato dalla spada-croce che rappresenta la potente liberazione, quell’essenza affilatissima e unica in grado di separare il bene dal male.
Viene detto in molti testi sacri che il male sia così innato nel genere umano che una separazione netta ne causerebbe la morte. A volte la spada è rappresentata ansata o fatta di rami intrecciati a simboleggiare il Caduceo di Mercurio, immagine rafforzata anche dalla rappresentazione di Michele con un copricapo alato. Quest’iconografia riverbera la figura di Michele come araldo di Cristo, simbolo di unione delle energie celesti e terrene. La raffigurazione della spada fiammeggiante comune in tutte le tradizioni, vuole far risaltare le qualità più spirituali di Michele, la sua energia Cristica. Di rado si ravvisa anche la spada tenuta per la lama, in realtà la croce pomata, è simbolo del suo potere di aiuto e guarigione offerto a chi riconosce ed accetta la via Cristica. Recita un’antica invocazione: “San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel giorno del tremendo giudizio”.
Un altro attributo importante relativo all’Arcangelo è il drago, su cui trionfa senza però mai ucciderlo definitivamente. Il drago è infatti simbolo del male che può essere soggiogato ma mai cancellato del tutto, perché funzionale all’evoluzione. Troviamo la descrizione della battaglia e della sua vittoria nel capitolo 12 del libro dell’ Apocalisse: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di Templaris Compendium 125 voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” Ap. 12,7-12. Nel celebre dipinto, databile al 1505 circa e conservato nel Museo del Louvre a Parigi.“San Michele e il drago” olio su tavola, Raffaello Sanzio fissa i canoni di una bellezza che si propone come modello estetico e morale in un idealismo classicheggiante, proponendo la sublime rappresentazione del sottile e fragile equilibrio che cerca di mediare la purezza del divino, mentre lotta contro l’oscurità del male. L’Arcangelo viene riconosciuto anche come guida delle anime al cielo. Secondo tradizioni vicine all’ermetismo cristiano, San Michele regge l’equilibrio del sistema solare e quello del sistema interiore dell’uomo.
Secondo questa visione il Sole simboleggia il cuore e il centro dell’essere umano, così come è il centro del sistema solare; la bilancia di Michele detiene dunque un suo ruolo di grande equilibratore. Il nome di Mīkāʾīl (in arabo: ), o Mīkīl (in arabo: ), è citato nel Corano alla sūra II, versetto 98. È indicato come di pari rango rispetto a Jibrīl (Gabriele). Secondo la tradizione, assieme a quest’ultimo, avrebbe secondo la tradizione avrebbe istruito personalmente Maometto e, secondo un’altra tradizione, sua caratteristica sarebbe quella di non ridere mai.
Oltre a San Michele, la Chiesa ricorda nello stesso giorno gli arcangeli Gabriele e Raffaele. La Bibbia rivela le specifiche missioni di ognuno: Michele avversario di Satana, Gabriele “annunciatore” e Raffaele “soccorritore”. L’imperatore Costantino I a partire dal 313 gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli, oggetto di venerazione da parte dei bizantini e dei Longobardi, paragonato da questi ultimi al Dio Odino, del quale ricalcava le virtù guerriere e la dimensione bellica, e altrove a Ercole, a Mitra, a Hermes. La prima basilica dedicata all’arcangelo in Occidente è quella che sorgeva su di un’altura al VII miglio della Via Salaria, ritrova ta dalla Soprintendenza archeologica di Roma nel 1996. Il suo culto si è diffuso in Oriente e Occidente, portando alla costruzione di luoghi di venerazione posti lungo una linea retta, la cosiddetta “Linea sacra”, che collega l’Irlanda con Israele, passando per Inghilterra, Francia, Italia, Grecia.
Oltre a trovarsi lungo la stessa, immaginaria 126 Melinda Miceli linea retta, tre di questi luoghi importanti sono anche equidistanti l’uno dall’altro: si tratta di Mont Saint Michel in Francia, della Sacra di San Michele in val di Susa e del santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano. Le “ley Lines” sono linee rette che uniscono luoghi della Terra ritenuti misterici, attendibili incroci energetici del pianeta. La Ley line di San Michele, o Ley line del Drago è allineata perfettamente con il tramonto del Sole nel giorno del Solstizio d’Estate e deriva secondo l’antica ed avvincente leggenda dal colpo di spada che il grande Guerriero Celeste inflisse al diavolo per rimandarlo all’inferno.
Il culto dell’Arcangelo Michele sia dalla tradizione orientale che da quella occidentale, presente sia nell’aspetto maschile che in quello femminile di Michele, è espresso figurativamente nell’icona che più di ogni altra ha da sempre ispirato gli artisti. Spesso l’Arcangelo viene rappresentato sulle guglie dei campanili, perché è considerato il guardiano delle chiese contro satana. Inoltre a lui vengono dedicate le cappelle e gli ossari dei cimiteri.