Morning bell: le borse cinesi superano le preoccupazioni per le proteste

Economia & Finanza

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Il rimbalzo dell’azionario cinese ha rafforzato lo yuan e lo yen. La situazione sui mercati resta comunque incerta, come dimostrano l’arretramento della Borsa di Tokyo e le perdite di ieri a Wall Street

di Alessandro Galiani

© TIMOTHY A. CLARY / AFP
– La borsa di New York

 

AGI – Un rimbalzo a sorpresa del mercato azionario cinese, ha controbilanciato le preoccupazioni per le proteste antigovernative nelle principali città cinesi, che avevano in precedenza affossato Wall Street.

La Borsa di Hong Kong è salita intorno al 4% e quella di Shanghai sopra il 2%, trainate dal balzo dei titoli immobiliari, dopo che le autorità di Pechino hanno allentato le restrizioni introdotte negli scorsi anni nei confronti degli sviluppatori immobiliari.

Più nel dettaglio la China Securities and Regulatory Commission ha revocato il divieto per gli sviluppatori di usare il collocamento di azioni per raccogliere fondi e si è impegnata ad espandere altri canali di finanziamento.

Queste nuove misure di stimolo hanno consentito agli investitori di guardare oltre le proteste antigovernative, anche se non è ancora chiaro quanti danni i disordini e le manifestazioni di piazza contro la politica dello Zero Covid potranno fare all’economia del Dragone, mentre le forze di sicurezza cinesi hanno riempito le strade di Pechino e di Shanghai in seguito agli appelli online per un’altra notte di proteste per chiedere libertà politiche e la fine dei lockdown.

Intanto in Asia la Borsa di Tokyo arretra di circa mezzo punto percentuale e i future a Wall Street e in Europa sono in leggero rialzo, dopo la chiusura negativa di ieri, legata all’ondata di proteste che ha scosso la Cina, innescando negli ultimi tre giorni scontri con polizia e agenti di sicurezza che hanno portato a una serie di arresti, tra cui due giornalisti stranieri.

Il rimbalzo dell’azionario cinese ha rafforzato lo yuan e lo yen, che è salito a quota 138 sul biglietto verde. Anche l’euro e la sterlina si sono rafforzate sul dollaro, mentre il prezzo del petrolio è salito intorno al 2%, aiutato anche dalle voci di possibili tagli alla produzione da parte dell’Opec+.

La situazione sui mercati resta comunque incerta, come dimostrano l’arretramento della Borsa di Tokyo e le perdite di ieri a Wall Street dove il titolo Apple ha ceduto quasi il 3% sulla scia dei timori di un’ulteriore riduzione della produzione a causa delle agitazioni del personale nella prima fabbrica di iPhone del mondo in Cina.

Bloomberg ha riferito che i disordini potrebbero comportare un calo della produzione di 6 milioni di iPhone Pro, uno dei prodotti più popolari del colosso di Cupertino. In evidenza ivece il titolo Amazon.com che è balzato dopo che un rapporto di settore ha stimato che la spesa durante il Cyber Monday, la più grande giornata di shopping online degli Stati Uniti, aumenterà fino a 11,6 miliardi di dollari.

Sotto pressione le azioni di società legate alle criptovalute e alla blockchain: Coinbase Global, Riot Blockchain e Marathon Digital Holdings sono scese di oltre il 4% a seguito del fallimento della piattafrma BlockFi, l’ultima vittima dopo il crollo di Ftx all’inizio del mese.

A dimostrazione del nervosismo che circola in Cina, va segnalato che le Forze armate di Pechino hanno affermato di aver allontanato un incrociatore missilistico americano che “si è introdotto illegalmente” nelle acque vicino alle Isole Spratly nel Mar Cinese Meridionale.

Lo scrive l’agenzia Reuters, mentre il Financial Times suggerisce che l’amministrazione Biden starebbe spingendo gli alleati europei ad un indurimento dei rapporti con Pechino. Intanto, al di là dei segnali contrastanti che giungono dalla Cina, questa settimana i mercati guardano ai dati macro europei e statunitensi.

Più nel dettaglio oggi sono attesi i dati sull’inflazione in Germania e domani fari puntati sull’inflazione nell’Eurozona, attesa in rallentamento al 10,4%, per il calo dei prezzi dell’energia e in particolare per il forte ribasso del gas.

Venerdì invece il mercato del lavoro Usa dovrebbe continuare ad evidenziare una crescita degli occupati intorno alle 200.000 unità, anche se è il tasso di disoccupazione da osservare con particolare attenzione visto il rialzo a sorpresa registrato lo scorso mese. Sempre mercoledì occhi puntati su Jerome Powell, per capire se attenuerà un pò i suoi toni.

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