L’intervento del ministro della Salute dopo che la Consulta ha ritenuto “non sproporzionata” la misura dell’obbligo vaccinale: “Impegno totale contro le disparità nella sanità, all’Università serve il numero programmato”.
“Servono più ammissioni alla facoltà di Medicina”
Schillaci ha messo in evidenza che “il numero di accessi negli ultimi 10 anni è stato assolutamente insufficiente per quelle che sarebbero state le necessità di medici oggi. Fino all’era pre-covid venivano ammessi per anno tra gli 8 e i 10mila studenti alla facoltà di Medicina. Io ricordo bene che la Conferenza dei Presidi chiedeva che il numero fosse portato a 12 mila. Quindi c’è stato per anni un ‘gap’ di almeno 4mila ingressi e questo oggi lo scontiamo”.
Schillaci ha rimarcato che esiste anche “un problema di disaffezione” verso il Ssn ma il problema della mancanza di medici non si risolvere abolendo il numero programmato a Medicina, perché “tra corso di studio che dura sei anni e specializzazione i medici li avremo tra 10 anni. Vanno trovate delle soluzioni oggi”.
Una campagna per aumentare le vaccinazioni
Schillaci ha poi annunciato “una campagna del governo che mira ad aumentare il numero di adesioni per le vaccinazioni contro il Covid e contro l’influenza stagionale, soprattutto tra gli anziani e i fragili”.
“una campagna di responsabilità”
“Ad oggi, dai dati in nostro possesso, meno del 30% delle persone di riferimento hanno fatto il secondo booster per il Covid – ha affermato il ministro – e anche l’influenza in era pre-covid causava in Italia molti decessi tra gli anziani. Credo che questa sia una campagna di responsabilità per ribadire l’impegno di questo governo sul fronte del covid e anche dell’influenza. Campagna che viene fatta dal nuovo governo a un mese dal suo insediamento”.