In un film d’azione, si combatterebbero l’un l’altro. Sarebbero il bravo ragazzo e il cattivo, lo yin e lo yang. La vera domanda è, chi è chi. Per i loro sostenitori, l’altro è il problema. Tuttavia, Elon Musk e il dottor Anthony Fauci, il noto immunologo consigliere della Casa Bianca, sono, in un certo senso, le due facce della reazione alla pandemia di Covid-19 negli Stati Uniti. Il patron di Twitter non ha mai fatto mistero della sua contrarietà alle restrizioni messe in atto a livello federale e statale per limitare la diffusione del virus. Era particolarmente critico nei confronti dei blocchi, che secondo lui stavano portando via le libertà fondamentali.
Perseguire Fauci
Il Techno King, come è noto in Tesla, non ha esitato a twittare i suoi punti di vista spesso controversi. Alcuni dei suoi tweet circa le considerazioni per proteggere le persone dalla malattia si sono rivelate false, come affermare che il virus non colpisce i bambini. “I bambini sono essenzialmente immuni, ma gli anziani con condizioni esistenti sono vulnerabili. Le riunioni di famiglia con stretto contatto tra bambini e nonni sono probabilmente le più rischiose“, aveva scritto nel marzo 2020, quando la pandemia era appena iniziata negli Stati Uniti. Questa feroce opposizione agli sforzi del governo ha reso Musk il campione anti-covid. Di fronte a lui, il dottor Anthony Fauci è diventato il volto rispettabile delle persone preoccupate per questa malattia e le sue conseguenze mortali. Fauci, già famoso nel mondo delle malattie infettive e della lotta all’AIDS, ma ancora poco noto al grande pubblico, è salito alla ribalta entrando a far parte della Task Force Coronavirus della Casa Bianca. I suoi messaggi semplici e instancabilmente ripetuti lo hanno reso la figura rassicurante di cui l’America aveva bisogno in quel momento. Ma gradualmente è diventato il bersaglio preferito dei conservatori e del movimento anti-vaccino, a causa dell’intensa politicizzazione della crisi sanitaria in America. Non c’erano dubbi sul fatto che Musk e Fauci alla fine si sarebbero affrontati. Poiché il miliardario, che ama le provocazioni, avrebbe trovato un modo per orchestrare uno scontro tra loro. Lo ha appena fatto sotto forma di quello che sembra essere uno scherzo a spese di Fauci. Il brutto scherzo o l’umorismo oscuro mescola Fauci con il wokeismo, uno dei grandi nemici di Musk. “I miei pronomi sono Prosecute/Fauci”, ha twittato Musk l’11 dicembre. Il suo uso della parola “pronomi” indica il dibattito sull’identità di genere. In questo contesto, il wokeismo vuole che le persone smettano di presumere che il genere sia binario e accettino che ognuno ha il diritto di decidere come vuole essere identificato, lui/lui, lei/lei/lei o loro/loro/loro. È interessante notare che Musk ha anche usato la parola “perseguire” nella sua battuta, suggerendo che il miliardario vuole ritenere Fauci responsabile delle disposizioni sul Covid-19. Il tweet ha suscitato forti reazioni contrapposte tra chi condivide l’invito ad indagare l’immunologo a chi chiede invece, di mettere sotto inchiesta Elon Musk. Il cinguettio dimostra come il diritto di libertà di espressione, o di libera manifestazione del pensiero, è uno di quei diritti fondamentali, appunto pietra angolare della democrazia. Tuttavia, questo sembrerebbe anche essere il diritto più abusato, troppo spesso invocato come scriminante, ossia come un qualcosa che legittima le persone a dire tutto ciò che passa loro per la testa, finendo spesso per ledere anche gli altri.