Non c’è pace per il social network dopo l’acquisizione da parte del tycoon originario di Pretoria
AGI – Elon Musk ha aperto un nuovo fronte per un’altra battaglia legale: ha sospeso il pagamento dell’affitto per il quartier generale di Twitter a San Francisco e per le altre sedi in tutto il mondo. Inoltre ha dato ordine di non pagare ai licenziati le indennità che erano state promesse. Lo riporta il New York Times.
La notizia probabilmente non doveva uscire per non rovinare la reputazione di Musk, già ferita dai fischi che ha ricevuto nel weekend quando è salito sul palco ospite di un attore comico. Il video della contestazione è stato bloccato su Twitter. Ogni notizia sgradita, dicono i media americani, sembra mandarlo su tutte le furie, e le rivelazioni sul blocco del pagamento degli affitti non devono essergli piaciute, considerato che proprio nei giorni scorsi Musk aveva minacciato gli impiegati di licenziarli, se qualcuno avesse raccontato ai media fatti interni alla compagnia.
In mezzo a questa situazione caotica, è emerso che Twitter ha sospeso l’account @ElonJet, creato da uno studente universitario della Florida che mostrava in tempo reale su una mappa i movimenti del jet personale di Musk.
L’account, diventato molto popolare, con più di mezzo milione di follower, aveva già subito una sospensione temporanea nei giorni scorsi. Da oggi è inaccessibile. E pensare che il suo ideatore, Jack Sweeney, aveva creato questo sistema per tracciare il jet perché si considerava un “fan di Musk” fin dai tempi di Tesla e SpaceX. Il ragazzo aveva lanciato @ElonJet nel 2020.
“Anche ora – ha commentato Sweeney sul suo account personale – l’auto dei miei sogni resta una Tesla”. Ma la sua sorpresa resta. Alla Cnbc Sweeney aveva raccontato che Musk gli offrì in passato cinquemila dollari a patto che cancellasse l’account, adducendo motivi di sicurezza. “Ma alla fine – ha raccontato – il suo ultimo messaggio era stato: non mi sembra giusto chiuderlo”. Lo studente ha anche altri vip di cui mostra le rotte dei jet personali: tra questi figurano il fondatore di Microsoft Bill Gates, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il ‘padre’ di Facebook, Mark Zuckerberg.