L’omicida dell’ambulante nigeriano aveva ammesso fin da subito le sue responsabilità, ma aveva presentato un’ampia documentazione che certificava una patologia psichiatrica
Ferlazzo andrà dunque a processo con le accuse di omicidio volontario aggravato e rapina del cellulare dell’ambulante. L’aggressore, che dal giorno dell’omicidio è in carcere a Montacuto, ha ammesso da subito le sue responsabilità, ma aveva presentato un’ampia documentazione che certificava una patologia psichiatrica, con un’invalidità riconosciuta al 100%, superata ora dalla perizia richiesta dal gip.
Francesco Mantella, il legale che difende gli interessi della famiglia di Alika Ogorchukwu ha fatto sapere che, in occasione del processo, si costituirà parte civile. Ferlazzo inseguì l’ambulante nigeriano per un breve tratto di Corso Umberto I, nel centro di Civitanova Marche, perché infastidito dalla richiesta di elemosina mentre era in compagnia della fidanzata: una volta raggiunto, come dimostrano i video di alcuni cellulari e delle telecamere che hanno ripreso la scena, il nigeriano è stato colpito dalla stampella che, per i postumi di un incidente, usava per muoversi, e una volta a terra è stato finito a mani nude dal suo aggressore.