Al Consiglio regionale del Lazio le certificazioni su qualità e anticorruzione

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Dopo l’assegnazione dei due importanti riconoscimenti ne parla con l’AGI la Segretaria generale del Consiglio regionale, Cinzia Felci: “Sicuramente non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”

di Paolo Tripaldi

AGI – Il Consiglio regionale del Lazio ha ottenuto due importanti riconoscimenti che ne certificano la qualità della gestione amministrativa e delle politiche di anticorruzione adottate. Si tratta delle certificazioni per la qualità Iso 9001 e per la prevenzione della corruzione Iso 37001 assegnate al Consiglio regionale al termine di un lungo lavoro che ha visto l’impegno della macchina amministrativa su impulso del presidente del Consiglio regionale, Marco Vincenzi.

“Sicuramente non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”. Ha detto all’AGI la Segretaria generale del Consiglio regionale del Lazio, Cinzia Felci.

“L’aver fortemente voluto questo risultato, sottoponendoci ad una verifica esterna, non richiesta da norme, ha significato, dal punto di vista della governance e del buon andamento dell’azione amministrativa, una sempre maggiore attenzione agli utenti e una volontà precisa di miglioramento costante dei servizi prestati. – ha spiegato – Attraverso le certificazioni ISO il Consiglio vedrà migliorata la propria immagine e credibilità, efficace strumento di comunicazione delle politiche dell’ente, che confermano l’impegno e la volontà di contribuire positivamente alla creazione di un ambiente privo di distorsioni legate a fenomeni corruttivi”.

Che benefici avranno i cittadini del Lazio dalle certificazioni Iso ottenute dal Consiglio regionale?

“L’adozione dei sistemi integrati di gestione della qualità e della prevenzione della corruzione consente un’attenta analisi del contesto interno ed esterno dove il Consiglio opera, una maggiore attenzione alle esigenze e alle aspettative dei propri stakeholders, una chiara individuazione e diffusione delle proprie politiche e dei propri obiettivi, un’accurata analisi dei rischi e delle opportunità, una più precisa definizione di ruoli e responsabilità all’interno dell’organizzazione consentendo l’identificazione di procedure più chiare e standardizzate  –  ha proseguito la Segretaria Generale del Consiglio regionale –  Tutto ciò permetterà un controllo puntuale sui processi, aumentando efficacia, efficienza, e razionalizzazione dei costi, evitando possibili errori, assicurando la compliance alle normative e la prestazione di servizi migliori per le esigenze della comunità”.

Quali sono le azioni che il Consiglio regionale mette in atto contro la corruzione?

“La norma ISO 37001 integra le leggi di riferimento e l’attuale Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza adottato dal Consiglio regionale, completandone la disciplina, al fine di aiutare a individuare e prevenire le possibili situazioni di corruzione attive o passive, e di fornire procedure per affrontarle, qualora si dovessero verificare – ha sottolineato Cinzia Felci –  A tal fine il Consiglio regionale ha promosso come propri obiettivi ulteriori misure di prevenzione e controlli rispetto a quelli normativamente previsti, fornendo una guida di supporto per la loro applicazione all’interno dell’organizzazione. Le azioni di prevenzione messe in atto contro la corruzione consistono nell’applicazione di un’attenta valutazione e trattamento dei rischi connessi alle attività poste in essere. Nello specifico e a titolo esemplificativo, sono state adottate misure di abbattimento dei rischi corruttivi con una puntuale regolamentazione e costante monitoraggio e controllo, una diffusa comunicazione degli strumenti messi a disposizione, quale quello relativo al whistleblowing per la segnalazione di illeciti di interesse generale e l’applicazione delle procedure di due diligence per i fornitori esterni e per il personale.

La ‘trasparenza’ della macchina amministrativa è uno dei principi alla base della sovranità popolare. Quali passi ha fatto in questi anni il Consiglio regionale del Lazio per la Trasparenza?

“Il Consiglio regionale del Lazio in questi anni ha effettuato un percorso teso a rendere sempre più visibile e controllabile all’esterno il proprio operato e ha posto in essere attività volte a garantire una maggiore conoscibilità della propria azione amministrativa. Inoltre, viene assicurata una maggiore accessibilità ai dati e alle informazioni attraverso l’uso dello strumento di accesso civico e generalizzato da parte dei cittadini con il rafforzamento dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico e la pubblicazione sul sito istituzionale dell’organizzazione, dell’attività e della spesa sostenuta dell’Ente – ha concluso Felci –  Ulteriori passi fatti, sono quelli relativi ad un continuo monitoraggio sul rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti attraverso la predisposizione del report annuale riepilogativo e alla pubblicazione delle attività connesse ai lavori dell’Aula, tra le quali, l’iter di tutti gli atti consiliari”.

 

 

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