Le dotazioni dell’Italia all’Ucraina

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Roma privilegia da tempo l’invio di gruppi elettrogeni per fronteggiare l’emergenza freddo. Visti gli effetti dei bombardamenti russi sulle centrali elettriche, l’Italia fornirà anche di tende per accogliere sfollati e gente in fuga. Di armi, o strumenti militari non si è più parlato

di Vincenzo Castellano

© ZUMAPRESS.com / AGF – Volodymir Zelensky

 

AGI – Sarà l’Alleanza atlantica a definire il genere e l’entità di aiuto militare o comunque di sostegno all’Ucraina da parte di ciascun Paese membro. E lo farò una volta avuta dai singoli Stati la disponibilità, i tempi operativi e la logistica che gli stessi saranno in grado di garantire. Ogni Paese alleato vede al lavoro i propri assetti della logistica della Difesa, si tratta ora di capire – ovvero disporre dei numeri – quali e quanti aiuti sono o sarebbero disponibili.

È questo l’orientamento che emerge, e del resto – viene fatto notare in ambienti politici e della Difesa – non può che essere così di fronte a un numero significativo di Paesi membri, ma al tempo stesso diversi nelle dinamiche dell’industria e della Difesa. L’Italia privilegia da tempo l’invio di gruppi elettrogeni per fronteggiare l’emergenza freddo.

Visti gli effetti dei bombardamenti russi sulle centrali elettriche, l’Italia fornirà anche di tende per accogliere sfollati e gente in fuga. Di armi, o strumenti militari, il ministro della Difesa non ha più parlato. Di certo c’è stata ieri la telefonata tra la premier Meloni e il presidente ucraino Zelensky, con quest’ultimo che ha chiesto l’invio di sistemi di difesa antiaerea e a cui ha fatto seguire un tweet in cui ha elogiato lo stanziamento da parte del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti.

Zelensky ha inoltre riferito che la premier lo ha informato che la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea per proteggere i cieli ucraini è allo studio. In attesa di determinazioni certe, al momento si è fermi ai decreti varati dell’esecutivo Draghi e che l’attuale governo e parlamento stanno traducendo in provvedimenti esecutivi.

Del resto, lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, a più riprese nelle scorse settimane ha sostenuto che non era e non è previsto un sesto decreto-armi entro la fine del 2022.

E nelle recentissime comunicazioni al Parlamento sull’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina ha ricordato che “nel precedente governo è stato secretato il contenuto dei decreti sugli aiuti militari” all’Ucraina “e la natura classificata di quei decreti ha imposto di passare attraverso il Copasir. Quando il governo deciderà un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari, sulla base di esigenze manifestate, seguirà la stessa procedura e si relazionerà con il Copasir sui contenuti dell’eventuale cessione“.

Crosetto aveva peraltro già precisato – in occasione di un evento all’Antico Circolo del tiro all’arco a Roma per la presentazione di un libro – che oggi come oggi il suo pensiero, ovvero dell’Italia , è dotare l’Ucraina di gruppi elettrogeni, per fronteggiare l’emergenza freddo, visti gli effetti dei bombardamenti russi sulle centrali elettriche l’Italia, e dotare quel Paese anche di tende per accogliere sfollati e gente in fuga.

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