Le caricature di Charlie Hebdo su Khamenei scatenano l’ira di Teheran

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A otto anni dall’attentato alla sua redazione, il settimanale satirico pubblica 35 vignette scelte tra le migliori che hanno partecipato a un concorso internazionale. Il ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, ha condannato “l’atto offensivo e indecente”

© Jean Daniel Sudres / Aurimages via AFP
– Murale per Charlie Hebdo

 

AGI – Otto anni dopo l’attentato alla sua redazione, il settimanale satirico “Charlie Hebdo” ha pubblicato caricature sulla guida suprema iraniana l’ayatollah Khamenei, facendo scattare l’ira di Teheran che ha promesso una reazione dura. In uscita sul numero speciale di oggi una carrellata di 35 vignette satiriche, le migliori tra centinaie ricevute nell’ambito di un concorso internazionale indetto a sostegno del movimento di contestazione popolare in Iran, sulla scia dell’uccisione lo scorso 16 settembre di una giovane curda iraniana, Masha Amini.

“Mullah, tornate da dove venite” titola il numero speciale in edicola oggi, dedicato all’Iran e per commemorare l’ottavo anniversario dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 – costato la vita a 12 persone – perpetrato da aggressori che affermavano di agire per conto di al-Qaeda per vendicare la decisione del giornale di pubblicare caricature blasfeme del profeta Maometto.

“Volevamo sostenere ciò che stava accadendo in Iran. E, vedendo Ali Khamenei, che non è un personaggio che vediamo spesso nei media, ci siamo detti che aveva una buona testa per una caricatura. Il leader supremo, a differenza di Maometto, non è un profeta; quindi, possiamo disegnarlo quanto vogliamo” ha riferito al quotidiano Libération il direttore di Charlie Hebdo, Riss.

Il mese scorso il controverso settimanale satirico ha indetto un concorso internazionale di caricature intitolato “Dègagez les mollahs” (“Via i mullah”), a sostegno degli “iraniani che stanno lottando per la loro libertà'”, ricevendo oltre 300 disegni di cui i 35 migliori sono stati pubblicati.

La maggior parte è stata realizzata da cittadini iraniani, per lo più rifugiati in Francia, Svezia e Turchia. Nelle caricature le donne sono molto presenti, ma con ruoli capovolti: una pubblicata in anteprima sui canali social del periodico francese ritrae Khamenei schiacciato da un tacco a spillo con lo slogan ‘Donna, vita, libertà”.

“Ciò che spesso viene messo in scena è la rivolta delle donne, con disegni che invertono i ruoli: le donne sottomettono i mullah a ciò a cui sono sottoposte. Alcuni sono graficamente interessanti, altri sono divertenti, come quello in cui vediamo una donna che urina su un mullah. È semplice, diretto. Riteniamo che sia davvero un disegno liberatorio” ha sottolineato Riss. Dopo il lancio del concorso sono arrivate reazioni ufficiali da parte del regime iraniano, che sono state ribadite proprio oggi, nel giorno della pubblicazione del numero speciale sull’Iran, oltre a far temere possibili rappresaglie contro la redazione, come ad esempio attacchi informatici.

Un duro monito è arrivato su Twitter dal ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, che ha condannato “l’atto offensivo e indecente di una testata francese con la pubblicazione di vignette contro l’autorità religiosa e politica che non rimarrà senza una risposta efficace e ferma”. Un duro ‘J’accuse’ che il capo della diplomazia iraniana rivolge anche a Parigi: “Non permetteremo al governo francese di oltrepassare il limite. Ha sicuramente preso la strada sbagliata” ha avvertito Hossein Amir-Abdollahian. Le autorità di Teheran affermano che centinaia di persone, inclusi membri delle forze di sicurezza, sono state uccise e altre migliaia arrestate in quelle che generalmente descrivono come “rivolte”, accusando potenze straniere e gruppi di opposizione di fomentare i disordini.

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