Italia-Emirati Arabi: Silli, “L’Italia è uno storico e solido partner energetico”

Economia & Finanza

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Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli è arrivato oggi ad Abu Dhabi per guidare la delegazione italiana alla tredicesima assemblea dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA)

AGI –  Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli è arrivato oggi ad Abu Dhabi per guidare la delegazione italiana alla tredicesima assemblea dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), insieme all’Ambasciatore d’Italia ad Abu Dhabi, Lorenzo Fanara.

La due giorni in corso nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, sede dell’agenzia presieduta dall’italiano Francesco La Camera, riunisce capi di Stato, ministri e decisori internazionali per fare il punto sui progressi raggiunti nella strada della decarbonizzazione e tracciare un programma globale per accelerare la transizione energetica. Secondo l’Agenzia di stampa nazionale WAM, oltre 1.500 partecipanti di alto livello sono attesi in queste ore ad Abu Dhabi, per un evento che riunisce i partecipanti sotto il tema “Transizioni energetiche mondiali – The Global Stocktake”.

I riflettori si accendono infatti sull’Assemblea in un anno particolarmente importante per gli Emirati, che dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 ospiteranno la COP28 a Expo City di Dubai. Se non sarà la prima del mondo arabo, dopo la COP27 che si è svolta lo scorso anno in Egitto, sarà certamente occasione per un primo Bilancio Globale (Global Stocktake – GST) delle emissioni di gas serra dagli Accordi di Parigi del 2015.

Parlando con l’AGI, Silli ha affrontato in primo luogo il ruolo delle aziende italiane nel contribuire all’abbattimento delle emissioni negli Emirati, paese del Golfo in cui l’Italia è presente con numerosi tra i campioni nazionali.

“L’Italia ha uno storico e solido partenariato energetico con gli Emirati Arabi Uniti”, dice Silli. “Moltissime aziende italiane, grandi e piccole, contribuiscono da tempo allo sviluppo del settore energetico degli Emirati, in particolare per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni e la decarbonizzazione. Eni è protagonista nel settore energetico emiratino con importanti investimenti. Maire Tecnimont ha da poco inaugurato un importante impianto di rigenerazione di polimeri, rafforzando l’economia circolare nel Paese. E tante altre società italiane esportano tecnologia di avanguardia nel mercato emiratino, il primo della regione MENA per il nostro export.”

– Gli Emirati hanno annunciato un approccio molto pragmatico rispetto al tema degli obiettivi stabiliti dagli Accordi di Parigi. Cosa aspettarsi da COP28 Dubai, la prima Global Stocktake?

“La COP28 di Dubai sarà un momento importante per fare il bilancio sui progressi realizzati nel campo della transizione energetica e per imprimere nuovo slancio alla cooperazione multilaterale sul clima. Gli Emirati hanno annunciato obiettivi ambiziosi e hanno già dimostrato grande capacità nell’organizzare con successo eventi importanti, da ultimo con Expo Dubai. Siamo pronti a fare la nostra parte e collaborare per assicurare il pieno successo della COP.”

– Il team emiratino per la COP28, annunciato in queste ore, sarà capitanato da Sultan Ahmed Al Jaber, miinistro dell’Industria e della Tecnologia Avanzata (MoIAT), CEO DI Adnoc, Inviato speciale per il Climate Change. Insieme a lui lavoreranno due giovani rappresentanti delle istituzioni emiratine, Shamma Al Mazrui, ministro di Stato per gli Affari Giovanili e Razan Al Mubarak, presidente dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) Youth Climate Champion e UN Climate Change High-Level Champion. La COP28 UAE vuole puntare su donne e giovani?

“Il coinvolgimento di donne e giovani è fondamentale per il successo delle politiche di transizione energetica. La nomina da parte della presidenza emiratina della COP della Ministra di Stato Shamma Al Mazrui come “Youth Champion” per favorire la partecipazione dei giovani alla Conferenza è un importante e positivo segnale. Il coinvolgimento dei giovani è per l’Italia una priorità, che stiamo portando avanti con l’iniziativa Youth4Climate. Si tratta di una rete globale di giovani leader impegnati proprio sul tema della transizione energetica. Proprio l’Italia con la co-presidenza della COP26 ha reso per la prima volta i giovani parte integrante dei negoziati. Gli Emirati Arabi Uniti sono come noi precursori nel dare ai giovani un ruolo principale: continueremo a collaborare con loro in vista della conferenza di Dubai.’

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