Le accuse riguardano presunte violazioni di leggi tributarie che hanno portato – secondo quanto contestato da Guardia di Finanza e pm di Roma – i vertici dell’Ateneo ad evadere il fisco per oltre 20 milioni di euro
di Edoardo Izzo
AGI – I soldi dell’università degli Studi Niccolò Cusano Telematica Roma utilizzati per viaggiare in aereo girando per il mondo – Miami, Dubai e Toronto – e auto di lusso. Spese effettuate con il denaro con cui dovevano essere pagate le tasse. Violazioni delle leggi tributarie che hanno portato – secondo quanto contestato da Guardia di Finanza e pm di Roma – i vertici dell’Ateneo ad evadere il fisco per oltre 20 milioni di euro.
Queste sono le accuse respinte dagli indagati – tra i quali figura Stefano Bandecchi, amministratore di fatto dell’università dal 2016 al 30 giugno del 2021 e, tra le altre cose, presidente della Ternana calcio e candidato a sindaco di Terni alle prossime elezioni di metà febbraio – che, nelle memorie difensive depositate nel corso dei mesi, hanno ribattuto colpo su colpo spiegando che gli investimenti effettuati in nome dell’università facevano parte della “Terza Missione”, ovvero quell’insieme “delle attività con le quali gli Atenei interagiscono con la realtà sociale ed il proprio territorio di riferimento sia attraverso azioni di valorizzazione economica della conoscenza, sia attraverso attività ed eventi di ordine culturale, sociale e di divulgazione della scienza”, si legge nel provvedimento di 41 pagine firmato dal gip di Roma Mara Mattioli. (
Ma in cosa sarebbero stati investiti i soldi dell’Ateneo con sede in zona Boccea, quadrante nord-ovest della Capitale? Perché agli inquirenti i conti non tornano?
Gli investimenti
Iniziamo con lo scrivere che – secondo il giudice – le “risultanze investigative hanno rivelato che l’Unicusano svolge prevalentemente attività avente natura commerciale”. “La perquisizione svolta dalla Guardia di Finanza ha, infatti, permesso di sottoporre a sequestro ampia documentazione contabile relativa all’università ed alle società ad essa riferibili – si legge nelle carte -. L’analisi dei bilanci di esercizio redatti dall’Università dal 2016 al 2020 e delle dichiarazioni Iva presentate dall’Ente per i medesimi periodi di imposta, ha svelato come l’Unicusano svolge, oltre all’attività istituzionale, anche attività aventi natura squisitamente commerciale di puro investimento”.
Le attività svolte da Unicusano
Nel provvedimento sono citate varie attività: in pancia alla Unicusano, infatti, vi sarebbero società che operano nel commercio all’ingrosso di profumi e commerci (Naturalia Sintesi srl), ma anche altre che svolgono attività di mediazione immobiliare (New Sceal srl), attività calcistiche (Ternana calcio srl), servizi agli istituti di bellezza (Energy sun srl), imballaggio e confezionamento di alimenti (Cuochissimo srl) e attività di trasporto aereo (Cusano air srl). Nel capitolo su quest’ultima società si legge che ha “operato fino al 20 dicembre 2019, esercitando l’attività di trasporto aereo non di linea di passeggeri e, dal 9 aprile 2015, l’attività di voli charter. La compagine sociale era così ripartita: il 95% delle panecipazioni sociali erano detenute dalla Unicusano, il restante 5% dalla società delle Scienze Umane”.
“La Cusano Air S.r.l. ha acquistato dall’Ateneo, in data 15 febbraio 2016 – e’ scritto nelle carte -, un aeromobile per un valore dichiarato di euro 5.000,00. Tale operazione non e’ stata appostata nei bilanci di esercizio”.
Le società estere
Bandecchi ha investito anche nel commercio all’ingrosso degli alimenti preconfezionati in Cina e nella coltivazione di serre in Russia. Si tratta delle società estere Suzhou Pappa Pronta Food e Soli’,”Ech~Y J – Llcsijnlite. “La prima, che esercita l’attività di commercio all’ingrosso degli alimenti prc-confezionati, ha sede nella Repubblica Popolare Cinese, a Jiangsu (parco industriale di Suzhou). Ha un capitale sociale pari ad euro 10.000,00 ed è partecipata all’80% dall’Ateneo. La seconda, specializzata in costruzioni e colthazioni delle serre, ha sede in Russia, a Cheborksary, ed ha un capitale sociale pari a 10.000,00 rubli, per un valore iscritto in bilancio pari ad euro 58.03”, si legge nel provvedimento di sequestro. Attività queste che sembrerebbero ben lontane dal settore no profit denunciato al fisco.
I beni mobili di lusso
“Dagli accertamenti eseguiti è poi emerso che i fondi dell’università sono stati investiti anche per l’acquisto di beni mobili registrati di lusso, totalmente estranei all’attività della Unicusano e privi dei caratteri della strumentalità”, si legge infatti nel decreto di sequestro preventivo con riferimento a mezzi acquistati “per scopi meramente vacanzieri” da Bandecchi. Appare incongrua rispetto a laboratori e biblioteche che, teoricamente, dovrebbero caratterizzare un’università, la Rolls Royce Phantom da 550 mila euro sequestrata nei garage di Bandecchi e la Ferrari acquistata nel 2020.
Gli altri indagati
Insieme al patron della Ternana sono indagati Giovanni Puoti (ex presidente del consiglio di amministrazione), Stefano Ranucci (suo successore) e Fabio Stefanelli (amministratore delegato). Management poco attento ai regolamenti tributari, secondo le verifiche coordinate dall’aggiunto Stefano Pesci e dalla pm Valentina Margio: “È emerso infatti che l’ente e’ stato utilizzato come un bancomat dai propri amministratori non destinando le proprie risorse all’esercizio dell’attività autorizzata” con relativa commistione delle casse societarie e confusione contabile.