Intervista a Cristian Randieri del Forbes Technology Councils

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Avatar umanoidi realistici e loro utilizzo nella comprensione della storia dell’arte

Cristian Randieri è un ricercatore e docente universitario di eCampus che ha iniziato i sui studi nel campo dell’Intelligenza artificiale nel lontano 1997, vantando importanti collaborazioni scientifiche a livello internazionale maturate nel campo della fisica nucleare sperimentale. Scienziato di livello internazionale con una vasta conoscenza e esperienza nell’applicazione dell’IA in molteplici settori, oggi è anche un membro ufficiale del gruppo di lavoro NASA Genelab AI/ML e coordinatore del gruppo di lavoro Scientific Research & Business del Forbes Technology Councils. Le sue competenze trasversali lo rendono un leader riconosciuto nel campo dell’IA e lo pongono al vertice della ricerca e dell’innovazione internazionale in questo campo in continua evoluzione.

Può descrivere brevemente cosa sono gli avatar umanoidi e come funzionano?

Gli avatar umanoidi classici sono rappresentazioni digitali di un essere umano in forma di un personaggio virtuale. Questi avatar possono essere programmati per muoversi e agire come un essere umano reale, utilizzando tecnologie come la computer grafica e la realtà virtuale. Si prestano benissimo per essere utilizzati in molteplici scopi, tra cui la formazione, la comunicazione e la rappresentazione in ambienti virtuali. La loro funzionalità dipende dal livello di sofisticazione della tecnologia utilizzata per crearli, che può includere la capacità di riconoscere e replicare le espressioni facciali, la voce e i movimenti dell’utilizzatore. In altre parole, gli avatar umanoidi funzionano attraverso la combinazione di tecnologie avanzate che permettono loro di emulare il comportamento e le interazioni umane in ambienti virtuali.

E gli avatar umanoidi realistici? Cosa li distingue dagli avatar umanoidi tradizionali?

Gli avatar umanoidi realistici sono progettati per essere il più possibile simili ad un essere umano, utilizzando un mix di tecnologie basate sulla realtà virtuale e sull’intelligenza artificiale per replicare le espressioni facciali, i gesti e la postura umana. Sono una nuova frontiera nell’utilizzo degli avatar umanoidi. Sono modelli digitali che imitano l’aspetto fisico e il comportamento umano utilizzando tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, computer visione e animazione. A differenza degli avatar umanoidi tradizionali, che spesso sono poco realistici e hanno movimenti robotici, gli avatar umanoidi realistici hanno un aspetto e un comportamento più credibili, rendendoli adatti a una vasta gamma di applicazioni, come la formazione, l’intrattenimento e la comunicazione.

Proprio grazie a ciò possono essere personalizzati con caratteristiche fisiche e comportamentali uniche, rendendoli adatti a una vasta gamma di situazioni e utilizzi. Ad esempio, possono essere utilizzati come rappresentanti virtuali di una persona, che magari oggi non esiste più, per fornire un’esperienza interattiva più coinvolgente per l’utente e per svolgere compiti specifici, come la simulazione di situazioni complesse.

Grazie alla loro capacità di imitare in modo più credibile e raffinato l’aspetto e il comportamento umano rappresentano un importante passo avanti rispetto agli avatar umanoidi classici. Nell’immediato futuro questi avatar sono destinati a diventare sempre più comuni nei prossimi, e a svolgere un ruolo sempre più importante nell’utilizzo di tecnologie avanzate nell’arte, la formazione e la comunicazione.Qual è il processo per creare un avatar umanoide realistico?

Il processo per creare un avatar umanoide realistico è alquanto complesso e comprende un mix di tecnologie e metodologie avanzate, tra cui computer graphics, intelligenza artificiale, sensori e tecniche di motion capture. In primo luogo, viene acquisita una scansione 3D del corpo umano, che viene quindi modellato e animato per creare un’immagine tridimensionale realistica. Successivamente, vengono applicate le tecniche di intelligenza artificiale per imitare il comportamento umano e la mimica facciale. Il processo può essere molto complesso e richiedere molte ore di lavoro da parte di un team di esperti in diverse aree tecniche, ma il risultato finale è un avatar che può essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, tra cui giochi, film, training virtuale e interazione uomo-macchina.Qual è il loro possibile utilizzo nella comprensione della storia dell’arte?

Gli avatar umanoidi ancora oggi non hanno un vero e proprio utilizzo nella comprensione della storia dell’arte. Potrebbero essere utilizzati per creare esperienze interattive per i visitatori dei musei, per aiutare nella documentazione e conservazione di opere d’arte, o per rappresentare personaggi storici o per ricostruire scene d’epoca, offrendo al pubblico un’esperienza più immersiva e coinvolgente. Questi campi ancora oggi sono in continua evoluzione e pertanto richiedono ulteriori ricerche e sviluppi. In ogni caso, gli avatar umanoidi non sostituiranno mai la conoscenza e l’esperienza degli esperti di storia dell’arte poiché vanno intesi come strumenti per aiutare gli esperti di storia dell’arte a effettuare la loro ricerca e a comunicare i loro risultati. E’ comunque ovvio che la creazione di un avatar umanoide richiede una vasta conoscenza e competenza in molte aree, come la storia dell’arte, la computer grafica, la modellizzazione 3D e la programmazione. Anche se gli avatar umanoidi possono essere programmati per imitare la conoscenza e l’esperienza degli esperti di storia dell’arte, non possono sostituirli del tutto. La storia dell’arte è un’area molto complessa che richiede una profonda comprensione della cultura, della società e della storia, oltre a una sensibilità artistica e un’intuizione creativa che difficilmente si può demandare ad una macchina o ad un algoritmo o essere replicate da un avatar umanoide, che è solo in grado di imitare le informazioni e le conoscenze che gli sono state programmate.

Lei ha sperimentato la creazione di un avatar umanoide realistico del noto artista Caravaggio. Perché la creazione di un avatar umanoide realistico del famoso artista Caravaggio potrebbe essere significativa?La creazione di un avatar umanoide realistico del noto artista Caravaggio potrebbe essere molto importante per diversi motivi.

In primo luogo, potrebbe fornire un’opportunità unica per esplorare la vita e le opere di Caravaggio in modo più immersivo e interattivo, rispetto a semplici rappresentazioni su carta o su schermo. Questo potrebbe essere particolarmente utile per gli studenti e i visitatori dei musei, che potrebbero avere la possibilità di interagire con l’avatar e di conoscere da vicino il modo di pensare e di lavorare dell’artista.

In secondo luogo, l’avatar potrebbe essere utilizzato come strumento didattico per approfondire la tecnica pittorica di Caravaggio e il suo contributo all’arte e alla cultura. Ad esempio, l’avatar potrebbe spiegare e dimostrare il processo di creazione di un dipinto, o anche il significato e l’interpretazione di un’opera specifica.

Infine, l’avatar potrebbe anche essere un importante strumento di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico. Potrebbe infatti riprodurre fedelmente le opere di Caravaggio, permettendo ai visitatori di vederle in modo realistico, anche se le opere originali sono esposte solo in pochi musei e sono accessibili solo a un pubblico limitato.

Tutto ciò quindi favorirebbe sia per la divulgazione della sua arte e della sua storia, che per la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico.

Quale è secondo lei il futuro degli avatar umanistici realistici?Gli avatar umanoidi realistici rappresentano una delle frontiere più avanzate della tecnologia dell’intelligenza artificiale e della computer grafica. La loro capacità di riprodurre fedelmente l’aspetto e i movimenti umani li rende una componente sempre più importante dell’industria dell’intrattenimento, della formazione, della comunicazione e della ricerca scientifica. In particolare, la possibilità di visualizzare gli avatar umanoidi realistici mediante ologrammi tridimensionali aumenta notevolmente il loro potenziale impatto sulla società.

Gli ologrammi tridimensionali consentono di creare esperienze immersive che ci immergono in mondi virtuali e ci permettono di interagire con essi in modo naturale. Combinando queste due tecnologie, ovvero, visualizzando gli avatar umanoidi realistici mediante ologrammi è possibile ricreare in modo fedele personaggi storici, artisti, filosofi e altre figure importanti, e permetterci di vivere a stretto contatto con loro e con la loro opera.

Inoltre, gli avatar umanoidi realistici visualizzati mediante ologrammi possono essere utilizzati come strumenti didattici e di formazione, permettendo di sperimentare in prima persona le tecniche artistiche, le teorie artistiche e le filosofie di grandi figure della storia dell’arte.

Proprio in questo ultimo periodo nei laboratori della Intellisystem Technologies ho messo a punto il primo prototipo che di fatto offre una rappresentazione ancor più realista del Caravaggio offrendo un’esperienza utente formidabile e coinvolgente.

Questa nuova ricerca è molto promettente e apre la strada a molte possibilità interessanti e innovative grazie al suo enorme potenziale sarà possibile impiegarla in molteplici settori. Siamo ancora solo all’inizio di un’era di sviluppo e di scoperta a dir poco “coinvolgente”.

Dobbiamo avere paura di questa potente tecnologia?Come per ogni altra novità che si basa su tecnologie avanzate ci sono sempre delle paure per un ipotetico uso illecito. Alcuni potrebbero pensare di utilizzare gli avatar umanoidi realistici per fini fraudolenti o per diffondere informazioni false. Tuttavia, è importante notare che come per qualsiasi altra tecnologia in sé non è intrinsecamente pericolosa, ma dipende dall’uso che se ne fa. È importante che le organizzazioni governative sviluppino politiche e pratiche appropriate per prevenire l’uso illecito di questa tecnologia e che gli sviluppatori e gli utilizzatori lavorino insieme per garantirne un utilizzo responsabile. Proprio sul tema etico dell’utilizzo dell’AI mi sto occupando all’interno del gruppo di lavoro NASA Genelab AI/ML.

Dott. ssa Melinda Miceli critico d’arte

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